Alta tensione a Trieste per il corteo no green pass di questo pomeriggio. Per sbarrare l’accesso a piazza Unità, vietata alle manifestazioni, è stata issata una rete metallica, mentre la questura ha fatto sapere in una nota che se non verranno rispettate le prescrizioni non è escluso l’arresto. “Noi ci fermiamo a piazza Oberdan”, dice uno dei promotori dal furgone che guida il corteo. “Chi vuole andare in piazza Unità, ha la libertà di farlo, ha la libertà di camminare”, aggiunge.
“No green pass, no apartheid” è lo striscione che apre il corteo dei circa 5000 manifestanti in corteo. Come già visto nelle precedenti occasioni, a sfilare ci sono persone di tutti i generi, tante donne, anche anziane, e qualche bambino, e i diversi slogan sono intervallati dal ‘canto’ del movimento, ‘la gente come noi non molla mai’. Dal megafono gli organizzatori invitano a mettere la mascherina e a rimanere distanziati secondo le prescrizioni della questura, anche se non tutti la indossano e c’è chi cammina fianco a fianco.
QUESTURA – “Il corteo organizzato dal Coordinamento No green pass Trieste che si terrà oggi pomeriggio nel centro cittadino dovrà svolgersi in osservanza delle prescrizioni emesse dal Questore di Trieste, in attuazione delle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica – si legge nella nota – Il provvedimento, adottato ai sensi dell’art. 18 del TULPS, prevede che la manifestazione debba tenersi dalle 15.00 alle 18.00 secondo il seguente itinerario: Piazza della Libertà, Corso Cavour, Riva 3 Novembre, via Mazzini, Piazza Goldoni, via G. Carducci, Piazza Oberdan, Piazza Dalmazia, via Ghega, Piazza della Libertà. Inoltre, in attuazione dell’ordinanza del sindaco di Trieste emessa in data odierna, agli organizzatori della manifestazione è stato prescritto di adottare le opportune misure finalizzate a garantire il rispetto del distanziamento interpersonale e l’uso della mascherina dei partecipanti, attraverso la presenza di specifico personale addetto al controllo. Nel caso in cui non siano rispettate tutte le prescrizioni dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, verranno valutate le singole posizioni degli organizzatori e dei manifestanti in relazione alla previsione dell’art. 18 comma 5 del Tulps (“I contravventori al divieto o alla prescrizione dell’Autorità sono puniti con l’arresto fino a un anno e con l’ammenda da euro 206 a euro 413. Non è punibile chi, prima dell’ingiunzione dell’Autorità o per obbedire ad essa, si ritira dalla riunione)”.