17 > 19 novembre, ore 21 | Teatro di Rifredi
IMMACOLATA CONCEZIONE
drammaturgia e regia Joele Anastasi
con Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui, Enrico Sortino, Joele Anastasi, Ivano Picciallo
da un’idea di Federica Carruba Toscano
scene e costumi Giulio Villaggio
light designer Martin Palma
musica originale “scurannu agghiurnannu” Davide Paciolla
testo musica originale Federica Carruba Toscano
aiuto regia Nathalie Cariolle
collaborazione alla drammaturgia Federica Carruba Toscano
contributo drammaturgico Alessandro Lui
foto Dalila Romeo
video e graphic designer Giuseppe Cardaci
scenotecnica 2C Arte
opere di cartapesta Ilaria Sartini
organizzazione Nicole Calligaris
uno spettacolo Vuccirìa Teatro
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
spettacolo vincitore Teatri del Sacro V
La Sicilia ancora protagonista al Teatro di Rifredi da giovedì 17 a sabato 19 novembre. Dopo il successo di Pupo di zucchero di Emma Dante è la volta di Immacolata concezione di Vuccirìa Teatro, scritto e diretto da Joele Anastasi, nato da un’idea di Federica Carruba Toscano, che veste anche i panni di Concetta, la protagonista.
Uno spettacolo intenso e di grande poesia, a cavallo fra performance, teatro e tradizione, che evoca la storia di un microcosmo siciliano fatto di omertà, violenza e presunzione, ma anche di quell’autenticità tipica della carnalità isolana.
Siamo in Sicilia nel 1940. Concetta, ragazza silenziosa e innocente, viene barattata dal padre caduto in disgrazia con una capra gravida e affidata a Donna Anna, tenutaria del bordello del paese. Ben presto la fama della nuova arrivata raggiunge tutto il paese, ma nessuno sa di preciso quali piaceri regali agli uomini per farli impazzire così tanto.
Immacolata Concezione è la storia di una moderna Santa, di una figura emblematica, che come un’antica vestale appare sacra, mentre le sue attenzioni carnali sono di pubblico dominio. Concetta è vergine, nessuno l’ha mai sfiorata. Crede che fare l’amore significhi fare la barba o giocare a un due tre stella, o offrire il petto per le lacrime del signorotto del paese e, in fondo, offre loro quel che non trovano in nessun altro.
La giovane si trasforma così in oracolo, altare divino, immaginetta da venerare, su cui piangere, pregare e ridere, mentre la sua verginale sensualità la protegge dal mondo esterno, isolandola da tutto il resto. I ruoli sociali si liquefanno tra le quattro pareti di una stanza, per poi solidificarsi ancora una volta, appena fuori da lì. Ma è anche una storia che dimostra che quando si ha il coraggio di mostrare le crepe dell’animo, tutte le cicatrici diventano l’opera d’arte più bella.
Spiega Joele Anastasi, autore e regista dello spettacolo di Vuccirìa Teatro – una delle compagnie più innovative del panorama nazionale, già vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti – in scena al Teatro di Rifredi da giovedì 17 a sabato 19 novembre: «Immacolata Concezione racconta la potenza e il culto dell’immagine che, arrivando a disumanizzare un corpo vivente per trasformarlo in feticcio, è soggetto alla necessità d’instaurare una relazione fondata sui desideri inespressi del proprio inconscio. Immacolata Concezione – prosegue – è la santa della carne e racconta quale terremoto possa generare l’incontro tra spiritualità e carnalità sul piano della collettività. Gli anni ’40 del secolo scorso rappresentano uno spartiacque essenziale nella storia dell’umanità. L’avvento della seconda guerra mondiale, con tutto quello che ha causato, ha rivelato come l’essere umano stesso sia stato brutalmente reificato e desacralizzato. Da quel momento storico la visione stessa dell’umanità, sia nelle relazioni tra le persone che nel rapporto con il potere, muterà profondamente e il concetto stesso di sacro cesserà di avere una corrispondenza nel piano del reale. La pièce, dunque – conclude – mostra il punto di snodo di un sistema sociale in cui le relazioni vorrebbero ancora essere prodotte invece che brutalmente consumate. Sebbene raccontino un mondo in cui può esistere ancora futuro e speranza, contengono già il germe di quella deriva malata che troverà nel conflitto mondiale e nei regimi totalitari una possibilità d’espressione.»
Appuntamenti negli altri luoghi
del Teatro della Toscana
14 > 16 novembre | Teatro della Pergola
LA PERGOLA PER COSTA
Tre giorni dedicati a Orazio Costa e al metodo mimico in occasione della ripartenza a fine novembre dei corsi del Centro di Avviamento all’Espressione.
Saranno presentati i nuovi Corsi di avviamento al teatro, il Corso per attori “Orazio Costa” e sarà possibile partecipare o assistere a lezioni aperte e a dimostrazioni sul metodo mimico.
Gli insegnanti del Centro e il direttore Pier Paolo Pacini saranno a disposizione durante uno Spazio Aperto per parlare del lavoro che viene svolto dal Centro, non solo come luogo di propulsione e diffusione del metodo mimico, ma come centro di ricerca teso a superare il concetto classico di formazione.
17 > 20 novembre | EX_CInema_GOldoni
nell’ambito del progetto “Otto pezzi unici LARA
di e con Arianna Maria Garcea
Otto pezzi unici è il progetto che porta in scena nell’Ex Cinema Goldoni otto testi scritti dagli allievi diplomati de l’Oltrarno.
Otto momenti di sperimentazione e confronto con il pubblico, otto occasioni per scoprire da vicino il lavoro della scuola diretta da Pierfrancesco Favino.
«Lara – spiega Anna Maria Garcea – è una ragazza come tante, ha degli amici, ha un lavoro, eppure non riesce a definirsi “felice”. Le manca un pezzetto. Poi incontra una persona. Lara non ha intenzione di perderla, a costo di allontanarsi da tutto e tutti. Ed è proprio ciò che fa.»
Matteo Brighenti