Ingo Metzmacher chiude la Stagione Sinfonica del Teatro Massimo
con la monumentale Sinfonia “Resurrezione” di Mahler
Orchestra e Coro del Teatro Massimo
Voci soliste il soprano Ruth Iniesta e il contralto Natalia Gavrilan
venerdì 31 ottobre alle ore 20:30
Palermo, 29 ottobre 2025. Si conclude venerdì 31 ottobre alle 20:30 con l’esecuzione della monumentale Sinfonia n. 2 in Do minore “Resurrezione” per soli, coro e orchestra di Gustav Mahler, la Stagione Sinfonica 2024-2025 del Teatro Massimo di Palermo. A guidare l’imponente organico orchestrale e corale sarà il maestro Ingo Metzmacher, una delle bacchette più autorevoli del panorama internazionale, noto per la sua profonda affinità con il repertorio tardo-romantico e le grandi partiture del Novecento. Sul palco, al fianco dell’Orchestra e del Coro del Teatro Massimo, preparato dal Maestro Salvatore Punturo, saliranno due grandi soliste, il soprano Ruth Iniesta e il contralto moldavo Natalia Gavrilan.
Composta tra il 1888 e il 1894, la Seconda Sinfonia è l’opera che impegnò Mahler più a lungo, rappresentando un vero e proprio spartiacque nella storia della sinfonia. Il compositore ambiva a racchiudere in essa “un mondo della massima varietà e complessità”, superando i canoni tradizionali per abbracciare i grandi temi di morte, vita e trasfigurazione. Ad ispirarlo nel 1894 fu la cerimonia funebre per il direttore d’orchestra e compositore Hans von Bülow, che riportava nelle prime parole dell’inno del poeta Friedrich Klopstock: “Auferstehen!” (Risorgere!). Questo evento gli diede l’ispirazione definitiva per il grandioso Finale, nel quale unisce l’orchestra a due voci soliste e al coro, sull’esempio del “corale della gioia” della Nona di Beethoven. «La mia esigenza di esprimermi musicalmente, sinfonicamente, inizia solo là dove dominano le oscure sensazioni, sulla soglia che conduce all’“altro mondo”» diceva Gustav Mahler.
La sinfonia si articola in cinque movimenti: Il grandioso movimento iniziale, Totenfeier (Rito funebre), è una visione tempestosa e apocalittica che pone la grande domanda: “Perché sei vissuto? Perché hai sofferto?” I movimenti centrali fungono da interludio: un lento e malinconico Andante moderato evoca il ricordo di un momento felice, mentre il terzo tempo, tratto dal Lied La predica ai pesci di Sant’Antonio da Padova, descrive la vita come un turbinio insensato. Il quarto movimento, Urlicht (Luce primigenia), è un Lied per contralto e orchestra che anticipa la promessa della salvezza. Il Finale, dopo un “grande appello” di ottoni in lontananza che evoca il Giudizio Universale, il Coro interviene in pianissimo, culminando in un inno di fede e amore che celebra la Resurrezione e la redenzione. Mahler non descrive una ricompensa religiosa, ma afferma con forza la vittoria dello spirito e dell’amore sull’angoscia terrena.
Biglietti: da 30 a 10 euro.
Ingo Metzmacher, tra i più importanti direttori tedeschi, si è dedicato in modo particolare alla musica del XX e XXI secolo. È stato direttore musicale dell’Opera di Stato di Amburgo (posizione già tenuta da Mahler) dal 1997 al 2005, direttore principale dell’Opera Nazionale Olandese di Amsterdam, nonché direttore principale e direttore artistico della Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino dal 2007 al 2010. Dal 2016 al 2025 è stato direttore artistico del KunstFestSpiele Herrenhausen. È spesso ospite di importanti orchestre come i Wiener Philharmoniker, la Cleveland Orchestra, la Gewandhausorchester, la Vienna Symphony Orchestra e l’Ensemble Modern, oltre che di teatri d’opera e festival come l’Opera di Stato di Vienna, l’Opéra National de Paris, il Teatro alla Scala di Milano, il Festival di Salisburgo e il Festival d’Aix-en-Provence.
