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20 > 22 febbraio, ore 21 | Teatro della Pergola
LAPIS LAZULI
ideato e diretto da Euripides Laskaridis
con Angelos Alafogiannis, Maria Bregianni / Eftychia Stefanou, Euripides Laskaridis, Dimitris Matsoukas, Spyros Ntogas
musica originale e sound design Giorgos Poulios
consulente di drammaturgia Alexandros Mistriotis
scenografia Sotiris Melanos
disegno luci Stefanos Droussiotis
speciali invenzioni sonore acustiche ed elettroniche, oggetti sonori Yorgos Stenos
collaboratori artistico – costumi Christos Delidimos, Alegia Papageorgiou
oggetti di scena e costruzioni speciali Konstantinos Chaldaios
collaboratore artistico – scena Vagelis Xenodochidis
consulente del movimento Nikos Dragonas
assistenti alla regia Charikleia Petraki, Yannis Savouidakis
collaboratore artistico tour
Marianna Kavallieratos
collaboratore artistico e controfigura alle prove
Telis Tellakis
coordinatore delle operazioni di OSMOSIS e redattore delle comunicazioni Euklida Velaj
produzione esecutiva, tournée e gestione della produzione Polyplanity Productions, Yolanda Markopoulou, Vicky Strataki
un progetto di Euripides Laskaridis, The OSMOSIS performing arts company [GR]
produzione Onassis Stegi [GR]
sostenuto da The Fondation d’Entreprise Hermès [FR]
coproduzione Théâtre de la Ville [FR], Théâtre de Liège [BE], Espoo Theatre Finland [FI], Teatros del Canal [ES], Teatro della Pergola Firenze [IT], Festival Aperto / Fondazione I Teatri Reggio Emilia [IT] & the Big Pulse Dance Alliance festivals (logo): Julidans [NL], Torinodanza Festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale [IT] & One Dance Festival [BG]
con il supporto di NEON Organization for Culture and Development [GR], Megaron – the Athens Concert Hall [GR]
con il sostegno economico de Il Ministero della Cultura Greco
Durata: 1h e 20’ circa, atto unico.
Euripides Laskaridis è il creatore di spettacoli unici che uniscono performance, danza e arti visive. Dopo Elenit, successo acclamato in tutto il mondo e anche al Teatro della Pergola, Laskaridis torna a Firenze il 20, 21 e 22 febbraio, ore 21, con Lapis Lazuli, che continua la sua esplorazione sui temi della trasformazione e del ridicolo, fondendo insieme gli elementi del grottesco, della commedia e dell’orribile.
Lo spettacolo è una coproduzione internazionale Onassis Stegi e Teatro della Pergola, insieme a numerosi partner europei, e invita il pubblico ad abbracciare la complessità dell’evoluzione, trovando la bellezza nell’imprevedibile processo del divenire.
Ispirato dall’affascinante pietra blu nota per il suo comportamento imprevedibile sotto pressione, Lapis Lazuli esplora contrasti e trasformazioni sul palco. Il lapislazzuli, spesso chiamato “Pietra del Paradiso”, simboleggia la tensione tra decadimento terreno e rinnovamento celeste, fungendo da metafora della fluidità dell’identità.
Rendendo omaggio alla diversità dei generi teatrali, dall’antico dramma greco al Kabuki, dall’horror al musical, Lapis Lazuli reimmagina gli archetipi horror degli anni Venti di predatore e preda, mescolando commedia grottesca, umanità cruda e virtuosismo teatrale. L’opera si addentra nel fascino ipnotico del cambiamento, proprio come il viaggio del lapislazzulo attraverso la storia, il cui blu oltremare è stato apprezzato per millenni.
Euripides Laskaridis è l’artista greco che rappresenta con un tratto di assoluta originalità la nouvelle vague della creatività contemporanea ellenica. Danzatore e performer, ha lavorato con Bob Wilson e Dimitris Papaioannou, ed è stato soprannominato l’enfant terrible della coreografia greca dal quotidiano francese “Libération”. Lavora all’incrocio tra danza, teatro e arti visive. Le sue opere sono rappresentate nelle principali istituzioni di arti dello spettacolo in tutto il mondo, offrendo una fusione distintiva di generi e stili che sono sia umoristici che stranamente toccanti.
Dopo l’acclamato successo mondiale di Elenit, Laskaridis torna al Teatro della Pergola con Lapis Lazuli il 20, 21 e 22 febbraio, ore 21. Lo spettacolo è una coproduzione internazionale Onassis Stegi e Teatro della Pergola, insieme a numerosi partner europei provenienti da Francia, Belgio, Paesi Bassi, Spagna, Finlandia e Bulgaria.
Deriva il titolo dall’omonima pietra preziosa lapislazzuli, lapis (pietra) e lāzurd (azzurro), una parola latina e una araba. Rimanda a diverse citazioni, dai film freak ai radicali monocromi blu di Yves Klein. L’artista incarna sulla scena un’inquietante creatura, un lupo mannaro selvaggio, una bestia ibrida, metà umana e metà animale, liberando il suo lato temibile e feroce, ma rivelando, al contempo, il suo io vulnerabile, sensibile e deliziosamente sprovveduto.
Scrive Stefano Tomassini su “Teatro e Critica”: «Non vi è coinvolta soltanto la Grecia, da cui proviene Laskaridis come uno dei più nuovi e interessanti artisti, ma ormai tutta Europa ha bisogno di ripensare misure sociali e valori etici delle sue politiche: «It’s a beautiful, beautiful show, in a difficult, difficult life» […] un monito, una denuncia […] delle storture del nostro sistema sociale, della corruzione economica delle nostre vite che intacca ogni senso più autentico di ciò che possiamo chiamare vita. E, in pari tempo, è l’angelo annunciatore di una nuova e imminente apocalisse».