Formazione. Minori sottoposti a procedimento penale, al via percorsi di orientamento, tirocini e laboratori col sostegno della Regione. L’assessore Colla: “Attenzione a ogni forma di fragilità, per contrastare l’emarginazione sociale e favorire, attraverso il lavoro, il reinserimento nella comunità”
Stanziati oltre 565 mila euro. L’attività è rivolta a tutti i giovani ristretti nell’Istituto Penale minorenni di Bologna al Pratello nell’arco di tempo indicativamente dei prossimi 18 mesi, e complessivamente a 60 giovani in area penale esterna
Bologna – Tre percorsi per l’inclusione socio-lavorativa di minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale dall’autorità Giudiziaria Minorile e in carico al Centro per la Giustizia Minorile dell’Emilia-Romagna. Così da acquisire, ed eventualmente recuperare, abilità e competenze individuali per rafforzare il percorso di inserimento nel mondo del lavoro. Per crescere, realizzarsi e, terminata la detenzione, poter operare attivamente nella società.
L’attività, rivolta a tutti i giovani ristretti nell’Istituto Penale nell’arco di tempo indicativamente dei prossimi 18 mesi, e complessivamente a 60 giovani dai 14 ai 25 anni in area penale esterna, è sostenuta con un finanziamento della Regione di oltre 565 mila euro, risorse europee del Programma Fse Plus 2021/27.
Le tre operazioni finanziate propongono interventi per l’inclusione e l’autonomia per i giovani ristretti nell’Istituto Penale minorenni di Bologna del Pratello, con misure di orientamento specialistico e percorsi di formazione laboratoriali e interventi per l’inclusione e l’autonomia per giovani in area penale esterna, con misure di orientamento specialistico e di accompagnamento individuale, percorsi formativi brevi e tirocini.
“Una doverosa attenzione a ogni forma di fragilità, per contrastare l’emarginazione sociale e favorire, attraverso il lavoro, il reinserimento nella comunità. Con questi interventi la Regione– commenta l’assessore regionale al Lavoro e formazione professionale, Vincenzo Colla- approva i progetti formativi a sostegno dell’inclusione attiva delle persone svantaggiate, per promuovere le pari opportunità, la non discriminazione, la partecipazione e migliorare l’occupabilità. Si vuole offrire una occasione per acquisire, ed eventualmente recuperare, abilità e competenze individuali per potenziare le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro, per crescere, per autorealizzarsi e soprattutto, terminata la detenzione, per poter operare attivamente nella società”.
Gianni Boselli