Notizia in Aggiornamento
Maltempo. Danni al patrimonio culturale, prime ricognizioni della Regione a Bologna e in Romagna. Smottamenti in parchi e giardini storici, la situazione più critica a Faenza
Il museo faentino “Guerrino Tramonti” ha subito l’allagamento del deposito seminterrato con 1.800 opere fra ceramiche e tele. Infiltrazioni nella Biblioteca malatestiana
Bologna – La Regione Emilia-Romagna è al lavoro per la ricognizione sui danni al patrimonio culturale che si sono verificati a seguito degli eventi che hanno colpito la Regione, e in particolare Bologna e la Romagna, con le alluvioni a partire dal 2 maggio.
È prematura una valutazione complessiva dei danni che interessano Musei, Biblioteche, Archivi, Case di Illustri, Monumenti e Siti archeologici. Ma, a una prima ricognizione, sono numerosi e diffusi i contesti che destano preoccupazione e su cui sarà necessario intervenire, dopo la priorità per l’incolumità e la messa al sicuro della popolazione colpita.
Il dissesto idrogeologico ha causato la perdita di importanti alberature nei parchi e giardini storici.
A Bologna, nei Giardini di Villa Spada si registrano danni a causa di una frana, mentre la biblioteca è chiusa già da alcuni giorni per lo stesso motivo.
Sempre a Bologna si registrano danni al Museo Medievale dove si è allagato il piano interrato, attualmente interessato da operazioni di aspirazione dell’acqua, senza comunque danni alle opere.
In Romagna i danni sono riferiti alle frane, sradicamenti, inondazioni e allagamenti in corso.
In Appennino molti e significativi i danni a parchi e giardini storici. Gravi danni a Casola Valsenio (Ra), presso il Giardino del Cardello – Casa Oriani dove è tracimato il laghetto, si registrano smottamenti e sradicamento di alberi, così come a Brisighella (Ra) presso il Giardino di Villa Ginanni Fantuzzi.
Mentre a Tredozio (FC), il Giardino di Palazzo Fantini è minacciato da numerose frane e smottamenti nella zona. Il palazzo ha subito allagamenti alle cantine e infiltrazione di acqua dai tetti. Torre Fantini è colpita da una frana di piccola entità.
La situazione più critica si registra a Faenza dove il Museo Guerrino Tramonti ha subito gravi danni all’edificio, con allagamento del deposito seminterrato – che consta di 1.800 opere fra ceramiche e tele –completamente sommerso, mentre il Museo si è allagato fino a quota 30 cm causando molti danni.
Il MIC-Museo Internazionale della Ceramica in Faenza si è reso disponibile per dare ospitalità al patrimonio ceramico danneggiato del Museo Tramonti presso gli spazi dei propri laboratori di restauro. Danni anche al Museo Zauli, allagato al piano terra e nella cantina dove si conservano le argille di Carlo Zauli, oltre al giardino con le sculture, sommerso come la via antistante (ricordiamo che ai rimi di maggio fu inondato il deposito della Bottega Gatti).
Nella Biblioteca Manfrediana, l’acqua ha raggiunto un metro di altezza. Acqua nella Chiesa di san Francesco.
Sempre nel Ravennate, a Lugo, l’Archivio Fotografico di Lugo è andato sott’acqua con parziale pregiudizio per i beni fotografici. Purtroppo, l’acqua ha raggiunto in modo pesante anche il Teatro Rossini con danni consistenti che andranno accertati.
A Classe, Il Museo di Classis è stato temporaneamente attrezzato come hub per accogliere la popolazione sfollata dalle case a ridosso del rivale dei Fiumi Uniti, alla confluenza di Ronco e montone.
A Bagnacavallo, nella prima ondata di inizio maggio, il Museo delle Cappuccine aveva registrato l’allagamento del deposito con il danneggiamento di sei affreschi.
Apprensione anche per la situazione a Cesena dove si sono registrate infiltrazioni in Biblioteca Malatestiana, mentre presso l’Abbazia di S. Maria del Monte si è registrato un grave crollo e la situazione desta molta preoccupazione.
Criticità importanti anche a Gambettola presso Casa Fellini e a Sorrivoli, dove la casa è pressoché inagibile, mentre l’intero paese è sfollato e isolato.
Molti danni anche a Forlì, preziose cinquecentine presso il Seminario Nuovo sono state raggiunte dall’acqua e dal fango e si stanno predisponendo le operazioni per metterle in salvo.
Sono altresì allagati il deposito della biblioteca di Forlì e le biblioteche di Sant’Agata sul Santerno e Solarolo.
La Regione Emilia-Romagna, in stretto e continuo contatto con le Soprintendenze di Ravenna e di Bologna e con il Segretariato Regionale dell’Emilia-Romagna, continuerà a raccogliere segnalazioni e fornire indicazioni utili ai soccorsi per intervenire a salvare il patrimonio culturale.
L’Assessorato alla Cultura sta anche provvedendo a fornire consigli e contatti, a istituzioni e famiglie, su come operare i primi interventi di salvataggio dei beni.
Red
Undici anni dal sisma. Il 20 maggio 2012 la prima, terribile scossa. Case, scuole, imprese: ricostruzione praticamente completata. Bonaccini: “In questi giorni l’Emilia-Romagna è alle prese con un nuovo terremoto: la priorità è mettere in sicurezza persone e comunità, ma ci rialzeremo anche questa volta, insieme, per ripartire senza lasciare indietro nessuno”
A fine anno prevista la cessazione dello stato d’emergenza e il ruolo di Commissario alla ricostruzione: ciò che resta da fare, pur con risorse e procedure dedicate, potrà proseguire nella normalità. Tutti i numeri di ciò che è stato fatto
Bologna – A undici anni dal sisma che colpì l’Emilia la ricostruzione è pressoché terminata. Dopo le terribili scosse del 20 e 29 maggio 2012 – domani ricorre l’anniversario del primo, devastante colpo – e i durissimi mesi che seguirono, oggi i numeri dicono dell’enorme lavoro fatto da allora.
Tanto che a fine anno è prevista la cessazione dello stato d’emergenza e il ruolo di Commissario di Governo per la ricostruzione affidato al presidente della Regione, Stefano Bonaccini: ciò che resta da completare, pur con risorse e procedure dedicate, potrà proseguire nella normalità.
“L’undicesimo anno dal sisma in Emilia- sottolinea però Bonaccini- cade nel momento in cui siamo alle prese con un nuovo terremoto: l’alluvione che in questi giorni ha colpito il nostro territorio può davvero essere definita tale per la devastazione che ha prodotto. Stiamo fronteggiando un’altra emergenza di proporzioni enormi, che causa dolore e sofferenze, vittime, persone costrette a lasciare le proprie case, danni ai servizi, alle infrastrutture, al sistema economico. L’Emilia-Romagna è di nuovo ferita. E di nuovo si rialzerà. Così come successe dopo il terribile sisma del 2012: ci siamo rimboccati le maniche e siamo ripartiti, dietro la spinta dell’allora presidente Errani, dei sindaci e delle sindache, grazie alla forza straordinaria di vive in questa terra, realizzando una ricostruzione che è stata un’impresa collettiva e definita ‘esemplare’ dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Adesso lavoriamo alla priorità assoluta, mettere in sicurezza persone e comunità colpite dall’alluvione, dopo ricostruiremo tutto, e lo faremo insieme. Ciò che davvero non possiamo riavere- chiude il presidente della Regione- sono coloro che non ci sono più, che persero la vita undici anni fa e che l’hanno persa in questi terribili giorni: il nostro pensiero va a loro e alle loro famiglie, cui esprimo vicinanza e solidarietà”.
Sul portale della Regione nel dito dedicato al Terremoto 2012 pubblicato il Report sintetico dello stato della ricostruzione nonché i Riepiloghi ricostruzione per province (Modena, Ferrara, Reggio e Bologna).
Sisma, i numeri della ricostruzione
La ricostruzione privata, abitazioni e attività produttive, è praticamente completata. Ciò che resta da fare riguarda soprattutto quella pubblica e monumentale, edifici spesso vincolati dalle Sovrintendenze. L’investimento complessivo di risorse, per la parte privata e pubblica, è stato pari a 6,7miliardi di euro, di cui 5,6 miliardi già liquidati.
Oltre 18mila abitazioni sono state ripristinate e 28 mila persone rientrate nelle proprie case. 570 scuole ripristinate o ricostruite ex novo senza che fosse mai persa un’ora di lezione. Oltre 6.200 piccole attività commerciali, artigiane e dei servizi sono state rese di nuovo agibili, 3.500 aziende industriali e agricole ristrutturate e altre 1.550 imprese hanno messo in sicurezza i propri stabilimenti o spazi di produzione.
Ancora: circa 1.200 interventi nei centri storici per la riqualificazione o nuove aperture di botteghe, uffici, attività artigianali e professionali nonché 353 chiese riaperte al culto.
Intanto, proseguono i lavori per completare la realizzazione del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali, condiviso con Soprintendenze e autorità ecclesiastiche, più complessa anche per i vincoli storici e architettonici esistenti.
Archiviato il Covid, nell’anno appena trascorso si è dovuto fare i conti con un aumento imprevedibile dei prezzi delle materie prime che ha impattato fortemente sugli interventi della ricostruzione e per il quale è stato richiesto ed ottenuto uno stanziamento aggiuntivo di 10 milioni per la ricostruzione pubblica che ha permesso di sbloccare cantieri e lavori per oltre 130 milioni di euro nell’arco di pochi mesi.
Grazie a uno stanziamento ad hoc, nel 2022 c’è stato anche l’intervento a favore degli edifici privati oggetto di vincolo diretto della Sovrintendenza che fino ad oggi non avevano trovato spazi di finanziamento.
Un contesto nel quale è costante il confronto tra Regione Emilia-Romagna e Governo. A partire dalla istituzione, nel marzo scorso, di un Tavolo tecnico tra Regione e Ministero per la Protezione civile per definire le esigenze economico-finanziarie e normative in vista del superamento definitivo dello stato d’emergenza, fissato al 31 dicembre 2023.
Gianni Boselli
Emergenza alluvione. Oggi a Bologna il punto con il capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, Curcio, il presidente Bonaccini e la vicepresidente Priolo: “Il Paese è con l’Emilia-Romagna, insieme ce la faremo”
Mobilitati quasi 5mila donne e uomini del sistema di protezione civile: sicurezza delle persone e limitazione delle rotture arginali le priorità. Circa 300 le frane attive, 500 le strade ancora interrotte e 43 i Comuni interessati all’emergenza
Bologna – Comuni, Province, Prefetture, Regione e Stato, Protezione civile: l’intero sistema nazionale è al lavoro senza sosta per dare una risposta a un evento straordinario, mai accaduto prima nel Paese. Una catena composta da quasi 5mila donne e uomini per lavorare su due binari: la sicurezza delle persone e la limitazione delle rotture degli argini dei fiumi.
Nel pomeriggio, a Bologna, nella sede della Protezione civile regionale, il capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, hanno incontrato sindaci, presidenti di Provincia e il Comitato nazionale di protezione civile per fare il punto della situazione.
“Conosciamo la capacità e l’energia di questi territori nell’affrontare le difficoltà e le emergenze- afferma Curcio-. Ci troviamo di fronte a una situazione idraulica complessa, soprattutto nel ravennate con il reticolo consortile per buona parte cancellato, ma non solo. E il numero elevato di frane e fenomeni che prima del 2 maggio erano sconosciuti. Eventi rari di cui non c’è memoria nel passato. Tutto il sistema è stato attivato. Abbiamo chiesto e ottenuto di mantenere e rafforzare ciò che abbiamo dispiegato e confidiamo che il nostro sistema continui ad assicurare una risposta importante. L’estensione e la portata dell’evento sono tali da spiegare anche alcuni momenti di criticità che possano essere superati perché possiamo contare sulla solidarietà di tutte le forze del Paese e questo è importante”.
“Il primo pensiero va alle vittime e alle loro famiglie. Le loro lacrime non si possono cancellare. Teniamo insieme dolore e disperazione con la forza che ci contraddistingue. Ce la faremo- sottolineano Bonaccini e Priolo-. Adesso dobbiamo mettere in sicurezza persone e comunità, ma come ci ha insegnato il sisma del 2012, di cui domani ricorre l’undicesimo anniversario, vogliamo rialzarci e ripartire. Ora, per prima cosa, dobbiamo gestire l’emergenza ma nello stesso tempo vogliamo pianificare la ricostruzione. Le case, le scuole, le imprese, le aziende agricole, nulla andrà perso perché dobbiamo già guardare al futuro per continuare a garantire la qualità della vita, i servizi e le infrastrutture della nostra regione, per tutelare il lavoro e uno sviluppo che sia sostenibile”.
“In queste ore stiamo assistendo a una ondata di solidarietà straordinaria- proseguono-. Il mondo dello sport, la cultura, gli artisti, il sistema dell’informazione i privati: ringraziamo tutti. Rendiconteremo ogni euro donato, faremo tutto ciò che serve. Ringraziamo il direttore Curcio, tutte le persone del sistema di protezione civile, i sindaci, le tante Regioni e Province autonome che ci stanno dando una mano. E il Governo che incontreremo insieme ai sindaci e alle associazioni imprenditoriali dell’Emilia-Romagna martedì prossimo a Palazzo Chigi, e che ci sta garantendo la massima collaborazione”.
Ancora critica la situazione in Appennino con 300 frane attive, mentre sono 500 le strade ancora interrotte e 43 i Comuni interessati dall’emergenza.
Red
Emergenza alluvione. La risposta della protezione civile: quasi 3mila uomini e più di 1.100 volontari in campo per portare soccorso alla popolazione e per i primi interventi urgenti di ripristino del territorio
Nelle prossime ore saliranno a oltre 1.500 le unità impegnate soprattutto in Romagna
Bologna – Quasi 3mila uomini (2.856) e più di 1.100 volontari (1.125) sono al lavoro in Emilia-Romagna, nelle zone colpite dall’alluvione.
È questa la risposta del sistema di Protezione civile che continua senza sosta la sua opera di soccorso alla popolazione e gli interventi urgenti di ripristino del territorio piegato dalle esondazioni e dalle frane.
Vigili del fuoco, forze dell’ordine, Croce Rossa Italiana, e personale e tecnici delle infrastrutture viarie e ferroviarie, delle aziende di distribuzione di gas ed elettricità e telefoniche, i 2.856 in campo oggi.
Dei oltre 1.100 volontari, 374 appartengono alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, 54 dal Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana e Umbria.
A queste si aggiungono i 612 volontari dell’Emilia-Romagna e i 139 appartenenti alle organizzazioni nazionali di volontariato.
A queste forze, nelle prossime ore, si uniranno colonne mobili provenienti da altre Regioni per arrivare a più di 1.500 unità di volontari.
Red
Alluvione e sanità. Stanno tornando alla normalità i servizi sanitari in quasi tutte le zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione. Riattivata l’energia elettrica all’ospedale di Forlì, tornata alla normalità anche l’attività chirurgica in tutta la Romagna, tranne che in provincia di Ravenna, dove si registrano disdette limitate ai casi non urgenti. Nessuna chiamata inevasa per la rete di emergenza-urgenza.
Si stanno riprogrammando le visite specialistiche non effettuate o rimandate dagli utenti. Da oggi attivo in tutti i centri di accoglienza degli sfollati il servizio di assistenza psicologica che sarà esteso a tutta la popolazione nei prossimi giorni. Restano limitate difficoltà in ambito locale
Bologna – Il sistema sanitario delle zone colpite dall’alluvione sta tornando alla normalità.
Per quanto riguarda la Romagna, all’ospedale di Forlì è stata totalmente ripristinata l’energia elettrica e anche le sale operatorie sono pienamente operative. Sono stati rinviati 30 interventi chirurgici, ma sono garantite tutte le urgenze. L’unica criticità riscontrata è la difficoltà dei dipendenti che abitano nelle zone colpite da allagamento o frane a raggiungere il posto di lavoro. Non si registra nessun particolare contraccolpo anche sull’attività specialistica.
È stata completata l’evacuazione della clinica privata Villa Maria Cecilia di Cotignola (Ra): tutti i circa cento pazienti ricoverati sono stati ricollocati in gran parte nella rete delle loro strutture, gli altri in ospedali del servizio sanitario regionale.
Per quanto riguarda i pazienti ospitati nelle strutture residenziali del lughese e ravennate sono già stati tutti ricollocati in altre strutture posizionate fuori dalle zone interessate dal maltempo.
È tornata alla normalità in tutta la Romagna anche l’attività chirurgica, tranne per l’ambito della provincia di Ravenna, con disdette limitate solo ai casi non urgenti. Nel dettaglio, 40 interventi rinviati a Forlì, 4 a Ravenna, 8 a Lugo e 16 a Faenza.
Per l’ambito provinciale di Ravenna, su cui persiste forte criticità idrogeologica e importanti problemi di viabilità, fino a mercoledì 24 maggio compreso, saranno garantite le attività chirurgiche in urgenza ed emergenza. Per quanto riguarda la specialistica ambulatoriale e le attività di prelievi, saranno garantite solo quelle urgenti e legate al percorso di Fast Track: le persone saranno contattate e avvisate del rinvio tramite SMS a cura del servizio CUP Aziendale.
I nuovi pazienti che devono essere sottoposti a un intervento di cardiochirurgia sono stati dirottati direttamente al Policlinico Sant’Orsola di Bologna.
Da oggi è attivato in tutti i centri di accoglienza degli sfollati il servizio di assistenza psicologica, che nei prossimi giorni sarà esteso a tutta la popolazione.
La rete di emergenza-urgenza non ha registrato particolari criticità. A supporto del servizio sono arrivate dalle altre aziende sanitarie altre 20 automediche.
Ancora chiuso il punto di primo intervento di Cervia, così come quello di Lugo: in questo caso il servizio di pronto soccorso è stato reindirizzato su Ravenna.
E’ operativa anche la collaborazione con i medici di base, che prestano la loro attività nei centri di accoglienza, così come con i medici di continuità assistenziale.
L’attività dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” (IRCSS) di Meldola da lunedì torna a regime, fatta eccezione per le prestazioni di diagnostica con risonanza magnetica e trattamenti radioterapici, entrambe confermate solo a seguito di telefonata dell’operatore.
Si segnalano danni al cantiere della nuova farmacia, pertanto i tempi di realizzazione slitteranno inevitabilmente in avanti.
Nel territorio dell’Ausl di Imola sono tornate alla normalità l’attività chirurgica e le visite specialistiche, ma 1.500 visite sono state riprogrammate entro le prossime due-quattro settimane.
Alle 120 persone alloggiate temporaneamente nei centri di accoglienza viene garantito anche il supporto psicologico.
Nell’imolese si è risentito del blocco dell’attività di Villa Maria Cecilia, in particolare per l’emodinamica, ma già dalla notte scorsa le emergenze, ad esempio le angioplastiche, vengono dirottate sull’ospedale Sant’Orsola di Bologna.
L’attività sanitaria a Bologna è garantita normalmente. Per quanto riguarda le prestazioni sanitarie rimandate, ammontano 1500 le visite specialistiche non effettuate. Alcuni cittadini autonomamente hanno riprogrammato la visita, altri l’hanno concordata con i clinici. 140 persone che avevano prenotato non si sono presentate e verranno ricontattate, mentre altre 400 saranno ricontattati per rimodulare la data.
L’ospedale di Loiano rimane accessibile con qualche difficoltà logistica, ma la funzionalità è assicurata. Al centro di accoglienza realizzato a Molinella, è garantito anche il supporto psicologico.
Il servizio 118 non è mai stato interrotto, mentre in Appennino è stata rinforzata la rete dei mezzi di soccorso.
Anche l’elicottero con verricello che fa base a Bologna al Maggiore non ha subito problemi di operatività.
All’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli si lavorerà intensamente per recuperare la quota di interventi chirurgici rimandata a causa del temporaneo stop dell’attività della clinica Villalba, che però da lunedì tornerà al regime normale di funzionamento.
Red
Maltempo. La Regione ha incontrato stamani il sistema creditizio e assicurativo dell’Emilia-Romagna. L’assessore Colla: “Abbiamo bisogno di un’operazione finanziaria ponte, in attesa dei ristori e delle risorse per la ricostruzione. Chiediamo al Governo un provvedimento legislativo urgente”
Presenti i rappresentanti di Abi, Ania, Confidi, dei principali istituti di credito, delle organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali. Operativa la sospensione delle rate dei mutui per popolazioni e imprese colpite, stanziato un plafond a tasso agevolato per chi chiederà un finanziamento. Riaperte le filiali agibili
Bologna – “Abbiamo bisogno di un’operazione finanziaria ponte, in attesa dei ristori e delle risorse per la ricostruzione, per garantire dove possibile la ripartenza delle attività in tempi brevi. Chiediamo al Governo un provvedimento legislativo urgente, che attivi un sistema di garanzia da parte di Mediocredito”.
Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, al termine di un incontro urgente convocato questa mattina dalla stessa Regione, per raccogliere valutazioni e suggerimenti da parte del sistema creditizio e assicurativo. Obiettivo dell’incontro, valutare gli strumenti utili a garantire aiuti immediati ai territori colpiti dal maltempo.
Alla riunione erano presenti i rappresentanti di Abi, Ania, Confidi, dei principali istituti di credito, delle organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali.
Cosa è stato deciso
Gli istituti di credito hanno reso operativa la sospensione delle rate dei mutui per le popolazioni e le imprese colpite dal maltempo, come già annunciato da Abi nei giorni scorsi, e stanziato un plafond a tasso agevolato per imprese e cittadini che chiederanno un finanziamento.
Gli istituti hanno comunicato, inoltre, la riapertura delle filiali agibili situate nelle zone interessate dal maltempo, mentre restano ovviamente chiuse quelle danneggiate o ancora allagate.
Da parte di tutti gli intervenuti, è arrivata la richiesta di un coordinamento centralizzato per definire in tempi brevi un’operatività univoca, con stessi interessi, ammortamenti, garanzie.
“Ringrazio gli Istituti di credito, Ania e Confidi per la correttezza e la responsabilità dimostrata in questi momenti difficili- ha aggiunto Colla– Oggi apriamo una discussione che deve diventare tavolo operativo appena verrà nominato il commissario per la ricostruzione”.
“Partire bene- ha concluso l’assessore- sarà fondamentale e, come Regione, abbiamo già aperto la discussione con i ministeri competenti, per garantire ai territori colpiti risposte certe e in tempi rapidi”.
Red
Maltempo. 15mila persone hanno dovuto lasciare la propria casa, di cui 8mila già ospitate nelle strutture d’accoglienza. Proseguono h24 gli interventi di assistenza alla popolazione. 58 allagamenti in 43 comuni, 290 frane, oltre 500 strade chiuse totalmente o parzialmente. In una sola giornata, più di 3.700 donatori hanno aderito alla raccolta fondi regionale. Da questa mattina arrivate 371 chiamate al Numero verde attivato dalla Regione per l’emergenza alluvione. L’aggiornamento della situazione in Emilia-Romagna
Confermata anche per domani allerta meteo rossa e arancione su gran parte del territorio, per criticità idraulica e idrogeologica. Da martedì 16 maggio, oltre 4mila interventi eseguiti dai Vigili del Fuoco. 4 elicotteri del 118 disponibili. Agevolate le donazioni con la raccolta fondi
Bologna – Più di 15.000 persone hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione, ma gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo; 8.000 hanno già trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti).
Da martedì 16 maggio sono 871 i Vigili del Fuoco coinvolti (tra Emilia-Romagna e altre regioni) con 313 mezzi utilizzati, che hanno consentito di eseguire (comprese le chiamate in corso), 4.092 interventi, di cui: 969 a Bologna, 984 a Forlì-Cesena, 247 a Rimini, 1.892 a Ravenna; 78 interventi sono stati effettuati con elicotteri (sempre dei Vigili del fuoco) e hanno permesso il salvataggio di 187 persone. 4 gli elicotteri del 118 disponibili sul territorio, dislocati a Pavullo (Mo), Parma, Bologna e Ravenna.
Intanto, è confermata anche per domani l’allerta rossa per criticità idraulica su: bassa collina, pianura e costa romagnola; pianura bolognese; per criticità idrogeologica su alta collina romagnola e collina bolognese. Allerta arancione per criticità idraulica su: alta collina e montagna romagnole, collina bolognese e pianura modenese; per criticità idrogeologica su: montagna, bassa collina, costa e pianura romagnola; montagna bolognese ed emiliana centrale; collina emiliana centrale.
Allagamenti
Si sono registrati 58 allagamenti in 43 comuni:
15 comuni nel bolognese: Bologna, Budrio, Molinella, Medicina, Castel San Pietro, Imola, Mordano, Castel Guelfo, Castel del Rio, Fontanelice, Castenaso, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sala bolognese.
14 nel ravennate: Brisighella, Conselice, Lugo, Massalombarda, Sant’Agata sul Santerno, Cotignola, Solarolo, Faenza, Castel Bolognese, Riolo Terme, Bagnacavallo, Russi, Cervia e Ravenna.
12 nel forlivese-cesenate: Forlì, Cesena, Cervia, Cesenatico, Gatteo Mare, Gambettola, Savignano sul Rubicone, Mercato Saraceno, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Gambettola, Meldola, Bertinoro.
2 nel riminese: Riccione e Santarcangelo di Romagna.
Dissesto idrogeologico
Circa 290 le frane sul territorio:
104 in provincia di Forlì Cesena: 71 a Modigliana, 6 a Dovadola e 5 rispettivamente a Predappio e Roncofreddo. E ancora: Casola Valsenio, Cesena, Meldola, Tredozio, Mercato Saraceno, Santa Sofia, Civitella di Romagna, Galeata, Bertinoro, Meldola, Portico e San Benedetto, Premilcuore e Rocca San Casciano
90 in provincia di Ravenna: 75 a Casola Valsenio e 15 a Brisighella
45 in provincia di Bologna: tra i comuni più colpiti, Fontanelice, Loiano e Casalfiumanese (6 frane ognuno), e Monte San Pietro con 5 frane. Poi Monzuno, Imola, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Monterenzio, Monghidoro, Castel San Pietro Terme, Monte San Pietro, Pianoro, Sasso Marconi, una frana anche a Bologna
Circa 25 in provincia di Modena: Montecreto, Polinago, Rignano sulla Secchia, Marano sul Panaro, Pievepelago, Serramazzoni, Maranello, Sassuolo, Zocca, Pavullo nel Frignano, Fiorano modenese, Guiglia, Lama Mocogno, Montese
14 in provincia di Reggio Emilia: Canossa, Baiso, Carpineti, Toano, Villa Minozzo, Ventasso
13 in Provincia di Rimini: il più colpito Montescudo, con 6 frane, poi Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Novafeltria e San Leo.
La situazione sulle strade
Risultano al momento totalmente chiuse 544 strade tra comunali e provinciali, di cui 224 chiuse parzialmente. Complessivamente 255 a Bologna, 128 in provincia di Forlì-Cesena, 127 nella provincia di Ravenna e 34 nel riminese.
Fiumi
Sono 23 i fiumi e corsi d’acqua esondati, anche in più punti (stesso dato di ieri): Idice, Quaderna, Sillaro, Santerno, Senio, Lamone, Marzeno, Montone, Savio, Pisciatello, Lavino, Gaiana, Ronco, Sintria, Bevano, Zena, Rabbi, Voltre, Bidente, Ravone, Rio Cozzi, Rigossa, Savena.
Numero verde 800024662 attivo da oggi
La Regione ha attivato da oggi il numero verde 800024662 per rispondere, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20, ai quesiti legati all’emergenza alluvione. Nella prima mattinata di attivazione, sono già 371 le chiamate ricevute, con un tempo medio di conversazione di circa 3 minuti; al momento sono al lavoro 9 operatori Lepida. Tra le maggiori richieste, a chi rivolgersi per avere beni di prima necessità e informazioni sulla mobilità, oltre a domande di intervento che sono state girate ai soggetti competenti.
Raccolta fondi regionale “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”
“Un aiuto per l’Emilia-Romagna”: è la raccolta fondi, lanciata ieri dalla Regione per sostenere le comunità colpite e dare risposta alle tantissime persone che hanno chiesto di poter essere d’aiuto, anche versando un contributo. In un solo giorno tanti i cittadini e le imprese che si sono già mobilitati: raggiunti 300mila euro grazie a 3.721 donatori. Si stanno per aggiungere le molte donazioni già comunicate, fra cui quelle di Gruppi come Ferrari (1 milione di euro), società di calcio come il Bologna FC, le Confederazioni nazionali Cgil, Cisl e Uil.
Chiunque può partecipare alla raccolta, utilizzando il conto corrente intestato all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna, con queste coordinate bancarie:
Iban:
IT69G0200802435000104428964
Causale:
“ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA”
Per donazioni dall’estero:
codice Bic Swift: UNCRITM1OM0
Per agevolare le donazioni, chi intende versare sul conto corrente indicato può utilizzare anche questa intestazione abbreviata: AGENZIA REGIONALE SIC.T. PROTEZIONE CIVILE EMILIA ROMAGNA
Come è stato fatto per tutte le precedenti raccolte fondi (ricostruzione post sisma, emergenza Covid, emergenza Ucraina) ogni euro raccolto e l’utilizzo che ne verrà fatto, saranno resocontati pubblicamente.