• LAVORA CON NOI
  • AMMINISTRA
  • COOKIES POLICY
    • ATTUALITÀ
    • CONTATTACI
  • Italia
  • CULTURA E SPETTACOLO
    • ECONOMIA
  • DIRITTI UMANI
    • MEDICINA
  • POLITICA
  • I FATTI DEL GIORNO
  • ATTUALITÀ
  • CULTURA E SPETTACOLO
    • LOCAL
      • Italia
      • ALTRE NEWS
  • ECONOMIA
  • MEDICINA
    • ALTRE NEWS
  • DIRITTI UMANI
  • POLITICA
  • LOCAL
  • I FATTI DEL GIORNO
  • DIRITTI UMANI
  • I FATTI DEL GIORNO
    • POLITICA
      • ATTUALITÀ
        • Italia
        • ECONOMIA
        • CULTURA E SPETTACOLO
          • LOCAL
          • MEDICINA
            • Gerenza
              • ALTRE NEWS
Facebook Twitter Instagram
Alétheia Online
  • ATTUALITÀ
  • CULTURA E SPETTACOLO
  • ALTRE NEWS
  • MEDICINA
  • ECONOMIA
  • DIRITTI UMANI
  • Notizie dal mondo
  • RICERCA
  • MODA
  • LOGIN
Facebook Twitter Instagram
Alétheia Online
Home»CRONACA»EDITORIALI»“Armi e Bagagli”: le ultime parole di Cesare Battisti
EDITORIALI

“Armi e Bagagli”: le ultime parole di Cesare Battisti

Marina PellitteriBy Marina Pellitteri11 Aprile 2021Nessun commento5 Mins Read
Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
Italian ultra-leftist militant Cesare Battisti gestures during an interview with AFP in Cananeia, Sao Paulo state, Brazil on October 20, 2017. The Brazilian government wants to extradite former ultra-leftist militant Cesare Battisti to Italy, but will wait for the supreme court to resolve an habeas corpus filed by its lawyers to prevent it, Brazilian Justice Ministry Torquato Jardim said on October 13, 2017. Battisti was convicted of murder in his home country and has been on the run for decades. / AFP PHOTO / Miguel SCHINCARIOL / TO GO WITH AFP STORY by ROSA SULLEIRO (Photo credit should read MIGUEL SCHINCARIOL/AFP/Getty Images)
Share
Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

“Armi e Bagagli”: le ultime parole di Cesare Battisti

Italian ultra-leftist militant Cesare Battisti gestures during an interview with AFP in Cananeia, Sao Paulo state, Brazil on October 20, 2017.
The Brazilian government wants to extradite former ultra-leftist militant Cesare Battisti to Italy, but will wait for the supreme court to resolve an habeas corpus filed by its lawyers to prevent it, Brazilian Justice Ministry Torquato Jardim said on October 13, 2017. Battisti was convicted of murder in his home country and has been on the run for decades.
/ AFP PHOTO / Miguel SCHINCARIOL / TO GO WITH AFP STORY by ROSA SULLEIRO (Photo credit should read MIGUEL SCHINCARIOL/AFP/Getty Images)

di Stefano Adami
E così, alla fine, Cesare Battisti ha spiazzato tutti. Tutti i firmatari degli appelli pro-Battisti. E quelli che sono rimasti totalmente spiazzati, visto che non se l’aspettavano, stanno facendo bel belli finta di niente. Ma come ha fatto a spiazzare tutti, Battisti? Semplicemente dichiarando, alla fine, di essere colpevole. Eh sì. Quelle quattro persone, cadute negli anni ’70, le ha ammazzate proprio lui. Non è un complotto. Non è una trappola. Non è un’invenzione del potere. Fu lui a sparare. E, al termine della confessione, Battisti ha anche cercato di tirare fuori un argomento ‘forte’ a sua difesa. A sua giustificazione. È vero, li ha uccisi lui. Ma in quegli anni, in Italia, ‘c’era una guerra’. Una guerra civile. Quindi lui sarebbe responsabile di quegli omicidi come il soldato in prima linea, che uccide quelli che stanno dall’altra parte, con la divisa diversa. Omicidi coperti, dunque, dal ‘diritto di guerra’.
La confessione di Battisti, si diceva, è caduta con un rumore sordo in uno stagno limaccioso. Pochi ne hanno scritto e parlato. In attesa che tutti dimentichino. Perché Battisti era, fino a poco fa, la vittima. Vittima di una persecuzione. Perseguitato dal potere. In fuga. Battisti creativo, Battisti scrittore. Come dicevano gli appelli. Firmati e controfirmati. In Italia e non solo. E quelli che avevano firmato, ora, davanti alle parole di Battisti, non sanno che dire. Devono ancora riprendersi dalla doccia gelata. È comprensibile.
Ma c’era veramente in Italia, in quegli anni ’70, come dice Battisti, una guerra? Una guerra che giustificasse l’uccidere? Che lo rendesse tollerabile? Accettabie? Obliabile?
C’era, questo sì, un clima distruttivo, impazzito, di veleni. Che si era aperto con i modi tentati per chiudere l’esperienza del ’68 italiano. Che si era aperto soprattutto con il 12 dicembre 1969. Con la bomba alla Banca dell’Agricoltura. Milano. Una strage di quelle proporzioni era una novità assoluta, in quegli anni ’60, in Italia. Nessuno se la aspettava. E quella strage cambiò gli italiani. Il boom degli anni ’60 divenne terrore, sospetto. Paura del vicino. Paura del potere. Paura del presente. Paura del futuro.
Quel 12 dicembre è la scintilla che accende la miccia. Anche perché, all’evento criminale si appaia fin da subito l’altro fatto che si legherà agli attentati per tutto il decennio dei ’70. Il depistaggio. L’uso politico delle indagini. Il piegare la verità delle cose ad interessi di parte e di potere. Ben presto, infatti, la responsabilità di quel folle attentato verrà attribuita alla famosa ‘pista anarchica’. Ben prima di concludere le indagini, gli inquirenti dichiarano già di sapere chi è stato. Sono stati il ballerino anarchico Pietro Valpreda e l’altro suo compagno anarchico, il ferroviere Pinelli, a piazzare la bomba in piazza Fontana. Non si discute. Come sempre, l’ingiustizia dà naturalmente vita ad ingiustizia. Pinelli cade morto da una finestra mentre viene interrogato dagli inquirenti a Milano. Valpreda passerà gli anni successivi a tentare di discolparsi. Il tassista che testimonierà di averlo accompagnato, con una borsa, fino a Piazza Fontana, dirà, molto dopo, che quella dichiarazione gliel’avevano messa in bocca. Il commissario Calabresi, che aveva arrestato Pinelli, verrà poi ucciso.
L’ingiustizia, si diceva, crea altra ingiustizia. E una catena infinita di vendette e controvendette. Quella catena cade in mano ad una generazione di giovani nati nell’immediato dopoguerra. Formatisi negli anni ’50 e ’60. Giovani studenti. Giovani operai. Giovani poverissimi. Figli di papà. Una generazione dentro quegli anni con armi e bagagli. Una generazione che si aspetta qualcosa di nuovo. Che crede di poter cambiare il mondo. O che vuole tornare, in parte, ad un certo ‘grande ordine’ del passato. È una generazione che si sente sfruttata. Tradita. Tradita dai propri padri. Padri che vogliono dimenticare il passato. Che si sono venduti. Generazione che si sente tradita soprattutto dal potere. Che li ha svenduti.
Quella generazione, dunque, protesta. Protesta contro il presente. Contro i padri. E la prima protesta di quella generazione è una protesta colorata. Vuole la fantasia al potere. Poi quella protesta diventa più dura. Perché quei giovani nessuno li ascolta. Perché non si rendono conto di venire usati da altri. Perché in mezzo a loro arrivano anche provocatori e criminali comuni. Che li usano per i loro scopi.
Gli anni ’70 cominciano in realtà con quella bomba di Milano. E arrivano su su, attentato dopo attentato, gambizzamento dopo gambizzamento, morto dopo morto, sangue dopo sangue, depistaggio dopo depistaggio, fino al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro. Anche in quell’assurdo caso, una invenzione dopo l’altra. Ancora oggi nessun fotogramma di quell’evento è chiara. Meno di tutti, la conclusione.
In mezzo a quei giovani degli anni ’70, c’era anche Cesare Battisti. Che oggi ha dato almeno, con le sue ultime parole, un elemento concreto. Quei colpi definitivi li ha sparati lui.

Correlati

“Armi e Bagagli”: le ultime parole di Cesare Battisti
Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
Marina Pellitteri

Marina Pellitteri direttore responsabile ed editore Aletheia Online

Related Posts

Ricordi personali del vicino di casa del cuore Lucio d’Ambra

24 Marzo 2024

L’Opera da 3 Soldi…

24 Marzo 2024

Berlino: 14 Agosto 1956…

24 Marzo 2024

Leave A Reply Cancel Reply

Workshop di Alétheia

Newsletter in Real Time

Get the latest creative news from FooBar about art, design and business.

Categorie
  • ALTRE NEWS
  • ATTUALITÀ
  • COMUNICATI STAMPA
  • CRONACA
  • CULTURA E SPETTACOLO
  • Diritti Umani
  • DIRITTI UMANI
  • ECONOMIA
  • EDITORIALI
  • HI-TECH
  • I FATTI DEL GIORNO
  • INCHIESTE
  • Italia
  • LETTERE
  • LIBRI
  • LOCAL
  • MEDICINA
  • MODA
  • News
  • Notizie dal mondo
  • OFFERTE DI LAVORO ROMA
  • POLITICA
  • Regioni
  • RICERCA
  • SCATTI
  • Uncategorized
Don't Miss

“Habemus Papam” Leone Francis Prevost nuovo Pontefice di Roma

Habemus Papam! Robert Francis Prevost è il nuovo Pontefice

Elezioni Papa

Teatro Massimo di Palermo in scena “ Tournedos alla Rossini ”

Archivi
  • Maggio 2025
  • Aprile 2025
  • Marzo 2025
  • Febbraio 2025
  • Gennaio 2025
  • Dicembre 2024
  • Novembre 2024
  • Ottobre 2024
  • Settembre 2024
  • Agosto 2024
  • Luglio 2024
  • Giugno 2024
  • Maggio 2024
  • Aprile 2024
  • Marzo 2024
  • Febbraio 2024
  • Gennaio 2024
  • Dicembre 2023
  • Novembre 2023
  • Ottobre 2023
  • Settembre 2023
  • Agosto 2023
  • Luglio 2023
  • Giugno 2023
  • Maggio 2023
  • Aprile 2023
  • Marzo 2023
  • Febbraio 2023
  • Gennaio 2023
  • Dicembre 2022
  • Novembre 2022
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Agosto 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Maggio 2022
  • Aprile 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Dicembre 2021
  • Novembre 2021
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Agosto 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Aprile 2021
  • Marzo 2021
  • Gennaio 2021
  • Dicembre 2020
  • Novembre 2020
  • Agosto 2020
  • Aprile 2020
  • Marzo 2020
  • Febbraio 2020
  • Novembre 2019
  • Settembre 2019
  • Luglio 2019
  • Giugno 2019
  • Aprile 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Novembre 2018
  • Ottobre 2018
  • Gennaio 2018
  • Aprile 2017
  • Dicembre 2016
  • Luglio 2016
  • Aprile 2016
  • Gennaio 2016
  • Aprile 2015
  • Aprile 2014
  • Settembre 2013
  • Luglio 2013
  • Aprile 2013
  • Novembre 2012
  • Aprile 2012
  • Febbraio 2012
  • Luglio 2010
  • Ottobre 2009
  • Settembre 2007
  • Aprile 2007
  • Settembre 2000
  • Ottobre 1994
  • Marzo 1994
  • Luglio 1985
Archivi
Categorie
Alétheia Online
Alétheia Online

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Proin justo eros, placerat id lobortis at, laoreet ut dui. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Nam faucibus pretium augue, cursus dignissim nunc aliquet sodales. Praesent eget pulvinar leo. Proin ullamcorper vitae dui sed tincidunt.

Facebook Twitter Instagram Pinterest Vimeo Tumblr RSS YouTube LinkedIn
Popular Posts

“Habemus Papam” Leone Francis Prevost nuovo Pontefice di Roma

8 Maggio 2025

Habemus Papam! Robert Francis Prevost è il nuovo Pontefice

8 Maggio 2025

Elezioni Papa

8 Maggio 2025
IN EVIDENZA
ATTUALITÀ

“Habemus Papam” Leone Francis Prevost nuovo Pontefice di Roma

By Marina Pellitteri8 Maggio 20250

È Robert Francis Prevost il nuovo Pontefice. ” https://youtu.be/EPaWFIEtLb4?si=HNiOGcQLymI5U5_9 “La pace sia con voi, Dio…

Habemus Papam! Robert Francis Prevost è il nuovo Pontefice

8 Maggio 2025

Elezioni Papa

8 Maggio 2025

Teatro Massimo di Palermo in scena “ Tournedos alla Rossini ”

7 Maggio 2025

“Habemus Papam” Leone Francis Prevost nuovo Pontefice di Roma

8 Maggio 2025

Habemus Papam! Robert Francis Prevost è il nuovo Pontefice

8 Maggio 2025

Elezioni Papa

8 Maggio 2025

Teatro Massimo di Palermo in scena “ Tournedos alla Rossini ”

7 Maggio 2025
Facebook Twitter Instagram Pinterest
  • ATTUALITÀ
  • CULTURA E SPETTACOLO
  • ALTRE NEWS
  • MEDICINA
  • ECONOMIA
  • DIRITTI UMANI
  • Notizie dal mondo
  • RICERCA
  • MODA
  • LOGIN
© 2025 ThemeSphere. Designed by ThemeSphere.

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

Posting....