KIRMAL è nata: e ha il viso serio di Kirolos e quello ridente di Ameth che lavora come cuoco, di Ibrahima che invece non vuole più scendere da un palcoscenico; di Mustapha che sa pesare bene e male, per sé e per gli altri, di Lam, piccina che sa far funzionare un ristorante. E infine c’è Riccardo che cerca ancora di decidersi tra la musica e la cucina ma per il momento si porta dentro Ballarò dove è nato. Insieme sono la forza di Kirmal, i sapori e le conoscenze dei Paesi che hanno lasciato e attraversato, o ritrovato come è successo a Riccardo. Kirmal è una vera impresa sociale multiculturale legata alla ristorazione e al turismo, nata con il sostegno di Fondazione CON IL SUD: una start up di catering narrativo fusion, che prepara, consegna e accompagna piatti preparati dalle mani ma infarciti di ricordi. Che possono anche trasformarsi in pranzi o cene “narrative”: i ragazzi raccontano storie dei rispettivi paesi, improvvisano sketch, si tuffano nelle favole. E sono l’esempio che non necessariamente un migrante deve sottostare a lavori disagiati e mal retribuiti, ma può costruire una realtà che – in casi come questo – fa da battistrada e può aprire ad esperienze analoghe e in rete.
Durante il lockdown questi ragazzi – Kirolos Kamil Zaher Bebawy, Ameth Kah, Riccardo Pizzuto, Mustapha Jarjou, Thi Tung Lam Dinh e Ibrahima Deme – si son fatti le ossa e hanno ideato una mensa “popolare” per aiutare le famiglie in difficoltà durante la pandemia: utilizzando la cucina del Centro diaconale Valdese, sono stati consegnati pasti alle famiglie del quartiere Noce, attività che si è affiancata alla mensa del Centro Astalli.
“Questo è un progetto davvero straordinario – spiega Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione PER IL SUD – : perché dimostra in modo chiarissimo che l’accoglienza vera e l’integrazione dei migranti è un’opportunità di sviluppo per tutti i territori”. “L’affidamento a Kirmal della Cucina Astalli rappresenta per noi la felice conclusione di un progetto avviato molti anni addietro per un servizio di ristorazione offerto ai migranti che accedevano ed ancora oggi accedono al nostro Centro di accoglienza – interviene Alfonso Cinquemani del Centro Astalli -; un progetto che oggi è valorizzato dal fatto che ad assumerne la gestione è un gruppo di giovani migranti di cui, con altri partner, abbiamo sostenuto l’impegno formativo ed incoraggiato la costituzione in ente di servizio”.
Kirmal ha anche deciso di partecipare al progetto Cantieri Luoghi Accoglienti: con Cre.Zi.Plus hanno preparato 2500 pasti da distribuire ai soggetti più fragili delle comunità straniere di Palermo. Il progetto, sostenuto dall’ 8Xmille Valdese, è firmato da Clac in collaborazione con Centro Diaconale La Noce, Maghweb, Ditirammu Lab, Aopcs, Spazio Marceau e Spazio Franco.
Ma adesso Kirmal è soprattutto una realtà pronta a camminare sulle sue gambe: i sei giovani vogliono offrire esperienze sensoriali che passano dal cibo ma si nutrono di narrazioni. La loro start up – Kirmal appunto, che vuol dire “per” in libanese ma è anche un acronimo formato dalla loro iniziali – proporrà menù per eventi e festival, piatti a domicilio fusion e multietnici, per le pause pranzo in ufficio; picnic e momenti di condivisione per i weekend; servizi per le comunità, i campi estivi, le scuole. Insomma piatti nati da paesi diversi, ugualmente legati al Mediterraneo, che gustati insieme sono conditi da favole, leggende, ricordi. Insomma, cibo e narrazione, seguendo i laboratori di Itastra, basati sul plurilinguismo, l’intreccio di culture. Chiara Amoruso e Valentina Salvato hanno lavorato molto sulla preparazione linguistica dei ragazzi, ma hanno anche cercato di sviluppare in loro una “propensione alla narrazione” che può oggi costituire un valore aggiunto, all’interno di un quadro di servizi della ristorazione che appare alquanto ripetitivo. Insomma, Kirmal aggiunge e non toglie: l’idea è quella di proporre veri e propri pasti “narrativi”, cene o pranzi, per mangiare racconti o bere parole. Verranno poi (e presto) le strutture per turisti e i tour esperienziali in giro Palermo, a partire da una nuova sezione dedicata all’accoglienza dell’Ecomuseo del mare.
Si chiude così, con la nascita tangibile di Kirmal, il progetto “Voci del Verbo Viaggiare – Accoglienza mediterranea”supportato dal bando Iniziativa Immigrazione della Fondazione CON IL SUD, con capofila il Centro Astalli Palermo, in partnership con Consorzio Arca, ItaStra Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dell’Università di Palermo, Cledu, Comune di Palermo, Ecomuseo Mare Memoria Viva, Next, Pluralia, Wonderful Italy. Ognuna di queste strutture ha seguito un preciso ambito della formazione dei sei giovani e li ha accompagnati nel percorso di nascita e crescita di Kirmal.
I sei aspiranti imprenditori sono stati quindi scelti al termine di un primo percorso a cui hanno partecipato 30 giovani migranti e non. I giovani hanno seguito laboratori di narrazione, ma soprattutto attività di formazione specifica in realtà aziendali del mondo della ristorazione e del management; con l’aiuto dei tutor hanno analizzato problemi, complessità, motivazioni, competenze e professionalità. Ognuno si è scelto un proprio ruolo, insieme sono riusciti anche a superare il duro lockdown che, se da un lato ha ritardato di quasi un anno l’avvio della start up, di fatto ha cementificato la nuova realtà e l’ha dotata dell’esperienza sul campo che ovviamente mancava. E’ nata così un’impresa sociale di turismo esperienziale e ristorazione multiculturale, un caso esemplare di business sociale trans-culturale; ma anche un tentativo di modificare la percezione sociale del lavoro del migrante al Sud, di sviluppare un’attività che può a sua volta generare occupazione.
Uno dei primi progetti in cui vengono coinvolti i giovani di Kirmal è una nuova sezione tematica dell’ecomuseo Mare Memoria Viva dedicata al rapporto tra la città e la questione migratoria. La nuova sezione intitolata “Prendere il largo” nasce da un lungo lavoro di co-ideazione che coinvolto il team del museo con Bassirou Dembele, Ibrahima Deme e Lam Dhin Tung e il collettivo Medhak creato da studenti di design dell’Università di Delft. Una selezione di interviste ad attivisti, operatori sociali, artisti, scrittori, persone impegnate a vario titolo sul tema; persone che i ragazzi hanno scelto e incontrato in diverse occasioni tra cui l’ultima edizione del Festival delle Letterature Migranti. Con la Sicilia in zona gialla, anche l’Ecomuseo ha riaperto le porte e può presentare il suo programma di attività educative e culturali che comprendono visite guidate e laboratori per le scuole sul contrasto a stereotipi e razzismo, pratiche decoloniali, questione migratoria, comunità plurali. Una prima sperimentazione di collaborazione sulla programmazione culturale tra Kirmal e Mare Memoria Viva è sbocciata con le “domeniche al museo”: picnic fusion sul prato del Museo a cui stanno partecipando tante famiglie.
Nel campo del turismo Kirmal sarà partner commerciale di Wonderful Italy, impresa innovativa che gestisce case vacanza e propone esperienze di conoscenza della città. I giovani di Kirmal si occuperanno dei processi di prenotazione, check-in e check-out di appartamenti a Palermo.