La gestione finanziaria 2019 dell’Agenzia spaziale italiana (ASI) evidenzia: un utile pari ad € 52.064.180 (nel 2018 era di € 39.470.455), grazie soprattutto al saldo favorevole della gestione caratteristica, un avanzo finanziario di competenza di € 203.772.267 che ripiana e migliora il disavanzo di € 63.928.862 del precedente esercizio, in parte per effetto dei maggiori contributi statali (+38,87 %), e un patrimonio netto di € 679.032.869 aumentato dell’8,30 % rispetto ai 626.968.689 euro del 2018.
E’ quanto emerge dalla Relazione al Parlamento sulla gestione dell’ASI, l’ente pubblico con il compito di promuovere, sviluppare e diffondere la ricerca scientifica e tecnologica applicata al campo spaziale e aerospaziale, approvata dalla Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti con delibera n. 91/2021.
La magistratura contabile ha, poi, rilevato che gli impegni per i programmi nazionali e per quelli co-gestiti insieme all’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che rappresentano circa il 74% della spesa complessiva dell’ASI, sono diminuiti del 5 % circa rispetto al 2018. Gli impegni complessivi per contratti spaziali e di ricerca sono stati, nel 2019, pari a € 207,3 milioni (€ 254,2 mln nel 2017). Nel 2019, l’Ente ha stipulato 381 contratti per una spesa complessiva pari a € 13,2 milioni.
La Sezione del controllo ha, quindi, evidenziato che l’ASI deve ancora consolidare un adeguato sistema di indicatori di risultato (come previsto dal d.lgs. n. 91/2011) e deve ancora implementare un idoneo sistema di valutazione dei programmi di ricerca (di cui al d.lgs. n. 128 del 2003), entrambi necessari per misurare compiutamente il reale impatto sul sistema economico, industriale e sociale del Paese delle ingenti risorse poste annualmente a disposizione dell’Agenzia.
L’Ente, infatti, a rinnovata richiesta della Corte, ha dichiarato di essere ancora in attesa di ricevere sia un sistema minimo di indicatori di risultato da parte del Ministero dell’università e della ricerca, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze, sia le istruzioni tecniche e i modelli, da parte del Dipartimento della funzione pubblica d’intesa con il MEF, da utilizzare per la predisposizione del piano, ma di aver, nel frattempo, approntato autonomamente un documento di carattere sperimentale per la redazione di un programma per l’elaborazione degli indicatori, nelle more di ricevere indicazioni e linee guida da parte dei soggetti competenti. Sul punto, la Corte ritiene che occorra quantomeno “classificare” l’intero budget annuale a disposizione al fine di perseguire e monitorare gli “obiettivi strategici” nei “settori programmatici prioritari” mediante gli “strumenti attuativi” previsti, così da poter apprezzare agevolmente i risultati della gestione.
Quanto alle partecipazioni dirette di ASI con Altec S.p.A, e-Geos S.p.A., Spacelab S.p.A e Cira S.p.c.A, esse non rientrano tra quelle che devono essere oggetto delle misure di razionalizzazione che, invece, riguardano le partecipazioni indirette per ASI detenute dal Cira.
Corte dei conti
Ufficio stampa
Delibera n. 91/2021
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