Maltempo. La Regione e le forze economiche e sociali dell’Emilia-Romagna, unite per superare l’emergenza e impostare le condizioni per ripartenza e ricostruzione. Pronto il documento che sarà consegnato al Governo martedì
Definita una ‘dichiarazione congiunta’ che indica obiettivi e strumenti necessari per raggiungerli. Richiesta di un Commissario alla ricostruzione. Il Patto per il Lavoro e per il Clima dovrà essere la sede di confronto sulle principali decisioni da assumere per la ripresa economica. Regione e rappresentanze economiche e sociali a Palazzo Chigi martedì per illustrare priorità e proposte
Bologna – Le forze economiche e sociali dell’Emilia-Romagna insieme alla Regione, unite per affrontare la fase di emergenza dell’alluvione e per impostare le condizioni della ripartenza e della ricostruzione.
Unità d’intenti messa nera su bianco in un documento (‘dichiarazione congiunta’) che è stata sottoscritta dalla Regione Emilia-Romagna e le associazioni di impresa e i sindacati, le professioni, il Terzo settore, gli istituti bancari, le organizzazioni firmatarie del Patto per il Lavoro e per il Clima, per la gestione dell’emergenza, l’assistenza alla popolazione, la ripresa economica e la ricostruzione del territorio emilianoromagnolo colpito dall’alluvione.
Documento che sarà portato all’attenzione del Governo nell’incontro di martedì 23 maggio che il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, avrà con la premier Giorgia Meloni insieme alle parti sociali emiliano-romagnole.
Il tavolo del Patto per il Lavoro e per il Clima dovrà essere la sede di confronto sulle principali decisioni da assumere per la ripresa economica e la ricostruzione del territorio emiliano-romagnolo colpito.
Prioritariamente si è condivisa la necessità di una tempestiva nomina del Commissario straordinario per la ricostruzione in piena continuità con la gestione dell’emergenza ma anche la costituzione di un Comitato Istituzionale e di indirizzo e di una struttura tecnica dedicata, sulla base dell’esperienza maturata a seguito del terremoto del 2012. E in realtà, già nella giornata di ieri, il presidente Bonaccini ha emanato un’ordinanza per impostare la prima governance della gestione, in qualità di commissario per l’emergenza.
Necessario anche l’accesso alle risorse del Fondo di solidarietà dell’Unione europea per sostenere le attività connesse all’erogazione dei servizi pubblici, ripristino delle infrastrutture, primi soccorsi alla popolazione colpita. E inoltre, anche l’individuazione di misure di semplificazione amministrativa e procedurale per la ricostruzione.
Inoltre, conclusa la fase di prima emergenza, valutare insieme ai Comuni l’individuazione di ulteriori azioni a loro supporto in merito ad esempio a sospensione mutui, deroghe a scadenze Pnrr, assegnazione di personale tecnico amministrativo.
Si è condivisa, quale obiettivo strategico, la necessità di definire un Piano per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio. Superata la prima fase emergenziale ancora in atto e conclusa la rilevazione e la stima dei danni, occorrerà agire ricorrendo a nuovi strumenti di programmazione e pianificazioni, anche straordinari, realizzando un Piano per la ricostruzione, la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio a contrasto del dissesto idrogeologico, con particolare riferimento alle frane e al reticolo idrografico.
Gli strumenti
Tra le richieste condivise quella della sospensione dei termini per gli adempimenti tributari e contributivi, così come quella dei processi civili, penali, amministrativi e tributari, il rinvio delle udienze e la sospensione dei termini di comunicazione e notifica degli atti. Il blocco dei mutui, riconosciuto nelle scorse settimane per le aziende colpite dal maltempo di inizio maggio alle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena, andrà ora esteso anche a Rimini. Proprio in queste ore, peraltro, la Regione ha provveduto a stilare un elenco completo dei centri più colpiti a cui assicurare queste misure di sospensione.
Sarà infine necessario mettere a disposizione dal sistema bancario regionale risorse per la liquidità immediata delle imprese, anche in raccordo con i consorzi fidi regionali.
Chiesto anche che siano riprese, anche in modalità a distanza, le attività formative e, in raccordo con l’Ufficio Scolastico Regionale, quelle didattiche.
Sul versante delle infrastrutture stradali e ferroviarie, dopo il punto svolto ieri col ministro Salvini, si chiede di mettere in campo le risorse necessarie per garantire l’accessibilità al territorio, anche per la ripresa delle attività economiche.
Sul fronte della liquidità, viene richiesto di attivare un fondo di garanzia in favore delle micro, piccole e medie imprese ubicate nei territori colpiti dagli eventi calamitosi e che abbiano subito danni. Mentre, a favore dei lavoratori dovranno essere attivati gli strumenti ordinari di assistenza e gli ammortizzatori sociali necessari, con una misura specifica per i lavoratori avventizi impiegati in agricoltura, nonché per i lavoratori stagionali, indipendenti e autonomi.
Chieste infine misure per il ripristino o il ristoro dei danni da movimenti franosi a immobili, attività economiche e terreni agricoli, nonché il ripristino del reticolo della bonifica.
Ristori e contributi
Dovrà essere definito un piano di ristori economici e stanziate adeguate risorse per il supporto a famiglie e imprese colpite dagli eventi calamitosi, così come la concessione di contributi per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione degli immobili di edilizia abitativa, a uso produttivo e per servizi pubblici e privati.
Contributi anche a favore della delocalizzazione temporanea delle attività danneggiate al fine di garantirne la continuità produttiva, ed anche a favore delle attività produttive, industriali, agricole, zootecniche, agroindustriali, commerciali, artigianali, turistiche, professionali e di servizi ivi comprese quelle relative agli enti non commerciali e alle organizzazioni, fondazioni o associazioni aventi sede o unità produttive nei comuni interessati dagli eventi calamitosi che abbiano subito gravi danni a beni mobili e scorte.
Necessari contributi per i danni alle strutture adibite ad attività sociali, ricreative, sportive e religiose; e agli edifici di interesse storico-artistico. Contributi anche a soggetti che abitano in locali sgombrati dalle competenti autorità per gli oneri sostenuti conseguenti a traslochi e depositi, nonché delle risorse necessarie al reperimento di alloggi temporanei.
Gianni Boselli
Maltempo. Precisazione su quanto pubblicato da ‘Wired’ in merito ai fondi del Pnrr assegnati alla Regione Emilia-Romagna
Si resta come sempre a disposizione degli organi di informazione per qualsiasi informazione, chiarimento e aggiornamento: un lavoro prezioso rivolto ai cittadini che meritano di essere informati correttamente
Bologna – In riferimento a quanto pubblicato da ‘Wired’ circa il fatto che l’Emilia-Romagna avrebbe ricevuto molti fondi del Pnrr contro il rischio di frane e alluvioni si precisa che:
i 2,49 miliardi di cui parla l’articolo sono previsti a livello nazionale dalla Missione 2, Componente 4 del Pnrr, Investimento 2.1 “Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico”.
Di queste risorse, 1,287 miliardi sono in capo al Ministero dell’Ambiente e sono stati destinati a rimborso spese per interventi già finanziati, e non sono pertanto stati destinati a nuovi interventi.
Dei restanti 1,2 miliardi, 400 milioni, sempre a livello nazionale, sono stati destinati alla rendicontazione di interventi già finanziati in altro modo. L’Emilia-Romagna ha già speso tutti i 39 milioni assegnatigli realizzando 146 interventi.
I restanti 800 milioni sono stati ripartiti tra le regioni con un accordo attuativo sottoscritto il 24 gennaio 2023. L’Emilia-Romagna ne ha avuti circa 61 milioni con cui realizzerà 76 interventi che devono essere progettati, appaltati e contrattualizzati entro aprile 2024 e conclusi entro il 31 dicembre 2025 e rendicontati entro il 30 giugno 2026.
Questi 61 milioni sono le uniche risorse da destinare a nuovi interventi, inoltre non esclusivamente ad interventi di difesa del suolo ma anche per il ripristino di infrastrutture danneggiate a seguito di eventi calamitosi e per la riduzione del rischio residuo sulla base di piani approvati dal Dipartimento della Protezione Civile.
Red
alluvione in emilia-romagna, l’umbria invia una squadra per far fronte all’emergenza, composta da propri funzionari di protezione civile e 31 volontari
(aun) – perugia, 21 mag. 023 – Nella giornata di venerdì 19 maggio, data la situazione drammatica dovuta all’emergenza alluvioni in Emilia-Romagna, il Dipartimento della Protezione civile nazionale e la Commissione di Protezione civile delle Regioni, su richiesta della Regione Emilia-Romagna, hanno chiesto l’invio di risorse umane e strumentali da parte delle Colonne mobili regionali.
“La Regione Umbria – spiega l’assessore regionale alla Protezione Civile Enrico Melasecche – per il tramite del Servizio Protezione civile ed Emergenze di Foligno, già impegnata nel comune di Conselice (RA) con l’associazione AVCC di Spoleto e del SASU, oltre che a Ravenna per la consegna di brandine grazie all’Associazione Rosa dell’Umbria di Todi, ha voluto garantire ulteriori supporti, inviando celermente una squadra di 3 funzionari a Cesena, località ad essa assegnata, per valutare le reali necessità cui far fronte”.
È partita quindi sabato mattina la colonna mobile da Foligno con i funzionari del Servizio Protezione civile ed emergenze e con la partecipazione di 7 organizzazioni di volontariato, per un totale di 31 volontari:
– 5 dell’Associazione “Città di Foligno”;
– 2 del Gruppo comunale di Spello;
– 5 del “Gruppo comunale Bastia Umbra”;
– 4 del “Gruppo comunale di Monteleone di Spoleto”;
– 4 del “Gruppo comunale di Marsciano”
– 3 dell’Associazione Protezione civile di Collescipoli di Terni;
– 8 volontari del Gruppo comunale Città di Castello.
Alle ore 10 di sabato i volontari (dotati di idrovore e moduli per lavaggio), coordinati dai funzionari regionali di protezione civile, erano già operativi nella zona centrale di Cesena, colpita duramente dall’esondazione del Fiume Savio e nella frazione di Borello. Il contingente opererà a supporto dei cittadini e dell’amministrazione comunale di Cesena fino a martedì e, in base alle necessità ed all’evoluzione dell’evento, in coordinamento con la Colonna mobile dell’Abruzzo, anch’essa presente sul posto, si prevede una loro sostituzione con altre organizzazioni di volontariato e funzionari della protezione civile regionale per martedì 23 maggio.
“Quale assessore regionale alla Protezione Civile – ha proseguito Enrico Melasecche – ringrazio tutti coloro che rinnovano anche in questa dolorosa occasione la tradizione di forte generosità ed impegno delle strutture regionali e dei volontari dell’Umbria, già peraltro colpita dai numerosi drammatici eventi ai cui danni stiamo cercando di rispondere con il massimo impegno. La presidente Tesei, costantemente informata sugli sviluppi del nostro supporto in Emilia-Romagna ne segue costantemente gli aggiornamenti. Nei prossimi giorni valuteremo, se si rendessero necessari, ulteriori possibili impegni per cui è opportuno che tutte le associazioni di volontariato, perfettamente in grado di operare con idrovore e tecnologie specifiche, si pongano a disposizione con il Centro Regionale di Protezione Civile di Foligno, anche per dare il cambio alle squadre in piena attività”.
Alluvione. Sopralluogo a Cesena del presidente Bonaccini insieme al sindaco Lattuca. Nei quartieri più colpiti, il grazie ai volontari e a tutti coloro che lavorano senza sosta, l’ascolto dei cittadini: “Grande voglia di reagire, ragazze e ragazzi da ogni parte d’Italia: le persone mi hanno detto che credono in questa terra, siamo al loro fianco e insieme ricostruiremo tutto”
Questa mattina. Al Centro operativo comunale di Protezione civile, nei punti dove si raccolgono beni di prima necessità, nelle strade alluvionate
Bologna – Il grande cuore delle persone e la macchina operativa per affrontare e uscire dalle drammatiche conseguenze dell’alluvione. I cittadini, donne e uomini, volontari e giovani arrivati da tutta Italia, Protezione civile regionale e nazionale, Vigili del fuoco, Polizia locale, Forze dell’ordine, tante associazioni. Tutti impegnati per liberare le case e le strade dal fango.
Questa mattina il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, assieme al sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, ha fatto un sopralluogo nella città romagnola nei giorni scorsi invasa dall’acqua in molte vie. Dove i residenti e la comunità stanno affrontando un faticoso ritorno alla normalità.
“Insieme al sindaco Lattuca- afferma Bonaccini- abbiamo fatto il punto della situazione al centro comunale di protezione civile e recandoci nelle strade alluvionate: abbiamo ascoltato i cittadini, donne e uomini che stanno dimostrando una forza e una voglia di reagire straordinarie. Lo stesso volontari e volontarie e tutto il sistema regionale. Molte persone mi hanno voluto dire che credono nella nostra terra: siamo e saremo al loro fianco e lo ribadisco, ricostruiremo tutto”.
Partito dalla Fiera di Cesena, sede del centro di ritrovo volontari, Bonaccini ha poi incontrato i volontari stessi, operatori di protezione civile, Vigili del fuoco e Croce Rossa al Centro operativo comunale, il Coc di Protezione civile del Comune di Cesena e dell’Unione Comuni Valli del Savio. In questo presidio, in cui sono custodite le attrezzature, si risponde ai cittadini che chiamano, si coordinano gli interventi, si preparano pasti e ciò che serve.
Subito dopo si sono recato alla scuola Don Milani, zona oltre Savio e zona Ippodromo, di fronte al Palasport, nella cui grande palestra si accumula e gestisce tutto ciò che serve e arriva per i cittadini: cibo, vestiario, attrezzi. Beni che vengono donati anche da tantissimi cittadini.
Lì le persone alluvionate trovano volontari e volontarie, tanti di associazioni e organizzazioni giovanili e scout, che preparano e distribuiscono pasti, pacchi alimentari (con anche attenzione alle allergie: c’è una linea senza glutine), nonché beni di prima necessità.
Poi i sopraluoghi nelle zone alluvionate, dove le strade vengono ripulite dal fango: oltre Savio, parrocchia San Rocco, detta anche il Campino, via ex Tirassegno, Ponte Vecchio. Qui l’incontro e l’ascolto dei cittadini e dei residenti e l’impegno ribadito a fare tutto ciò che servirà per uscire dall’emergenza, ricostruire, ottenere i risarcimenti per tutti i danni subiti.
Red