Al vaglio l’obbligo del certificato verde anche nei ristoranti al chiuso per arginare l’aumento dei contagi. Novità in arrivo sui parametri per la zona gialla. Intanto, le regioni si blindano con i controlli negli scali
Green pass obbligatorio in Italia anche per i ristoranti al chiuso. E’ questa una delle ipotesi al vaglio del governo per arginare la ripresa dei contagi di coronavirus, in parte dovuta alla diffusione nel Paese della variante delta. Martedì dovrebbe svolgersi la cabina di regia nel corso della quale sarà valutata l’eventuale rimodulazione del certificato verde, che potrebbe essere rilasciato solo a chi ha effettuato la doppia dose del vaccino, è guarito dal covid o ha un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.
0:32 / 38:54
Sky Tg24 Economia, la puntata del…
Search
Leggi anche
Covid Italia, contagi in aumento: chi rischia zona gialla
Locatelli: “Sì al green pass nei ristoranti al chiuso”
Sull’ipotesi del green pass obbligatorio nei ristoranti al chiuso si è già espresso Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente dell’Istituto superiore di sanità. “Premesso che la scelta spetta al decisore politico, a titolo personale, dico che va considerato seriamente anche il Green Pass per mangiare al chiuso nei ristoranti. Peraltro, chi esita a tornare nei ristoranti credo che lo farebbe con più tranquillità sapendo che vi hanno accesso persone con il certificato”, ha detto Locatelli in un’intervista a Repubblica. “Credo che vadano fatte scelte per contrastare la ripresa della circolazione virale -ha spiegato-. Dare accesso a determinate attività a chi è stato vaccinato, o comunque ha il certificato verde, è una strategia inevitabile. Penso a concerti, grandi eventi, stadi, cinema, teatri, piscine palestre. In questi casi è fuori discussione la necessità del documento”. Per quanto riguarda le discoteche, il Cts ha già dato parere favorevole alla riapertura solo in zona bianca, all’aperto e col green pass.
Verso la revisione dei parametri per la zona gialla
Si ragiona anche sulla possibile revisione dei parametri che determinano il passaggio in zona gialla delle regioni, alcune delle quali a rischio secondo gli attuali indicatori come ad esempio l’incidenza dei casi sulla popolazione. Per un eventuale cambio di colore, come anticipato nei giorni scorsi dal ministro della Salute Roberto Speranza, “peserà di più il tasso dei ricoveri” rispetto agli altri parametri. “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione” contro il Covid, secondo il ministro è infatti “ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione”.
Le Regioni si blindano: più controlli sul turismo in entrata
Intanto, le regioni si blindano ripristinando maggiori controlli sul turismo in entrata. Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha annunciato che in queste ore si sta lavorando sull’ordinanza che riporterà i controlli negli scali dell’Isola. “Ripristiniamo un’intensificazione dei controlli rispetto agli arrivi dai Paesi che, in questo momento, hanno il più alto tasso di incidenza di casi dovuti alla variante Delta”, ha detto il governatore sardo. “Purtroppo ancora una volta la Sardegna dovrà provvedere da sé. Questi controlli si sarebbero dovuti svolgere alla fonte, cioè agli imbarchi prima della partenza. Avevamo chiesto allo Stato e all’Europa semplicemente di richiedere un controllo del Green pass e della condizione di negatività insieme al biglietto di viaggio. Invece ci ritroviamo, purtroppo, a dover intervenire direttamente. Attualmente la situazione è sotto controllo – ha precisato Solinas -, fortunatamente le ospedalizzazioni sono basse”.
Anche in Sicilia, un’ordinanza del governatore Nello Musumeci introduce controlli per i passeggeri provenienti da Spagna, Portogallo e Malta: chi ha soggiornato in questi paesi negli ultimi 15 giorni dovrà sottoporsi a un tampone rapido.
Controlli su tutti gli aerei provenienti da Malta, dal Regno Unito e dalla Spagna all’aeroporto internazionale d’Abruzzo a Pescara. E numerosi passeggeri sono finora finiti in quarantena. A stretto giro il provvedimento potrebbe essere esteso anche ai passeggeri provenienti dalla Grecia. “Siamo stati i primi in Italia – ha spiegato all’Adnkronos Alberto Albani, referente sanitario della Regione Abruzzo per le maxi emergenze sanitarie – ad avviare questi controlli, grazie all’ordinanza emessa nei giorni scorsi dal presidente Marco Marsilio. Tutti coloro che atterrano vengono sottoposti a tampone molecolare per la rilevazione del virus Sars Cov2. In questa maniera abbiamo scovato diversi positivi”.
In un volo proveniente da Malta, a metà settimana, sono stati trovati 9 contagiati e quasi tutti i passeggeri sono stati posti in quarantena, che durerà 14 giorni. In un altro volo, da Londra, sono stati scovati due positivi, ma tutti, per le disposizioni nazionali, dovranno osservare cinque giorni di isolamento. Sei, invece, i positivi trovati nel volto di ieri da Girona: dovranno stare in isolamento per 10 giorni e poi ripetere il tampone, così come pure i contatti stretti che debbono fermarsi per 5 giorni.