ROSSINI CARDS e LE SACRE DU PRINTEMPS
Due coreografie contemporanee di grande impatto
per il Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo
Dal 15 al 22 febbraio
Palermo, 13 febbraio 2025. Torna in scena dal 15 febbraio alle 20:00, il Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo diretto da Jean-Sébastien Colau con due coreografie contemporanee di grande impatto firmate da Mauro Bigonzetti e da Edward Clug: Rossini Cards e Le sacre du printemps, in scena fino al 22 febbraio. A guidare l’Orchestra è la direttrice Gianna Fratta, ancora sul podio dei complessi del Teatro Massimo dopo il grande successo tra il pubblico e il sold out del concerto diretto il 7 febbraio per la stagione sinfonica del Teatro Massimo.
Il dittico, concepito da Jean-Sébastien Colau, è composto dalle coreografie firmate da Mauro Bigonzetti con le musiche di Gioachino Rossini e, nella seconda parte, da Le sacre du printemps di Igor Stravinsky nella versione di Edward Clug che fa danzare i ballerini su un palcoscenico in cui l’acqua, caduta dall’alto, crea effetti di grande suggestione e bellezza.
La prima parte si apre con “Rossini Cards”, “una creazione libera da qualsiasi gabbia drammaturgica, piena di brio e ironia – dice Bigonzetti – … espressione della musica di Rossini, del suo ritmo incalzante ed insieme esatto e geometrico, ed in fondo di un dionisiaco vitalismo”. Lo spettacolo è anche un divertito ritratto del compositore, con il suo amore per la buona tavola e per le donne, il gusto per l’assurdo che sfogava nei complessi concertati delle opere buffe, come quello della Cenerentola con cui si apre il balletto, ma anche poi nei Péchés de Vieillesse, le pagine pianistiche nelle quali, dopo aver abbandonato la scrittura per il teatro già prima dei 40 anni, sfogava tutta la sua inventiva. Tre di queste brevi pagine per pianoforte, di questi “peccati di vecchiaia”, sono state inserite da Bigonzetti in Rossini Cards: “Ouf! Les petits pois” (Ouf! i pisellini) e poi pagine più serie, come l’Andante dalla seconda Sonata per archi o la famosissima Sinfonia dall’opera La gazza ladra, dove al centro del drammatico intreccio che rischia di condurre a morte la protagonista vi è il furto di una posata d’argento da parte di una gazza; ed è proprio sulle note di questa Sinfonia che si conclude la coreografia di Bigonzetti, che si apre con un finale d’atto e si chiude con una ouverture, ribaltando anche in questi codici narrativi ed attese del pubblico.
L’allestimento è del Teatro dell’Opera di Roma con scene e luci di Carlo Cerri, costumi di Anna Biagiotti, video di Carlo Cerri e OOOPStudio, assistente alla coreografia Béatrice Mille. E con le voci di Federica Foresta (Clorinda), Marta Di Stefano (Tisbe), Michela Guarrera (Cenerentola), Simone Fenotti (Don Ramiro), Giuseppe Toia (Dandini), Mariano Orozco (Don Magnifico) e al pianoforte Elia Tagliavia. In scena, ad alternarsi nelle repliche, i tersicorei del Corpo di ballo del Teatro Massimo: Annalisa Bardo, Emilio Barone, Francesca Bellone, Alessandro Casà, Vincenzo Carpino, Alessandro Cascioli, Valentina Chiulli, Nicole Ciavarella, Francesco Curatolo, Carmen Diodato, Lucia Ermetto, Daniela Filangeri, Simona Filippone, Romina Leone, Diego Millesimo, Sabrina Montanaro, Diego Mulone, Yuriko Nishihara, Martina Pasinotti, Martina Quintiliani, Dennis Vizzini, Matteo Zorzoli.
La seconda coreografia porta in scena il più scandaloso e rivoluzionario tra i balletti di Igor Stravinsky, Le sacre du printemps, nella versione del coreografo rumeno Edward Clug e l’allestimento del Teatro Nazionale Sloveno di Maribor. Con un dichiarato tributo a Nijnskij e a Stravinskij, Clug si rifà alla versione audace di Diaghilev e alla rappresentazione del culto sacrificale di una fanciulla scelta per ballare fino alla morte per propiziare gli dei pagani della primavera. Elemento determinante e spettacolare della coreografia è l’acqua, simbolo di purificazione e di nuova vita, che irrompe all’improvviso sulla scena dall’alto fino a formare un lago dove i danzatori scivolano, saltano, corrono in un crescendo dionisiaco di grande impatto visivo.
“La sagra della primavera è indubbiamente un capolavoro di proporzioni eccezionali del XX secolo – dice Edward Clug – non solo rappresenta un punto di svolta della poetica musicale di Stravinsky, ma anche della storia della danza moderna. L’intera evoluzione performativa della danza del XX secolo si riflette nel Sacre, a partire dalla coreografia di Nijinsky della prima in poi, specialmente nell’estetica maestosa di Béjart e nella creatività unica e avida di vita di Pina Bausch. Affrontare il Sacre è stata una grande sfida e la mia intenzione era quella di contribuire con la mia visione a questa eredità. Quello che distingue questa versione dalle precedenti è l’elemento dell’acqua. Non era previsto quando ho iniziato il processo, è arrivato in modo improvviso e quasi imprevisto, come la pioggia in primavera, che scaccia l’inverno e riversa nuova vita nel suolo … La superficie bagnata ha imposto un comportamento deferente e presto, a causa dell’impossibilità di ballare liberamente, abbiamo scoperto soluzioni alle quali altrimenti non saremmo arrivati. L’acqua ha aperto una dimensione completamente nuova nell’esperienza tanto della storia che della coreografia. Pensando alla Primavera, l’acqua è la forza naturale che guida il ciclo della natura, spazza via l’inverno per purificare la terra e prepararla a una rinascita… Sono felice di aver contribuito con la mia interpretazione alla tradizione più che centenaria di questo capolavoro musicale e credo di non essere il solo. Mi aspetto che anche il pubblico avrà la reazione che abbiamo già sperimentato ovunque abbiamo eseguito il Sacre”.
Nel ruolo dell’Eletta, la fanciulla offerta in sacrificio, si alternano Yuriko Nishihara e Francesca Bellone. In scena insieme a loro, Emilio Barone, Giuseppe Caracappa, Alessandro Casà, Alessandro Cascioli, Valentina Chiulli, Francesco Curatolo, Flavio De Vargas, Debora Di Giovanni, Daniela Filangeri, Romina Leone, Anna Maria Margozzi, Diego Millesimo, Andrea Mocciardini, Sabrina Montanaro, Michele Morelli, Martina Pasinotti, Martina Quintiliani, Chiara Sgnaolin, Filippo Terrinoni, Jessica Tranchina, Matteo Zorzoli.
Dopo la prima di sabato 15 febbraio lo spettacolo sarà in scena: domenica 16 febbraio, ore 17:30 (Turno D); martedì 18 febbraio, ore 18:30 (Turno B); mercoledì 19 febbraio, ore 18:30 (turno Danza); giovedì 20 febbraio, ore 18:30 (Turno C); venerdì 21 febbraio, ore 20:00, (Turno F); sabato 22 febbraio, ore 20:00 (fuori abbonamento).
Info:https://www.teatromassimo.it/event/rossini-cards-le-sacre-du-printemps/
Durata: Prima parte Rossini 50′; Intervallo 15′; Seconda parte Sacre 45′
Biglietti: da 15 a 100 euro; riduzioni del 50% sul secondo biglietto per le coppie nelle recite del 18, 19 e 20 febbraio. Info #unbacioateatro
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Rossini Cards foto di © Rosellina Garbo