Sirene d’allarme in città, morta una donna. Otto feriti gravi a Holon.
La città israeliana di Holon
Scontro sempre più duro tra Israele e Hamas, con tensione sempre più alta. A Tel Aviv sirene d’allarme ed esplosioni. Una donna è rimasta uccisa nella cittadina di Rishon Lezion nel massiccio lancio di razzi sulla periferia di Tel Aviv da parte di Hamas e della Jihad Islamica secondo quanto riferito dall’organizzazione umanitaria Zaka.
Poco prima un portavoce della Jihad Islamica aveva annunciato l’imminente lancio di missili contro Tel Aviv, riferisce Haaretz. L’attacco veniva presentato come la risposta all’abbattimento di un edificio di 13 piani a Gaza city, usato a quanto pare dalla leadership di Hamas. Ripreso il traffico aereo all’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv che era stato sospeso anche se solo temporaneamente.
Razzi hanno colpito i sobborghi di Tel Aviv Holon e Givatayim. Otto i feriti gravi secondo quanto riferisce la polizia e riportano i media israeliani. In uno degli attacchi, un razzo è caduto accanto a un autobus a Holon, ferendo quattro persone, due delle quali in modo grave. A Givatayim, i frammenti di un razzo intercettato dal sistema di difesa Iron Dome hanno colpito un’abitazione, ferendo in modo lieve gli occupanti.
Le forze militari israeliane hanno distrutto un altro edificio a Gaza City. Si tratta dell’al-Jawharah. Lo riporta il Times of Israel. In tutto sono stati colpiti oltre 130 obiettivi diversi, compreso un edificio residenziale di 13 piani che è stato abbattuto a Gaza City. Gli abitanti erano stati avvertiti prima dell’attacco in modo da poter fuggire in tempo. Gli avvertimenti sono arrivati per telefono ed sms. Inoltre il primo colpo sparato è stato un piccolo missile che ha provocato pochi danni sul tetto, avvertendo i residenti che presto sarebbe arrivato un attacco più forte, secondo la tecnica del “roof-knocking” (bussare sul tetto).
“Hamas ha sparato un sacco di missili e poi vuole il cessate il fuoco, sarebbe perfetto per loro non pagare il prezzo per aver sparato su Gerusalemme e poi 500 missili. Ci sarà un cessate il fuoco quando noi saremo pronti”, ha detto un alto funzionario israeliano, citato dai media locali, senza smentire o confermare notizie di una offerta egiziana di mediare un cessate il fuoco.
Hamas ha rivendicato il lancio di 130 razzi contro Tel Aviv e il centro d’Israele. “Ora, nel mantenere la nostra promessa, le Brigate al Qassam hanno lanciato il più grande attacco missilistico contro Tel Aviv e i suoi dintorni, con 130 missili, in risposta al nemico che ha preso di mira grattacieli civili”, ha detto Hamas su Telegram, rilanciato da Times of Israel.
Lega Araba
“Nelle ultime settimane non vi è stato un singolo incidente in cui le violenze siano state iniziate da parte palestinese, non c’è stato un singolo incidente in cui i palestinesi abbiano iniziato le provocazioni e l’escalation” ha detto il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Abul-Gheit, accusando Israele e le sue “politiche irresponsabili” per l’escalation di violenza, nel richiedere un intervento dell’Onu. “E’ la forza occupante che ha il potere militare e il controllo de facto ed è la stessa forza che ha iniziato le violenze e la provocazione”, ha aggiunto Abul-Gheit durante una riunione, in videoconferenza, della Lega. “Quello a cui stiamo assistendo è, francamente e chiaramente, una provocazione da parte delle forze di occupazione israeliana che hanno preso di mira il luogo più sacro islamico durante il mese più sacro per i musulmani”, ha aggiunto il segretario generale della Lega Araba riferendosi al mese del Ramadan che si chiude questa settimana.
L’ambasciata di Israele
“Sapevamo da un mese che Hamas pianificava di incendiare l’area” ha detto l’ambasciatore israeliano in Italia, Dror Eydar in una conferenza stampa online. “Tutti sapevano che i palestinesi avrebbero rinviato le elezioni” ed è “per distrarre l’attenzione” da questo che Hamas ha deciso di incendiare la Regione, ha affermato. Per ora Israele risponde ad Hamas con attacchi aerei, “si deciderà poi nel corso dell’azione in base alle necessità della sicurezza” risponde in merito alla domanda se vi sarà una offensiva di terra contro Hamas. “Il governo sta valutando, ma non sappiamo come questa operazione continuerà”, spiega l’ambasciatore israeliano Dror Eydar. “Il nostro obiettivo – aggiunge il suo vice – è garantire la sicurezza dei nostri cittadini, ora lo facciamo con i raid aerei, decideremo nel corso dell’azione in base a necessità sicurezza, ora puntiamo specifici obiettivi militari di Hamas , è un processo in corso”.
“Queste organizzazione terroristiche dicono che Gerusalemme è santa, allora perché mandare missili?” chiede l’ambasciatore israeliano Dror Eydar, che si chiede perché “il mondo cristiano non protesta contro profanazione, questa brutalità” nei confronti di Gerusalemme. “L’Italia è un paese cristiano, l’Europa è cristiana. Vi chiedo quale religione ammassa pietre per colpire altra gente che prega. Abbiamo lo stesso Dio, ebrei, musulmani, cristiani”, prosegue l’ambasciatore che si scaglia contro chi “profana con la violenza la città santa di Gerusalemme”. E che ricorda come Israele abbia sempre garantito libertà religiosa a tutti.
La Casa Bianca
La Casa Bianca condanna il lancio di razzi contro Israele da parte di Hamas e di altri gruppi della Striscia di Gaza, affermando che lo Stato ebraico ha il diritto di difendersi. “Gerusalemme, una città di tale importanza per le persone di fede in tutto il mondo, deve essere un luogo di coesistenza”, ha detto la portavoce Jen Psaki parlando con i giornalisti.
Trump accusa Biden
L’ex presidente Usa Donald Trump interviene sulle violenze in atto tra Israele e Gaza, condannando la “debolezza” del suo successore Joe Biden. “Quando ero in carica eravamo chiamati la Presidenza della Pace, perché gli avversari di Israele sapevano che gli Stati Uniti erano con forza dalla loro parte e ci sarebbero state rapide rappresaglie se Israele fosse stato attaccato”, ha affermato Trump. “Con Biden, il mondo sta diventando più violento e più instabile, perché la debolezza di Biden e la mancanza di sostegno a Israele stanno portando a nuovi attacchi contro i nostri alleati”, ha detto ancora l’ex presidente.
Farnesina chiede “stop immediato a escalation attacchi”
“L’Italia ribadisce la sua preoccupazione per l’escalation di attacchi e violenze in particolare a Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza e chiede che cessi immediatamente”. E’ quanto si legge in una nota della Farnesina, con la quale “l’Italia condanna fermamente i lanci di razzi da Gaza verso il territorio di Israele e ritiene che non siano giustificabili in alcuna circostanza”. L’Italia, prosegue la nota, fa appello “a tutte le parti affinché adottino immediatamente misure di de-escalation e diano prova di responsabilità. E’ prioritario prevenire ulteriori vittime civili. Ogni violenza, provocazione e incitamento all’odio deve cessare e lo status quo dei Luoghi Sacri deve essere rispettato”, conclude la nota della Farnesina.
Onu: “Grande preoccupazione”
“Grande preoccupazione” è stata espressa dalle Nazioni Unite per l’escalation di violenze in Israele e nei Territori palestinesi. E’ quanto ha espresso durante un briefing con la stampa a Ginevra il portavoce dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Rupert Colville. “Condanniamo ogni violenza e ogni istigazione alla violenza, nonché le divisioni etniche e le provocazioni”, ha detto Colville. Riguardo agli scontri sulla Spianata delle Moschee o Monte del Tempio a Gerusalemme, il portavoce ha affermato che le forze di sicurezza israeliane “in questi giorni non hanno chiaramente rispettato” il loro obbligo di rispondere in modo proporzionato e di garantire il diritto di riunirsi pacificamente.
Cooperante italiana a Gaza
I primi blackout in particolare nel sud, una pressione ospedaliera che aumenta a causa dei “moltissimi feriti”, le prime vittime tra i civili e sullo sfondo l’emergenza Covid. La Striscia di Gaza da ieri, dopo la raffica di razzi contro Israele rivendicata dalle Brigate Ezzedin al-Qassam (ala militare di Hamas), è sotto le bombe di Tsahal. Una “sfuriata”, la descrive in un’intervista ad Aki-Adnkronos International Meri Calvelli, cooperante della Ong italiana Associazione di cooperazione e solidarietà (Acs) che da anni interviene con progetti di sviluppo a Gaza e direttrice del Centro italo-palestinese di scambio culturale Vik. Calvelli, che si trova a Gerusalemme in attesa di rientrare nella Striscia, spiega “l’importanza che la cooperazione italiana ci sia in questo momento di emergenza”, sottolineando che la situazione nell’enclave è tutt’altro che facile dopo la “risposta punitiva” di Israele nel quadro dell’operazione ‘Guardiani dei muri’.
“Spero non assomigli a quella del 2014 (operazione Margine protettivo, ndr.) anche se le caratteristiche sembrano le stesse”, afferma la cooperante denunciando che il primo attacco israeliano ha colpito la popolazione civile a Beit Hanoun, nel nord della Striscia, e “tre bambini che di certo non lanciavano razzi sono stati uccisi”. Con l’inizio dei raid, racconta Calvelli, le autorità di Gaza “hanno tolto l’elettricità e diverse aree sono rimate al buio soprattutto al sud”. Inoltre, dato che i confini sono stati sigillati, “tra qualche giorno inizieranno a mancare gli approvvigionamenti”.
C’è, infine, il problema degli ospedali, molti dei quali sono “sovraffollati” a causa dei “moltissimi feriti” dei bombardamenti, spiega la cooperante evidenziando anche la “mancanza cronica di medicine”. Una situazione che rischia di complicarsi ulteriormente a causa dell’emergenza Covid. “Oggi a Gaza ci sono stati molti contagi e 11 morti, un numero altissimo per l’enclave, che grazie al fatto di essere isolata finora è stata un po’ salvata dal virus”, conclude.