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Home»Notizie dal mondo»Pace: Firmato accordo tra Israele e Hamas. Cessate il fuoco entro 24 ore
Notizie dal mondo

Pace: Firmato accordo tra Israele e Hamas. Cessate il fuoco entro 24 ore

Marina PellitteriBy Marina Pellitteri9 Ottobre 2025Nessun commento14 Mins Read
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The Israeli Iron Dome missile defence system (L) intercepts rockets (R) fired by the Hamas movement towards southern Israel from Beit Lahia in the northern Gaza Strip as seen in the sky above the Gaza Strip overnight on May 14, 2021. - Israel bombarded Gaza with artillery and air strikes on Friday, May 14, in response to a new barrage of rocket fire from the Hamas-run enclave, but stopped short of a ground offensive in the conflict that has now claimed more than 100 Palestinian lives. As the violence intensified, Israel said it was carrying out an attack "in the Gaza Strip" although it later clarified there were no boots on the ground. (Photo by ANAS BABA / AFP)
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Israele e Hamas hanno firmato oggi, giovedì 9 ottobre, in Egitto la prima fase del piano di pace per Gaza. Lo ha dichiarato la portavoce dell’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, Tal Heinrich, secondo quanto riporta il sito di Haaretz.

Heinrich ha spiegato che l’accordo prevede che il cessate il fuoco entri in vigore 24 ore dopo l’ok del governo. Dopo che gli ostaggi israeliani verranno rilasciati da Hamas, l’esercito israeliano manterrà il controllo di circa il 53 per cento della Striscia di Gaza.

“La Giordania continuerà a sostenere la ricerca della libertà e dello Stato da parte dei palestinesi sul loro suolo nazionale”, ha affermato re Abdullah II.
“Il cessate il fuoco a Gaza è un passo fondamentale per porre fine alla guerra, affinché i cittadini di Gaza possano vivere in sicurezza e ricevere aiuti senza ostacoli. (…) La Giordania continuerà a sostenere la ricerca della libertà e di uno Stato da parte dei palestinesi sul loro suolo nazionale “, ha reagito il re Abdullah II di Giordania, accogliendo con favore l’accordo raggiunto in Egitto tra Israele e Hamas sotto l’egida di Donald Trump per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi.

Il rilascio di tutti gli ostaggi “dovrebbe porre fine a questa guerra”, afferma il ministro degli esteri israeliano
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha dichiarato giovedì che il rilascio di tutti gli ostaggi da parte di Hamas “dovrebbe porre fine a questa guerra ” .

“Prima avremo un cessate il fuoco subito dopo che il governo [israeliano] avrà approvato la decisione , e poi un impegno da parte di Hamas, entro 72 ore, a rilasciare tutti gli ostaggi. Penso che questo possa, e debba, porre fine a questa guerra “, ha affermato, secondo la trascrizione di un’intervista con il canale televisivo americano Fox News.

L’attesa riunione del governo israeliano slitta di almeno due ore come si legge sul Times of Israel, che rilancia notizie di altri media israeliani. L’orario previsto sarebbe le 20 ora locale, le 19 in Italia, mentre nelle scorse ore era stata annunciata per le 17 ora italiana, preceduta da una riunione del gabinetto di sicurezza. Quest’ultima, stando alle notizie riportate dal Times of Israel e a quanto si legge sul sito Ynet, deve ancora iniziare.

L’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, e il genero del presidente, Jared Kushner, sono arrivati, intanto, in Israele. Lo riferisce la Cnn che cita due fonti informate sugli sviluppi, dopo che la presidenza egiziana ha dato notizia di un colloquio oggi al Cairo tra Witkoff e Kushner e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.

Trump atteso domenica a Gerusalemme
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è atteso a Gerusalemme la prossima domenica, ha reso noto l’ufficio del presidente israeliano Isaac Herzog. Un evento programmato per lo stesso giorno presso la residenza del presidente israeliano a Gerusalemme è stato annullato “alla luce del previsto rilascio degli ostaggi, e […] dell’imminente visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Israele”, si apprende da un comunicato, che sottolinea come la decisione sia stata presa “a causa delle previste chiusure di sicurezza a Gerusalemme legate alla visita e agli sviluppi storici che si stanno verificando nei prossimi giorni”.

Hamas: “Ostaggi saranno rilasciati lunedì”
Saranno rilasciati lunedì gli ostaggi ancora nelle mani delle fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza ed i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane nell’ambito dell’intesa sulla prima fase del piano Trump. Lo ha annunciato l’esponente di Hamas, Osama Hamdan, in dichiarazioni all’emittente qatariota Al-Araby. Hamdan ha sottolineato che oggi l’intesa sarà approvata dal governo israeliano e sabato saranno finalizzati i dettagli dello scambio. “L’attuazione sarà preceduta da una dichiarazione” del presidente americano, Donald Trump, “che la guerra è finita”, ha aggiunto Hamdan.

L’appello di Netanyahu per il Nobel per la pace a Trump
“Date al presidente Donald Trump il premio Nobel per la pace, lo merita” ha scritto su X il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Tra i due, subito dopo l’accordo, c’è stata una “telefonata emozionante” come l’ha descritta una portavoce dell’ufficio del premier israeliano, Shosh Bedrosian, incontrando i giornalisti.

“In una telefonata di questa mattina il primo ministro Netanyahu ha ringraziato il presidente Trump per il suo impegno di leadership globale che ha reso tutto questo possibile”, ha detto Bedrosian. “E’ stata una conversazione molto emozionante e affettuosa, durante la quale entrambi i leader si sono congratulati a vicenda per questo traguardo storico”, ha aggiunto.

Era stato lo stesso Trump, subito dopo la chiamata, a definire la sua “conversazione con Bibi fantastica”. “È felice, e giustamente – ha detto il presidente Usa -. È un grande risultato. Il mondo intero si è unito per raggiungere questo accordo, compresi i Paesi che un tempo erano nemici”.

Media: “Hamas non terrà cerimonie per la consegna degli ostaggi”
Hamas ha accettato, durante i negoziati in Egitto, di non tenere ‘cerimonie’ per la consegna degli ostaggi a Israele nell’ambito dell’intesa sul cessate il fuoco a Gaza. Lo hanno indicato al Times of Israel un diplomatico arabo e una seconda fonte vicina al negoziato. In passato il movimento islamista ha rilasciato gli ostaggi in veri e propri show macabri in cui alcuni dei rapiti, prima di essere consegnati alla Croce Rossa, erano stati fatti sfilare tra la folla e poi fatti salire su un palco, allestito per l’occasione. Alcuni ostaggi erano stati anche obbligati a ringraziare Hamas. L’accaduto aveva scatenato l’ira di Israele e degli Stati Uniti.

Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem ha detto, poi, ad al Jazeera che tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, potrebbero essere rilasciati contemporaneamente se le condizioni lo consentissero. Non ha specificato, però, quali potrebbero essere tali condizioni, aggiungendo che il Movimento islamico ha informato i mediatori delle difficoltà, legate alla consegna dei corpi per le vaste distruzioni, avvenute a Gaza.

Una task force per recuperare i corpi degli ostaggi
‘Ritorno al loro confine’, è stata chiamata così come riferiscono i media israeliani, l’operazione per riportare in Israele gli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza. La task force congiunta israelo-statunitense-qatarino-egiziana sarà istituita per localizzare, dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco, i corpi degli ostaggi deceduti a Gaza, la cui ubicazione è sconosciuta. Una fonte a conoscenza dei dettagli ha dichiarato al Jerusalem Post che la task force fornirà attrezzature pesanti per compiti quali scavi o demolizioni di edifici per raggiungere i corpi dei defunti. L’obiettivo della task force è quello di restituire in Israele il maggior numero possibile di resti di persone rapite, insieme agli ostaggi ancora in vita, entro 72 ore.

“Al momento non parlo della fine del mio incarico dal momento che la missione di riportare a casa tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, non è ancora compiuta” ha detto al Jerusalem Post il coordinatore per gli ostaggi e i dispersi, Gal Hirsch, dopo l’annunciato accordo sulla “prima fase” del piano Trump per “la fine del conflitto a Gaza” e la liberazione degli ostaggi trattenuti nell’enclave palestinese.

I colloqui per la seconda fase
I colloqui per la seconda fase dell’accordo inizieranno il giorno dopo il rilascio degli ostaggi, hanno quindi riferito fonti al canale televisivo qatarino Al-Araby, senza precisare se si intenda la restituzione di tutti gli ostaggi, compresi quelli deceduti, o solo di quelli ancora in vita.

Trump presto alla Knesset
Trump sarà, quindi, in Israele nei prossimi giorni, intenzionato ad accogliere l’invito del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a intervenire alla Knesset. In una dichiarazione ad Axios, il presidente Usa ha annunciato: “Si prevede che arriverò in Israele nei prossimi giorni. Questo è un grande giorno per Israele e per il mondo. Vogliono che parli alla Knesset e lo farò sicuramente se lo vorranno”.

Anp: “Accordo sia preludio a Stato palestinese sovrano”
Il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmud Abbas, ha accolto con favore l’accordo, sollecitando un cessate il fuoco “immediato” e difendendo ancora una volta la sua sovranità. “Ciò che ci interessa ora è l’impegno immediato per un cessate il fuoco completo, il rilascio di tutti gli ostaggi e i prigionieri, la consegna di aiuti umanitari urgenti attraverso le organizzazioni delle Nazioni Unite, la garanzia che non vi siano sfollamenti o annessioni e l’avvio del processo di ricostruzione”, ha affermato in un comunicato, diffuso dall’agenzia di stampa palestinese Wafa.

Il leader palestinese ha espresso la disponibilità dell’Anp a “lavorare in modo costruttivo” con il presidente degli Stati Uniti, che ha elogiato per i suoi “sforzi” nel raggiungimento della fine del conflitto. Abbas ha esteso la propria disponibilità a “tutti” i partner, compresi Francia e Arabia Saudita, che hanno co-presieduto la Conferenza internazionale di pace a New York lo scorso settembre, l’Algeria, sottolineando il suo status di paese arabo nel Consiglio di sicurezza dell’Onu, e tutti i membri del gruppo, nonché l’Assemblea generale delle Nazioni Unite “per raggiungere la stabilità e una pace duratura e giusta in conformità con la legittimità internazionale”.

Abbas ha colto l’occasione per ribadire che “la sovranità sulla Striscia di Gaza appartiene allo Stato di Palestina”, per cui il suo collegamento con la Cisgiordania “deve essere realizzato attraverso le leggi e le istituzioni governative palestinesi, tramite un comitato amministrativo palestinese e forze di sicurezza palestinesi unificate, nel quadro di un sistema e di una legge unici, e con il sostegno arabo e internazionale”. A tal proposito, ha nuovamente sostenuto la soluzione dei due Stati, affermando che “uno Stato palestinese indipendente e sovrano è il partner naturale per la stabilità nella regione insieme allo Stato di Israele”. “È giunto il momento di una pace duratura che garantisca sicurezza e giustizia a tutti i popoli della regione”, ha concluso.

Da Macron a Erdogan, le reazioni
“Un’immensa speranza per gli ostaggi e le loro famiglie, per i palestinesi di Gaza, per la regione”. Così in un post su X il presidente francese Emmanuel Macron commenta l’accordo, firmato oggi, accogliendo “con favore gli sforzi del presidente Trump e dei mediatori del Qatar, dell’Egitto e della Turchia per raggiungere questo obiettivo”. Esortando le parti “a rispettarne rigorosamente i termini”, il presidente francese sottolinea che “questo accordo deve segnare la fine della guerra e l’apertura di una soluzione politica basata sulla soluzione dei due Stati”. “La Francia è pronta a contribuire a questo obiettivo”, conclude Macron.

Meloni: “Italia pronta a contribuire a stabilizzazione”

“La prima fase dell’accordo di pace di Gaza segna una svolta significativa. Si tratta di un importante risultato diplomatico e di una reale possibilità di porre fine a una guerra devastante e liberare tutti gli ostaggi. L’Ue farà tutto il possibile per sostenerne l’attuazione”, ha scritto su X l’Alto rappresentante per gli affari esteri della Ue Kaja Kallas.

“Un momento di profondo sollievo che sarà avvertito in tutto il mondo”. Questo il commento del primo ministro britannico Keir Starmer. “Sono grato per gli instancabili sforzi diplomatici di Egitto, Qatar, Turchia e Stati Uniti, supportati dai nostri partner regionali, nel garantire questo primo passo cruciale”, ha affermato in una dichiarazione. “Questo accordo deve ora essere attuato integralmente, senza indugio, e accompagnato dall’immediata revoca di tutte le restrizioni agli aiuti umanitari salvavita a Gaza”.

“L’accordo raggiunto per Gaza è un’opportunità di pace duratura, ma dev’essere unito alla soluzione dei due Stati”, ha scritto su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Accolgo con favore l’annuncio di un accordo per garantire un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, sulla base della proposta avanzata dal presidente degli Stati Uniti – ha commentato -. Esprimo il mio apprezzamento per gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia nel raggiungere questo traguardo. Sono inoltre incoraggiata dal sostegno del governo di Israele e dell’Autorità Nazionale Palestinese”. “Ora, tutte le parti devono rispettare pienamente i termini dell’accordo – aggiunge la von der Leyen -. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati in sicurezza. Deve essere stabilito un cessate il fuoco permanente. Le sofferenze devono finire. L’Ue continuerà a sostenere la consegna rapida e sicura degli aiuti umanitari a Gaza. E quando arriverà il momento, saremo pronti a contribuire alla ripresa e alla ricostruzione. Bisogna cogliere l’opportunità di oggi. È l’opportunità di tracciare un percorso politico credibile verso una pace e una sicurezza durature. Un percorso saldamente ancorato alla soluzione dei due Stati”.

Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto tra Israele e Hamas e ha ringraziato Donald Trump per gli sforzi profusi per porre fine alla guerra. “Sono molto lieto che i colloqui tra Hamas e Israele abbiano portato a un cessate il fuoco a Gaza. Ringrazio in particolar modo il Presidente degli Stati Uniti, Trump, che ha dimostrato la necessaria volontà politica per incoraggiare il governo israeliano a raggiungere il cessate il fuoco”, ha dichiarato Erdogan su X.

“Il governo spagnolo celebra le notizie che arrivano dal Medio Oriente e spera che questo sia l’inizio di una pace giusta e duratura”. E’ quanto ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez sottolineando che ora “è necessario dialogare, portare aiuto alla popolazioni civili e guardare al futuro. Con la speranza, ma anche la giustizia e la memoria. Perché – conclude – le atrocità vissute non si ripetano mai più”.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha accolto con favore l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. “Gli sviluppi sono incoraggianti”, ha spiegato in una conferenza stampa, aggiungendo: “Siamo fiduciosi che si possa raggiungere una soluzione questa settimana”.

Un accordo “storico” che “stabilisce un cessate il fuoco e la fine della guerra a Gaza dopo due anni di sofferenze e dolori”. Così il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha commentato l’intesa. E’ “un momento storico”, ha ribadito al Sisi, perché “non solo chiude il capitolo della guerra, apre anche la porta alla speranza per i popoli della regione per un futuro di giustizia e stabilità”.

“Era qualcosa di auspicato”, sottolinea il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni, che ha risposto così a una domanda sull’annuncio del presidente Usa.

PACE IN MEDIORIENTE,
LA REGIONE UMBRIA
SU ACCORDO FIRMATO
TRA ISRAELE E HAMAS
LA PRESIDENTE PROIETTI:
“ORA GUARDIAMO
AL FUTURO CON SPERANZA”

La presidente della Regione Stefania Proietti, a nome personale e della Giunta regionale, saluta con speranza l’accordo firmato tra Israele e Hamas che si auspica segni la fine della guerra in Medioriente.
“E’ un passo che il mondo attendeva da tempo, un segnale di speranza che auspichiamo si traduca in una pace duratura che faccia cessare per sempre le armi e gli atti di violenza atroce che fino a oggi si sono consumati nella Palestina in seguito all’attacco terroristico del 7 ottobre di due anni fa”, ha dichiarato la presidente Proietti.
“Certa di interpretare il comune sentire della comunità regionale, dell’Umbria, terra vocata alla pace e al dialogo, alla vigilia della marcia PerugiAssisi – ha affermato la presidente – non possiamo che gioire per questo primo risultato raggiunto che permetterà di guardare al futuro con altri occhi. Finalmente è stata ascoltata la voce di chi, come le piazze di tutta Italia, da tempo a parole e con gesti sta chiedendo la fine delle ostilità, la fine della violenza contro gli innocenti, la fine di un genocidio in favore finalmente della pace ‘disarmata e disarmante’”.
“La pace di oggi non è un punto d’arrivo – ha aggiunto la presidente – ma l’inizio di un percorso di riconciliazione che richiede coraggio e responsabilità da parte di tutti. Di fronte a una tragedia che ha causato decine di migliaia di vittime e distrutto un intero territorio, è tempo di restituire centralità alla dignità umana, al diritto internazionale e al dialogo fra i popoli. Nessuna vittoria militare potrà mai compensare il dolore di un bambino, di una madre o di una popolazione a cui è stata negato il diritto di esistere”.
La presidente ha sottolineato come l’Umbria, terra di San Francesco e San Benedetto, “continuerà a farsi portavoce di un messaggio di pace autentico, fondato sulla giustizia e sul rispetto reciproco in cui il riconoscimento della Palestina sarà essenziale. La nostra regione è pronta a contribuire con le proprie reti di solidarietà, con le scuole, le università e le associazioni umanitarie, affinché il silenzio delle armi apra la strada alla ricostruzione morale e materiale di Gaza e del popolo palestinese tutto anche in Cisgiordania”.
“L’auspicio – ha aggiunto la presidente – è che le parti rispettino i termini dell’accordo con il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, il cessate il fuoco a Gaza e finalmente lo stop alla grave crisi umanitaria, e che tutto questo sia propedeutico alla soluzione di due Stati per due popoli”.

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Marina Pellitteri

Marina Pellitteri direttore responsabile ed editore Aletheia Online

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