Firenze, 1 dicembre 2021
Giovedì 9 dicembre ore 20,30 al Cinema Odeon di Firenze
Prima proiezione fiorentina del film
“Re minore”
di Giuseppe Ferlito
vincitore della 74ma edizione del Festival Internazionale di Salerno
con Gabriele Ferrantelli, Letizia Toni e Fabio Baronti
e
del cortometraggio
“Vecchio mondo”
girato da Ferlito a Firenze e realizzato su un’idea di Roberto Farnesi,
con Sergio Forconi, Enrica Pintore e Roberto Farnesi
che è valso a Forconi il premio Miglior attore non protagonista
al Festival del Cinema indipendente di Caorle
Ferlito annuncia: “Ad ottobre, un Festival Internazionale del Cinema tutto fiorentino”
All’evento saranno presenti il regista Giuseppe Ferlito, gli attori Roberto Farnesi, Fabio Baronti, Sergio Forconi, Gabriele Ferrantelli, Letizia Toni e la Vice presidente del Consiglio Comunale di Firenze Maria Federica Giuliani in rappresentanza delle istituzioni.
Per l’ingresso stampa contattare 055.283282
Sarà una serata carica di forti emozioni quella che si svolgerà giovedì 9 dicembre alle 20 nello storico Cinema Odeon di Firenze, in occasione della prima presentazione fiorentina del film “Re minore”di Giuseppe Ferlito, vincitore della 74ma edizione del Festival Internazionale di Salerno e del cortometraggio “Vecchio mondo”, realizzato da Ferlito su un’idea di Roberto Farnesi.
Presenti gli attori protagonisti di “Re minore”, Fabio Baronti, presidente de La Compagnia delle Seggiole, e Gabriele Ferrantelli e Letizia Toni, entrambi ex allievi della Scuola di Cinema Immagina diretta da Ferlito a Firenze, e anche i protagonisti maschili del cortometraggio “Vecchio mondo” Roberto Farnesi e Sergio Forconi, che per il ruolo interpretato ha ricevuto il premio Miglior attore non protagonista al Festival del Cinema indipendente di Caorle.
«Firenze si conferma un laboratorio artistico creativo d’eccellenza da sempre molto generoso – è il commento della Vice presidente del Consiglio Comunale Maria Federica Giuliani -. La Scuola di Cinema Immagina prosegue nel solco di una tradizione che non si è mai interrotta all’Odeon, sede storica fiorentina del bel cinema e di chi ama i film e oggi la versione più moderna che sono i corti».
«Non potevo scegliere diversa location per ambientare una serata così importante per me e per i ragazzi della Scuola di Cinema Immagina, che hanno attivamente collaborato alla realizzazione di entrambi i miei lavori – commenta Giuseppe Ferlito – perché l’Odeon rappresenta il tempio del cinema a Firenze e questa città merita di diventare un punto di riferimento internazionale nel campo della cinematografia. Intendo portare il mio contributo fattivo alla realizzazione di questo sogno, organizzando non soltanto eventi come quello del prossimo 9 dicembre, che spero contribuirà a riportare i fiorentini nelle sale dopo il lungo periodo pandemico, ma anche attraverso l’istituzione di un Festival internazionale del cinema tutto fiorentino, che è già in programmazione per ottobre 2022 e per il quale ho già ricevuto diverse richieste di partecipazione. Nel corso di 20 anni di attività, la Scuola di Cinema Immagina si è rivelata non soltanto un luogo di apprendimento, ma un laboratorio creativo che lavora per i giovani e con i giovani, coinvolgendoli direttamente nella realizzazione di tutti i progetti che portano la mia firma, dai cortometraggi ai film, fino alla prima edizione dell’International Florence Festival di ottobre, appunto, un progetto ambizioso che necessita di tutto l’entusiasmo e la determinazione dei miei giovani collaboratori».
Di grande impatto emozionale le tematiche sociali scelte dal regista per la realizzazione di entrambi i lavori che verranno presentati al pubblico nel corso della serata.
«Vecchio mondo racconta il dramma del conflitto intergenerazionale, inasprito dalla pandemia in corso – commenta Roberto Farnesi -. Il mio ruolo nel corto è quello di uno speaker radiofonico che racconta in diretta la protesta di alcuni teenager, i quali rinfacciano agli anziani di aver rubato loro il futuro, e di avergli consegnato un mondo inquinato, devastato, col buco nell’ozono e il surriscaldamento globale, con la crisi occupazionale, dove lavoro, progetti e pensione sono diventati un miraggio. “Come non bastasse -rivendicano i giovani- ora per proteggervi siamo costretti a privarci della libertà di uscire, di vederci, di andare a scuola”. Insomma, insieme a Giuseppe Ferlito, che è stato mio mentore e con il quale torno a collaborare sempre con grande soddisfazione, abbiamo deciso di affrontare una tematica delicata ma che purtroppo esiste, sfociata in alcuni episodi di violenza inaccettabili e inconcepibili contro gli anziani e i più fragili».
«Il mio lavoro mi porta a stare a stretto contatto con i giovani – commenta Sergio Forconi – e questo per me è molto importante, perché a ottant’anni mi sento escluso dai così detti “nuovi mezzi di comunicazione” che, a mio parere, di comunicativo hanno ben poco. Penso che il conflitto tra giovani e anziani, così come lo abbiamo raccontato nel cortometraggio, sia un fenomeno sociale che merita attenzione e che, per colpa dei social e della pandemia, si sta accentuando. Stiamo perdendo il rapporto diretto, il contatto fisico con le persone, ed io penso che trovare il modo di recuperarlo sia diventato un’urgenza. Tra persone in generale, tra anziani e giovani in particolare, perché abbiamo bisogno di imparare gli uni dagli altri. Senza contatto, il conflitto inevitabilmente si inasprisce e questo aspetto in Vecchio Mondo viene spiegato molto bene».
«Sono orgoglioso che la Scuola di Cinema Immagina si sia affermata a livello nazionale in una maniera così eclatante -sono le parole di Fabio Baronti, presidente de “La Compagnia delle Seggiole” nonché socio fondatore dell’Associazione Culturale Immagina- e che Giuseppe Ferlito abbia ottenuto il riconoscimento sia da parte della giuria tecnica che da quella popolare del Festival di Salerno, perché significa che è riuscito a toccare corde trasversali, solitamente ben distinte nei festival. Ma, prima di tutto, il rapporto che ci lega è di amicizia. Giuseppe mi chiama a partecipare a tutti i suoi lavori, quasi fosse un rito scaramantico, e si può dire che io sto a Ferlito come Mastroianni stava a Fellini. Insieme costruiamo un percorso stupendo».
«Re minore è un film drammatico e grottesco, incentrato sulla musica – spiega l’attrice Letizia Toni – in cui Mimì, il protagonista, è un tecnico del suono e compositore di musica d’avanguardia che utilizza i rumori della natura. Un giorno decide di tornare nel paese di origine insieme alla compagna Mirella, con la quale intende creare una famiglia e avere un bambino che però, purtroppo, non riesce ad arrivare. Mirella affianca Mimì anche nella professione, condividendo i progetti artistici del marito. I due scelgono di lasciare Londra per tornare nel paesino di Bonastea in Sicilia, dove il protagonista è nato e dove sperano entrambi di ritrovare un po’ di serenità di coppia, nonché nuova ispirazione artistica. In terra siciliana, però, si scontreranno con una realtà che non si sarebbero mai aspettati. Mimì rincontrerà il suo vecchio maestro di musica, generando uno scontro tra tradizione/ostilità al progresso e avanguardia, energia propositiva, portate invece da Mimì. Qui si innesca la metafora della doppia anima della Sicilia, che caratterizzerà tutti gli eventi del film, con colpi di scena che modificheranno i piani, ed ogni personaggio subirà un’importante evoluzione. Penso soprattutto a Mirella, che per amore dovrà affrontare enormi conflitti e combattere per difendere la propria integrità di donna libera, in un luogo dove non riesce proprio ad integrarsi».