Tragedia in una villetta di Navacchio, frazione di Cascina, in provincia di Pisa: un bambino di 11 anni è morto per un colpo di arma da fuoco. Sarebbe stato lo stesso bambino ad esplodere il colpo mortale. La pistola sarebbe del padre carabiniere. E’ avvenuto intorno alle 13.30.
Il bambino, che frequentava la prima media, sarebbe riuscito ad impossessarsi dell’arma custodita in luogo sicuro, probabilmente già carica. Sentita l’esplosione i familiari sono accorsi e hanno chiamato i soccorsi: i sanitari del 118 però non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
La piccola vittima era il figlio unico di un’agente della polizia municipale di Livorno e di un carabiniere, anche lui in servizio a Livorno.
Sul posto sono intervenuti per le indagini i militari del comando provinciale dell’Arma, che stanno cercando di ricostruire con precisione le dinamiche dell’accaduto. Per i rilievi sono giunti nell’abitazione i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche di Firenze e il sostituto procuratore di Pisa, Flavia Alemi per coordinare le indagini. Ancora da chiarire se il colpo sia partito accidentalmente o se sia stato esploso volontariamente dal bambino. Da chi lo conosceva, l’undicenne è stato descritto come un ragazzino d’oro, bravo a scuola e ben voluto da compagni e insegnanti. Mai avrebbe manifestato problemi di disagio psicologico né problemi legati ad eventuali atti di bullismo o cyberbullismo.
Il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, e la comandante della polizia municipale, Annalisa Maritan, insieme al corpo della polizia municipale di Livorno e a tutti i dipendenti comunali, si legge in un comunicato, “si uniscono al dolore della collega della polizia municipale e del marito, appartenente all’Arma dei carabinieri, ed esprimono il proprio cordoglio per la tragica perdita del loro unico figlio”.