Ginevra, 30 marzo 2021
UNHCR accelera gli aiuti ai rifugiati Rohingya colpiti dal massiccio incendio della scorsa settimana
Si stima che 48.000 rifugiati Rohingya abbiano perso i propri alloggi e i propri beni nell’incendio che il 22 marzo ha devastato parti degli insediamenti di Kutupalong-Balukhali a Cox’s Bazar, che con più di 600.000 rifugiati è il più grande campo rifugiati al mondo.
L’incendio ha distrutto più di 9.500 alloggi. Ai rifugiati è stata trovata una sistemazione temporanea all’interno del campo. L’incendio ha anche ridotto in cenere più di 1.600 infrastrutture essenziali, tra cui ospedali, centri di apprendimento, punti di distribuzione degli aiuti e un centro di registrazione.
Oltre a migliaia di articoli di soccorso, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, ha anche distribuito forniture mediche ai partner e per sostenere l’OIM nelle aree colpite. Con i nostri partner, abbiamo creato ed equipaggiato squadre mediche mobili per fornire il primo soccorso ai rifugiati colpiti. Dopo questo incendio devastante il sostegno psicosociale è altrettanto importante. Finora, i partner dell’UNHCR hanno fornito sostegno psicosociale a più di 4.000 rifugiati colpiti.
Il nostro personale sarà dispiegato presso i punti di distribuzione alimentare del PAM/WFP per le prossime tre settimane per facilitare l’emissione di documenti di registrazione sostitutivi per i rifugiati che li hanno persi nell’incendio. Abbiamo esteso il sostegno all’OIM per coordinare la risposta sul campo al fine di assicurare un accesso equo alla protezione, ai servizi, alle informazioni e all’assistenza per le famiglie vulnerabili, i rifugiati anziani e le persone con disabilità. La mitigazione dei rischi di violenza di genere attraverso la sensibilizzazione e il monitoraggio rappresenta un’altra priorità.
I nostri team sul terreno stanno monitorando la sicurezza dei rifugiati. Stiamo anche lavorando per affrontare i bisogni critici dei minori separati. Dall’incendio, insieme ai nostri partner, abbiamo identificato più di 600 ragazze e ragazzi separati che sono stati riuniti alle loro famiglie. I nostri partner hanno anche istituito due linee telefoniche per la protezione dei minori e quattro sportelli di aiuto per il ricongiungimento.
Sono centinaia i volontari rifugiati che stanno sostenendo le famiglie colpite dalla crisi dei Rohingya, e sono stati fondamentali per la risposta umanitaria nei campi di Cox’s Bazar. La settimana scorsa, sono stati tra i primi a partecipare allo spegnimento dell’incendio. Da allora, hanno aiutato i rifugiati più anziani, i minori e le donne incinte a trovare un riparo sicuro, accompagnando le persone alle strutture sanitarie, rimuovendo i detriti e identificando e indirizzando i rifugiati con bisogni specifici ai servizi pertinenti. Stanno anche organizzando sessioni di sensibilizzazione sui rischi per la protezione dei minori, come il traffico di minori e la violenza di genere, la sicurezza antincendio, il primo soccorso e l’assistenza generale.
Oltre agli interventi cruciali di protezione e di registrazione, altri bisogni urgenti includono il primo soccorso e i servizi sanitari di emergenza, la fornitura di acqua sicura, la costruzione di rubinetti e latrine di emergenza, alloggi e aiuti essenziali, nonché la ricostruzione delle infrastrutture chiave.
Nel 2021 l’UNHCR chiede 294,5 milioni di dollari per l’intervento umanitario in favore dei rifugiati Rohingya in Bangladesh. All’interno di questa cifra, 5,9 milioni di dollari sono urgentemente necessari per affrontare le immediate conseguenze del catastrofico incendio che ha colpito così tanti rifugiati Rohingya. Ad oggi, l’operazione dell’UNHCR in Bangladesh è finanziata solo per il 20%. Serve con urgenza un sostegno ulteriore. L’UNHCR sta chiedendo ai donatori governativi e del settore privato di mantenere i loro contributi flessibili, permettendo così il loro utilizzo in tutta l’operazione.
Il documento che delinea le necessità immediate in risposta all’incendio è disponibile qui.