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Home»CRONACA»ALTRE NEWS»Agrigento: la Silent Room di Nathalie Harb
ALTRE NEWS

Agrigento: la Silent Room di Nathalie Harb

Marina PellitteriBy Marina Pellitteri17 Luglio 2025Nessun commento5 Mins Read
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di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025: la Silent Room di Nathalie Harb

Avere il diritto di dormire, senza dover fuggire. Un nido costruito dalle mani delle donne, su una ninna nanna araba che culla il riposo: “Notturno per la Terra” è una Silent Room, progetto che l’artista libanese Nathalie Harb ha pensato per la comunità e installato nel giardino del Museo archeologico Pietro Griffo, in forte dialogo con i reperti e il territorio. E’ uno dei progetti cardine di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, parte del dossier di candidatura: una riflessione sulla vita e sul sentirsi umani e fratelli, in un luogo urbano protetto che nasce da domande e interrogazioni.
In allegato foto e video + un’intervista in cui Nathalie Harb spiega la Silent Room.
Grazie
Simonetta Trovato

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Notturno per la Terra

di Nathalie Harb

15 luglio > 15 settembre

Museo Archeologico Pietro Griffo

Agrigento

PRESS KIT – interviste

Chi è autorizzato a riposare, a dormire in pace? Chi cura, di chi si prende cura e chi non cura? Esiste qualcuno che ha il diritto di disturbare il riposo?

AGRIGENTO. “Notturno per la Terra” nasce da queste domande, affrontando la distribuzione sproporzionata del riposo, della cura e del silenzio nelle nostre realtà. Partendo dalla convinzione che ciascuno ha diritto al riposo, materiale e mentale, l’artista libanese Nathalie Harb è giunta ad Agrigento e ha trovato la realtà frammentata e multiculturale necessaria per un’ulteriore tappa della sua “Silent Room” che offre uno spazio di rifugio per qualsiasi visitatore che abbia bisogno di riposo, fisico e mentale, di sicurezza, di un riparo; è nata a Beirut nel 2017 e da lì ripensata per luoghi diversi, da Al Ula a Londra.

“Notturno per la Terra” è uno dei 44 progetti su cui è incardinata Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025: l’idea è quella di concretizzare un punto di incontro urbano, un simbolo di unità per gli abitanti, capace di riconnettere i quartieri – Villaseta nato dopo la frana del 1966 – e restituire una visione condivisa della città, un’identità collettiva che la particolare stratificazione e frattura Valle dei Templi – centro urbano, ha spesso osteggiato. Ecco dunque come una “silent room” offre un ambiente protetto, dove le differenze sociali e culturali si dissolvono in un gesto di riconciliazione. Si è inaugurata il 15 luglio nel giardino del Museo archeologico Pietro Griffo, in dialogo con i reperti della valle dei Templi, dove resterà fino al 15 settembre.

IL CONCETTO

Il progetto si concentra sull’idea del diritto al riposo e sulla possibilità di dormire in un posto sicuro, protetti da minacce fisiche e psicologiche. L’obiettivo è quello di ricucire le fratture stratificate nei secoli che la città porta con sé, creando un momento di connessione e riflessione. Mentre il progetto iniziava a prendere forma, Nathalie Harb ha incontrato realtà diverse di Agrigento, frammentate e divise, che spesso vivono realtà così distanti da non poter essere connesse neanche dai trasporti pubblici. Ad Agrigento, la frattura è sia sociale che geologica, creata dalla grande frana del 1966 e dalle migrazioni urbane forzate che ne sono seguite. Queste rotture rispecchiano modelli più ampi di spostamento in tutto il mondo – in particolare in Medio Oriente – con la conseguente lotta costante per trovare riposo. Con cura, tenerezza e vulnerabilità, la Silent Room reintroduce il riposo come atto pubblico, offrendo uno spazio di pausa accessibile a tutti.

LA COSTRUZIONE

La Silent Room è un semplice rifugio fatto di legno e tessuto imbottito, riparato dall’ombra di una copertura: è il tentativo di ricucire insieme le parti frammentate della Valle con workshop creativi collettivi che si sono tenuti nel difficile quartiere di Villaseta. Qui residenti ed etnomusicologi hanno co-composto una ninna nanna che trova una radice nelle lamentazioni tradizionali e nelle cantilene regionali: ninna nanna che si ascolterà entrando nella Silent Room attraverso un componimento sonoro dell’artista libanese Youmna Saba. Membri della comunità di Agrigento e della vicina Aragona si sono riuniti in un workshop di tessitura per creare una coperta collettiva, un tessuto di gesti condivisi e memoria comunitaria che accoglierà la struttura circolare. Come un uccello che costruisce il suo nido, la Silent Room sovrappone materiale, conoscenza e identità per nutrire nuove possibilità di cura. Costruendo questo spazio per il riposo, onoriamo coloro che hanno subito sofferenza e ora meritano pace. La Silent Room è un luogo per fermarsi nella Valle, per localizzare se stessi in relazione agli altri, per riflettere sulle origini ed immaginare dove potremmo andare dopo.

BIO

Nathalie Harb è un’artista e scenografa libanese che indaga le relazioni tra spazio urbano, suono e diritto al silenzio. Il suo progetto più iconico, The Silent Room, è un’installazione immersiva che offre rifugi sensoriali nel cuore delle città, affermando il silenzio come bene pubblico. Presentata in contesti internazionali tra cui Beirut, Londra, Rio, Al Ula, The Silent Room ha ottenuto una vasta risonanza mediatica, con articoli su The Guardian, Dezeen, Divisare e Architectural Digest. Il suo lavoro si distingue per l’approccio poetico e politico alla costruzione di spazi di cura e contemplazione nel tessuto urbano.

SCHEDA TECNICA

Notturno per la Terra

di Nathalie Harb

15 luglio > 15 settembre

Museo Archeologico Pietro Griffo | Agrigento

Orari: mercoledì – venerdì – domenica dalle 16 alle 19

Ingresso libero

www.nathalieharb.com

www.agrigento2025.org

Produzione Agrigento2025

in collaborazione con Ministero della Cultura

Parco archeologico e paesaggistico Valle dei Templi

Comune di Agrigento

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Marina Pellitteri

Marina Pellitteri direttore responsabile ed editore Aletheia Online

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