La variante Omicron non si ferma, “raggiungerà tutti entro il 2022”, ma in Italia il covid comincia a frenare. E’ il quadro che viene delineato dopo una giornata caratterizzata da 149.512 contagi e 248 morti, con un tasso di positività al 16,1%. “Ci stiamo avvicinando al picco”, dice il ministro della Salute, Roberto Speranza.
0:00 / 0:00
Covid Italia, boom vaccinazioni: frena…
Search
Leggi anche
Covid Italia, Speranza: “Picco vicino, lo dice Oms”
Covid, Locatelli: “Verso calo contagi, ma Omicron non è raffreddore”
Variante Omicron, Burioni: “Con questo vaccino continuerà a circolare”
“La vita della stragrande maggioranza degli italiani in questi mesi è stata senza grandi limitazioni. Nelle prossime settimane dovremo aprire un confronto in particolare con le Regioni, convocheremo un tavolo tecnico per discutere le proposte e affrontare questa fase che sembra diversa rispetto alle precedenti. Siamo però in un momento non facile, i numeri dei contagiati sono molto molto alti”, afferma a Controcorrente.
“Grazie ai vaccini, le ospedalizzazioni sono inferiori rispetto al passato ma la pressione è comunque molto forte. L’Oms ci dice che ci stiamo avvicinando al picco, dobbiamo valutare bene cosa accade nei prossimi giorni e, come abbiamo sempre fatto, adeguare le regole alla fase epidemiologica che stiamo vivendo”, aggiunge Speranza.
In Paesi come l’Italia, il picco legato alla variante Omicron sarà raggiunto in “due-tre settimane” e poi la curva “comincerà a scendere”, dice il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge, ospite di ‘Mezz’ora in più’. Il picco dell’ondata, spiega, “terminerà prima di quanto previsto” e in Paesi come il Regno Unito e Malta è già stato raggiunto. “Non si può scappare dalla variante”, ribadisce Kluge, che cita previsioni in base alle quali, “visto il numero di persone non vaccinate”, si stima che “tra gennaio e maggio 40 paesi su 53 prima o poi subiranno un elevato stress” sulle strutture sanitarie, a causa dell’elevato numero di ricoveri e di terapie intensive occupate, e per il contagio degli addetti alla sanità”. Questo è un “momento cruciale”, una fase nella quale si deve passare alla “riduzione dei ricoveri e dei decessi, ma non più della trasmissione. Dobbiamo evitare problemi sanitari a scuole e economia”.
“La variante Omicron raggiungerà tutti, non c’è scampo. Non c’è dubbio che entro la fine del 2022, salvo un’altra variante, io credo che quasi tutta la popolazione bene o male incontrerà questa variante”, dice il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a Domenica In. “Raggiungerà tutti. Poi c’è chi è vaccinato e chi non è vaccinato, che avrà problemi”, dice Sileri. “Se non arriva un’altra variante, entro la fine del 2022 quasi tutta la popolazione bene o male avrà incontrato Omicron”.
Diventa ancora più importante la vaccinazione. Quasi 92mila prime dosi di vaccino sono state somministrate nella giornata di sabato 15 gennaio. Un numero così alto non veniva registrato da settembre. Il vaccino non blocca del tutto il contagio, ma garantisce un’elevatissima protezione contro la malattia grave. “Un non vaccinato, rispetto a chi ha ricevuto la dose booster, ha un rischio quasi 30 volte superiore di finire in terapia intensiva. Sopra gli 80 anni, questo rischia arriva a 70 volte”, dice il professor Franco Locatelli, coordinatore del Cts, nel salotto di Che tempo che fa soffermandosi sull’importanza della vaccinazione. “I dati dal Regno Unito ci dicono che a più di 10 settimane dalla dose booster la protezione rimane ampiamente vicina al 90%. Solo indagini ben condotte ci diranno se ci sarà necessità”, di quarta dose “con un occhio particolarmente ai fragili”.
“Omicron riesce a contagiare anche le persone vaccinate”, è la lezione del professor Roberto Burioni. “E’ vero, chi è vaccinato viene infettato meno, c’è un grado di protezione importante soprattutto con la terza dose. Quando il vaccinato si infetta è meno contagioso, ma la barriera del vaccino è diventata meno efficace” rispetto al contagio. “E’ rimasta molto efficace la capacità del vaccino di bloccare la forma grave della malattia. Gli ultimi dati dell’Iss mostrano una protezione molto superiore al 90%”, con 3 dosi, osserva. “Potevamo pensare di liberarci del virus originale”, afferma. “Con Omicron e con il vaccino che abbiamo, questo non è più immaginabile. Omicron continuerà a circolare. Ognuno di noi la incontrerà: la scelta è se farlo da vaccinati o da non vaccinati”.