Il ministro: “Un nostro obiettivo sarà cominciare a ridurre la numerosità delle classi”
Occhi puntati sulla riapertura delle scuole, dopo la decisione di non farle ripartire con il 100% degli alunni in classe. Lezioni anche all’aperto? “Lo avevamo detto tempo fa che la scuola deve usare tutti gli spazi disponibili, a partire da quelli all’aperto” ha detto oggi il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a TgCom24. “E poi riscoprire il territorio – ha aggiunto – penso ai musei, non soltanto per adesso ma anche dopo la pandemia la scuola deve essere più aperta sul territorio”.
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“Aule affollate? A me dispiace in ogni caso vedere aule con 27-28 studenti – ha affermato Bianchi – un nostro obiettivo sarà cominciare a ridurre la numerosità delle classi, bisogna andare verso modalità educative molto più articolate”.
“Dobbiamo gestire non solo la sicurezza all’interno delle scuola, ma la dobbiamo garantire anche al di fuori – ha sottolineato ancora il ministro – La riflessione con i presidenti di Regione e prefetti è raggiungere il 100% partendo però dalle diverse situazioni che ci sono nel nostro Paese”.
Per quanto riguarda il problema trasporti, “stiamo discutendo con i colleghi di governo” ha spiegato, “c’è un accumulo sul sistema trasporti che non riguarda solo i ragazzi. Dobbiamo tener conto che è un processo che coinvolge tutti non solo le scuole. Stiamo ragionando sulla questione con grande attenzione. Ci sono territori che riescono a gestire meglio il rientro in presenza e altri meno. Nel frattempo sono stati fatti interventi con nuovi mezzi, si è cominciato a ragionare in tutto il Paese sull’idea di una mobilità più sostenibile anche articolando meglio i tempi, non solo della scuola, della vita quotidiana”.
A proposito della bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Bianchi ha spiegato che c’è un aumento di investimento significativo, “perché tutti abbiamo chiara l’importanza della scuola come base dello sviluppo, del rilancio dell’intera Europa”. La bozza contiene “più attenzione sulle parti legate alle attività professionalizzanti” della scuola, ha detto il ministro.
Bianchi ha poi ricordato che il governo precedente “aveva dato 400 milioni per gli interventi leggeri, e sono stati tutti spesi, quello che è dentro Pnrr è qualcosa di più, il ridisegno del nostro patrimonio educativo. Perché non è vero che una buona scuola sia quella che abbiamo ereditato dal passato: un corridoio con tante porte chiuse. Bisogna ripensare gli spazi educativi. Ci sono molte risorse, c’è quasi un miliardo per scuole nuove e ci sono cinque miliardi per quanto riguarda il ridisegno delle delle scuole: non solo spazi nuovi ma anche ridisegno di quelli esistenti”.
La scelta del governo di non far ripartire le scuole al 100% “è saggia” secondo il presidente della Lombardia, Attilio Fontana. A proposito dei genitori delusi, “noi rispettiamo le decisioni del governo”, ha sottolineato, “e riteniamo che i problemi stavano nel fatto che era difficile declinare l’occupazione dei mezzi al 50% e la riapertura delle scuole al 100%. Sono incompatibili. A ciò si aggiunga che ci sono dirigenti scolastici che denunciano di non avere aule tali per poter fare il distanziamento, quindi anche per una questione di precauzione credo la scelta del governo sia saggia”. In più, ha detto a Tgcom24, il tema dei trasporti “è estremamente difficile da affrontare”.