15 agosto 2023
https://youtube.com/shorts/390KwuCH9-4?feature=share
AL TEATRO COMUNALE DEI RINNOVATI LA CERIMONIA SOLENNE
DEL PREMIO MANGIA 2023, CONSEGNATO AD ANGELO RICCABONI
Medaglie di civica riconoscenza a Ciro Castelli e a “I ragazzi del ‘53”
Si è tenuto stamani al Teatro comunale dei Rinnovati il solenne appuntamento del Premio Mangia 2023. Il sindaco Nicoletta Fabio ha conferito ad Angelo Riccaboni, candidato dalla Priora Contrada della Civetta, l’ambito riconoscimento della città; a Ciro Castelli (proposto dalla Contrada di Valdimontone), e a “I ragazzi del ‘53” (proposto dalla Nobile Contrada del Nicchio) le medaglie di civica riconoscenza.
La presentazione di Angelo Riccaboni è stata fatta dal dottore Luca Garosi che ha sottolineato quanto il <
Garosi ha voluto poi ricordare che <<è stato Professore Ordinario di Economia aziendale presso l’Università di Siena dal 1999, insegnando le tematiche del governo e controllo aziendale nell’ambito dei programmi della Scuola di Economia e Management Richard Goodwin>>, prima di ripercorrere gli anni di gioventù di Riccaboni alla Facoltà di Scienze Economiche e Bancarie segnati da ottimi risultati negli studi e da una forte attività partecipativa alla vita studentesca ma, anche, dalle sue passioni sportive legate al calcio e alla pallacanestro. Quest’ultima vissuta anche in Contrada. <
Tornato alla carriera professionale e analizzando le varie esperienze di successo maturate da Riccaboni, Garosi è arrivato alla conclusione che tutte sono accomunate dalla <
Come ha spiegato Garosi <
Ricordate, poi, fra le altre, le esperienze di Presidente della Società Italiana dei Docenti di Ragioneria ed Economia Aziendale, della Fondazione Achille Sclavo di Siena e del Collegio Sindacale del Fondo Interprofessionale Banche e Assicurazioni; e quelle di componente del Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena, dal 2017 al 2020; del Collegio Sindacale della Banca d’Italia; del Consiglio di Amministrazione dell’Università Bicocca; del Sustainability Stakeholder Panel di Edison Italia; e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Smith Kline. Più recente, invece, è la nomina a Senior Research Fellow alla Luiss Business School.
<
Le parole di Anna Carli per Ciro Castelli, uno dei maggiori esperti di restauro della parte lignea dei dipinti su tavola hanno raccontato la passione che Castelli mette da sempre nel suo lavoro e <
Immancabile un excursus della sua vita professionale che ha toccato le tappe e i momenti chiave del suo operato: dagli albori in un laboratorio artigianale di falegnameria a Siena dopo aver abbandonato gli studi a 14 anni, passando al trasferimento a Firenze e all’incontro avvenuto a seguito dell’alluvione di Firenze nel 1966, che lo ha portato a lavorare <
<
<
È stato l’attore Massimo Reale a dar voce alle parole scritte dal giornalista Massimo Biliorsi per la presentazione del premio assegnato all’associazione “I ragazzi del ’53”, che, come in una pièce teatrale, ha spiazzato i presenti esordendo: <
E’ iniziato così lo spettacolo del mattatore Reale. Una sapiente quanto divertente interpretazione di un testo, tutta ironia e sarcasmo, affidatogli da Massimo Biliorsi, che per l’occasione, ha vestito i panni di sceneggiatore.
Con un vero e proprio avvertimento tanto da definire <
E proprio nel ripercorrere la storia di questi “ragazzi”, si deduce il perché di tale affermazione: <
<
Le pergamene che hanno accompagnato i riconoscimenti sono state realizzate, a titolo gratuito, dai dipendenti comunali Michela Bacconi e Stefano Pellati.
Signor Sindaco, Signori Membri del Concistoro del Monte del Mangia, Autorità, cittadini della nostra splendida ed unica città. Come presentatore ho il piacere e l’onore di illustrare il contributo fornito da Angelo Riccaboni nel far conoscere Siena nel mondo. Tale apporto deriva dall’essere un protagonista nel dibattito nazionale e internazionale sui temi della sostenibilità ambientale e sociale e dell’innovazione nel settore agroalimentare nonché dal ruolo ricoperto nel risanamento e rilancio del nostro Ateneo quando ne fu Magnifico Rettore. Prima vorrei ricordare che il nostro premiato è Professore Ordinario di Economia aziendale presso l’Università di Siena dal 1999, insegnando le tematiche del governo e controllo aziendale nell’ambito dei programmi della Scuola di Economia e Management Richard Goodwin. Alla stessa struttura, allora Facoltà di Scienze Economiche e Bancarie, o Economia e Banca, come si diceva a Siena, è stato iscritto alla fine anni ’70, partecipando intensamente alla vita studentesca, fra San Francesco, Piazza del Campo, la mensa nuova e la mensa vecchia, e l’Acqua Calda, dove risiedeva. Tale esperienza è stata molto formativa e positiva, anche perché gli ha permesso di conoscere Rebecca, che sarebbe diventata la fondamentale metà della sua vita. Rebecca, insieme a nuove amicizie, che nel tempo si riveleranno solidissime, e a ottimi risultati degli studi, con il superamento di tutti gli esami con la votazione di 30 o 30 e lode, rendevano meno pesante la distanza dagli amati genitori e dalla sorella Nicoletta, a lui sempre vicini dalla città natale di La Spezia con i loro consigli e il loro affettuoso supporto. Angelo riusciva bene anche nelle attività post-studio, organizzando per anni, insieme agli inseparabili amici Egidio e Paolo, le feste studentesche del mercoledì sera al Tom Cat, locale, qualcuno forse lo ricorda, situato in Via dei Termini. I medesimi studenti ottennero dal Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo l’autorizzazione a produrre felpe con lo storico logo dell’Università, anticipando un merchandising che in seguito si consolidò in molte città universitarie, compresa la nostra. Fra le passioni dei tempi universitari rientrava certamente il calcio giocato. Dopo varie squadre dilettanti e amatoriali, Angelo si considera ancor oggi un giocatore di football, militando nella Piallaghese, un gruppo di amici che si ritrovano la domenica per condividere sul campo il loro amore verso il pallone di cuoio, che rimane forte malgrado le inevitabili difficoltà del tempo che avanza. Angelo ammette che assai inferiore è invece il suo talento nella pallacanestro, esibito con risultati altalenanti, direi, prima nei tornei universitari e successivamente nelle partite di un gruppo di amici della Civetta, cui partecipava con agonismo e il piacere di ritrovarsi, dopo la partita, di fronte al classico piatto di tortellini in società. Da metà anni ’90, infatti, aveva iniziato a frequentare la Contrada, accompagnando l’adorata figlia Giulia, civettina doc nata in Via del Refe Nero. La sua costante presenza lo aveva presto portato ad essere parte della nostra comunità, nei cui confronti ha sempre espresso grande attenzione e rispetto. Passando alla carriera professionale di Angelo, preparando queste note, mi sono domandato cosa accomunasse le varie esperienze da lui maturate. Sono giunto alla conclusione che la risposta spesso risieda nell’aver individuato per tempo le tematiche di ricerca ed accademiche destinate a divenire rilevanti. Aver giocato di anticipo gli ha consentito di maturare competenze e soluzioni che, insieme alla sua indubbia tenacia e semplicità, hanno contribuito a fargli raggiungere brillanti risultati. Dopo la laurea con lode in Scienze Economiche e Bancarie nel 1985, Angelo fu infatti uno fra i primi ricercatori economico-aziendali italiani a condurre i propri studi in una prospettiva internazionale, riuscendo ad essere ammesso in fruttuosi percorsi di ricerca alla Harvard Business School, New York University e Columbia University. Nel 1989 vinse un bando internazionale per una posizione di lecturer, presso l’Università di Bangor in Gran Bretagna e fu fra i primi economisti-aziendali a pubblicare su autorevoli riviste internazionali e a ricoprire ruoli di guida nelle istituzioni europee del proprio settore scientifico. Anche il tema approfondito nel dottorato di ricerca frequentato presso l’Università di Pisa, sotto la preziosa guida di Giuseppe Catturi, costituito dalle innovazioni nella valutazione e gestione delle performance aziendali, sarebbe diventato un argomento sempre più centrale nel dibattito nazionale e internazionale, per la crescente rilevanza degli impatti ambientali e sociali delle aziende. In linea con tale impostazione, in seguito è stato visiting scholar in molteplici atenei internazionali, fra cui HEC (Haute Ecole de Commerce) a Parigi, London School of Economics, University of Southern California a Los Angeles, INSEAD a Parigi, DePaul University a Chicago, Tsinghua University a Pechino e componente del Comitato editoriale o scientifico di molteplici riviste internazionali, oltre che nazionali. Il contributo al confronto sui temi della sostenibilità si è sostanziato non solo in molteplici articoli e monografie ma anche, agli inizi dello scorso decennio, con la partecipazione al processo di definizione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, come componente del Comitato Direttivo della rete SDSN (Sustainable Development Solutions Network) promossa dalle Nazioni Unite. Il suo impegno lo portò a partecipare alla storica Assemblea Generale dell’ONU del 25 settembre 2015 che vide il Papa e i leader di 193 Paesi condividere tale Agenda e i suoi 17 Obiettivi, indispensabili per un ambiente più sostenibile e società più eque. Tutto ciò consente ad Angelo di portare a buon diritto il nome di Siena nel dibattito in corso a livello nazionale e internazionale su tematiche sempre più cruciali per il nostro futuro, sottolineando da tempo la necessità che anche le aziende contribuiscano alla giusta transizione ecologica ed evidenziando le opportunità che le imprese e i territori possono cogliere da tale evoluzione. Quando, in molteplici interventi cittadini, nello scorso decennio sottolineava che la sostenibilità poteva essere fonte di preziose occasioni di sviluppo economico e sociale per il nostro contesto, da lui spesso definito ‘icona globale della sostenibilità’, spesso era visto come un visionario. Oggi, invece, siamo tutti convinti che tale opportunità esista e stia solo a noi coglierla. Per valorizzare il patrimonio culturale e ambientale del nostro territorio, Angelo ha portato a Siena l’importante iniziativa nazionale ‘Insieme per gli SDGs’ (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile), in collaborazione con il Comune di Siena e il Ministero degli Affari Esteri, e ha organizzato molteplici eventi e percorsi formativi, come Agrifood Next, forum per promuovere l’innovazione sostenibile in tale settore, e la ‘Siena International School on Sustainable Development’, in collaborazione con l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASVIS), nel cui ambito coordina il Gruppo di lavoro nazionale sull’Obiettivo di sostenibilità numero 2 relativo ai sistemi agroalimentari. La capacità di “giocare di anticipo” fu chiara anche quando, dieci anni fa, iniziò il percorso di costruzione del più importante e ambizioso Programma di ricerca e innovazione mai lanciato nel Mediterraneo, PRIMA, Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area, focalizzato sui sistemi agroalimentari. In quegli anni, pochi avevano colto ancora la centralità dell’agrifood per il domani delle nostre società. Dopo 4 anni di lavoro su incarico del Ministero dell’Università e della Ricerca, a Bruxelles e nelle diverse capitali del Mediterraneo, nel 2017 la Fondazione di diritto spagnolo PRIMA fu finalmente creata a Barcellona. La sua missione era di attuare l’agenda strategica nel frattempo condivisa fra i rappresentanti di 19 Paesi euro mediterranei e della Commissione Europea, con un budget di mezzo miliardo di euro fornito paritariamente dall’Unione Europea e dai governi partecipanti, e assegnato mediante bandi competitivi annuali di circa 70 milioni di euro. L’elezione di Angelo Riccaboni alla presidenza di tale istituzione con voto unanime di tutti i rappresentanti dei Paesi euromediterranei fu un chiaro segnale di apprezzamento del lavoro svolto. Fiducia peraltro ben riposta, perché sotto la sua guida, PRIMA è diventata un protagonista del dibattito internazionale sui sistemi agroalimentari, la cui sostenibilità e resilienza è oggi al centro dell’attenzione generale, come dimostrato anche dal Food System Summit recentemente organizzato a Roma dalle Nazioni Unite, FAO e Governo Italiano, evento in cui Angelo ha rivestito un ruolo di rilievo. Anche il recente Rapporto indipendente di valutazione di PRIMA, redatto dalla Commissione Europea per il Consiglio e il Parlamento Europeo, sottolinea i molteplici risultati positivi raggiunti e il prezioso ruolo del Programma nel dialogo fra i Paesi delle due coste del Mediterraneo. La lampadina gialla con la spiga, logo di PRIMA, è ormai conosciuta ovunque nel sistema agroalimentare mediterraneo. Oltre duecento, infatti, sono i progetti di ricerca e innovazione finora finanziati per promuovere l’agricoltura sostenibile, l’uso efficiente dell’acqua e la valorizzazione delle filiere agroalimentari, cui partecipano più di duemila centri di ricerca, imprese e organizzazioni noprofit di tutti i Paesi del Mediterraneo. PRIMA e il Segretariato Italiano di PRIMA, ospitato dal Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, ricoprono un ruolo centrale anche nelle attività di cooperazione internazionale del governo italiano, partecipando a missioni di altissimo profilo di Diplomazia del Cibo svolte dal Ministero degli Affari Esteri nelle capitali del Mare Nostro per stabilire ancor più intense e positive relazioni valorizzando le più rilevanti esperienze italiane nell’agrifood. L’impegno di Angelo e dell’Università di Siena in tale settore è stato riconosciuto anche nell’ambito di Agritech, il Centro Nazionale creato per diffondere l’innovazione nelle imprese agroalimentari e finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Angelo coordina, in particolare, le attività volte a misurare con precisione e a valorizzare la tracciabilità dell’origine e la sostenibilità delle produzioni agroalimentari, con un budget di 40 milioni e la partecipazione di ricercatori di tredici università e centri di innovazione e di oltre 800 aziende nazionali. Di rilievo, sul tema agrifood, anche la guida del ‘Gruppo di lavoro delle imprese’ nell’ambito del Tavolo Nazionale sulla Sicurezza Alimentare, costituito dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, e la direzione scientifica della Fondazione Siena Food Lab, recentemente creata dall’Università di Siena e dalla Fondazione MPS per promuovere l’innovazione del sistema agroalimentare senese, cui partecipano anche associazioni e alcune decine di aziende agricole. Fra i risultati di maggior rilievo ottenuti da Angelo per la nostra città rientrano certamente il risanamento e il rilancio dell’Università di Siena operati quando ricoprì la carica di Rettore dal 2010 al 2016. Tale incarico fu svolto, peraltro, dopo positive esperienze come Preside della Facoltà di Economia Richard Goodwin, Presidente del Nucleo di valutazione di Ateneo, Pro-rettore per il Polo Universitario Aretino, e Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Economia e Scienze Statistiche Italiane, allorquando introdusse, fra l’altro, l’armonizzazione delle prove di verifica per l’ammissione alle Facoltà di Economia italiane. Come ricordiamo tutti, l’Ateneo a fine anni Duemila soffriva di gravissime difficoltà finanziarie e reputazionali, in un contesto locale apparentemente felice. I riflettori nazionali e senesi erano tutti puntati su una crisi che sembrava irreversibile. Il pagamento degli stipendi era a rischio e l’ipotesi di commissariamento dell’Istituzione da parte del Governo, impegnato in una profonda riforma del settore universitario, era ritenuta da molti osservatori assai vicina. Malgrado le notevoli difficoltà esistenti, con tenacia e determinazione Angelo guidò l’Ateneo fuori dalla crisi, basandosi sulla convinzione che all’indispensabile razionalizzazione della spesa andassero affiancate iniziative innovative capaci di assicurare lo sviluppo dell’Ateneo. In questo modo non solo si sarebbero create le premesse per un futuro migliore ma si sarebbero anche rafforzati il senso di direzione e il sentimento di appartenenza che inevitabilmente stavano vacillando. Tale approccio si sostanziò, fra l’altro, nel lanciare molteplici corsi di studio offerti in lingua inglese; nell’introdurre novità come il Graduation Day per celebrare i neo-laureati, il Career Day di Ateneo per mettere in diretto contatto gli studenti con il mondo del lavoro, la Cerimonia del Tocco per accogliere i nuovi professori e l’Associazione dei Laureati dell’Ateneo per facilitare il networking e lo scambio di esperienze fra chi aveva condiviso lo stesso Studium; nel creare il centro di innovazione interdisciplinare Santa Chiara Lab; nel promuovere le competenze trasversali e la didattica a distanza; nell’includere la sostenibilità fra le priorità della Pianificazione strategica di Ateneo; e nell’esternalizzare la gestione della Certosa di Pontignano, struttura identitaria dell’Università e della città, che così rimase di proprietà dell’Ateneo. Grazie a tale visione e all’impegno di Angelo fra Siena, Roma, Firenze e Bruxelles, al supporto degli Organi di governo dell’Università, al prezioso lavoro dei Direttori Generali Ines Fabbro e Marco Tomasi, del pro-rettore Francesco Frati, che poi proseguì efficacemente il rilancio dell’Ateneo, e dei delegati, nonché in virtù dell’abnegazione del corpo docente e del personale tecnico-amministrativo, l’Ateneo sovvertì le previsioni più diffuse e ce la fece ad uscire da quel tunnel, proprio mentre altre istituzioni cittadine, purtroppo, entravano in situazioni di forte difficoltà. Utili per il rilancio furono anche la nomina di Angelo nel Consiglio Direttivo dell’Associazione delle Università Internazionali e quella a Presidente della Fondazione CRUI, Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, segnali di fiducia e attenzione nei confronti del nostro Ateneo, attraverso cui, fra l’altro, fu rafforzato il rapporto con le imprese, specialmente attraverso l’Osservatorio CRUI Università-Imprese da lui creato. Alla fine, l’Istituzione che sembrava avere minori prospettive è diventata centrale per il futuro della nostra città. Se l’Ateneo non fosse uscito da quella pericolosa situazione, Siena si sarebbe trovata ulteriormente impoverita da un punto di vista culturale ed economico. E le ingenti risorse finanziarie e le interessanti opportunità di sviluppo recentemente collegate al Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e al Biotecnopolo avrebbero trovato strade diverse da quelle del nostro territorio. In questi anni, Angelo ha ricoperto importanti ruoli in istituzioni e imprese, sostenendo l’esigenza di conciliare i temi del buon governo con l’attenzione alle questioni della sostenibilità ambientale e sociale. Vanno ricordate, fra le altre, le esperienze di Presidente della Società Italiana dei Docenti di Ragioneria ed Economia Aziendale, della Fondazione Achille Sclavo di Siena e del Collegio Sindacale del Fondo Interprofessionale Banche e Assicurazioni; e quelle di Componente del Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena, dal 2017 al 2020; del Collegio Sindacale della Banca d’Italia; del Consiglio di Amministrazione dell’Università Bicocca; del Sustainability Stakeholder Panel di Edison Italia; e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Smith Kline. Più recente, invece, è la nomina a Senior Research Fellow alla Luiss Business School. La passione per l’innovazione e le nuove sfide lo hanno anche portato, un paio di anni fa, a fondare uno spin off universitario, Santa Chiara Next, a supporto della sostenibilità ambientale e sociale delle aziende. In tali contesti, così come nell’ambito degli incarichi nelle istituzioni accademiche, Angelo ha sempre ritenuto prioritario promuovere lo spirito di gruppo e valorizzare il contributo dei collaboratori, nella consapevolezza che solo con la fiducia e la condivisione si possono raggiungere i migliori risultati. A riconoscimento del suo prolungato ed efficace impegno accademico e istituzionale, nel 2021 è stato insignito dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana. In sintesi, credo che da questa pur veloce descrizione emergano esplicitamente le ragioni per cui Angelo Riccaboni ha contribuito a far conoscere Siena
nel nostro Paese e nel mondo. Spero di essere stato chiaro nel rappresentarvele in un’occasione così importante. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare Angelo dell’amicizia che ci unisce, rinsaldata dal comune amore per la Civetta, e il Concistoro del Monte del Mangia e tutti Voi per l’ascolto che mi avete dedicato in questa giornata di festa.
Luca Garosi
Inclito pubblico, autorità presenti, senesi tutti: sono venuto, mio malgrado qui, costretto dall’autore Massimo Biliorsi a parlare dei Ragazzi del ’53, che inspiegabilmente avete deciso di premiare. Lasciatevelo dire: state commettendo un grosso errore!
Evidentemente non sapete cosa state facendo, come spesso accade in questo labirinto chiamato Siena.
Una medaglia di civile riconoscenza ai Ragazzi del 53? Ma stiamo impazzendo? Che hanno di così speciale? In fondo vengono solo prima di quelli del 54 e hanno dovuto aspettare a veder nascere tutti quelli del 52. Cose che succedono a Siena.
Insomma, questo premio è un pericolo: la città dimostra che non è più quella di un tempo. Potremmo aggiungere che si stava meglio quando si stava peggio, che forse grazie a loro la chiave non si lascia più all’uscio di casa, che il Palio non è più quello di una volta, che adesso comandano i fantini, che i tombini non reggono più i temporali e tante altre dolorose affermazioni.
Colpa di loro? Probabilmente sì: dal quel lontano 1993 quando decisero di mettere in scena la prima commedia musicale, non abbiamo avuto più pace. Non li bastava essere stati compagni di scuola, di giochi, di lavoro, di frequentarsi come gruppo dal 1983. Volevano ancora stare insieme e magari divertirsi, nonostante mogli, figli, Contrade e altri accessori.
Si presentarono alla città con “Il trionfo dell’odore” di Mario Verdone nel glorioso spazio del Teatro delle Due Porte. Andavano bloccati sul nascere. Invece niente.
Dove ti giravi c’era un ragazzo del 53. Voltavi un angolo e trovavi un manifesto, un segno della loro invadenza. Un incubo durato molti anni e quello che è peggio non è ancora finito. Ci portavano parole un po’ strane: amicizia, allegria e solidarietà. Uomini d’onore, per roba di altri tempi.
Ma cosa mai fanno in palcoscenici come questo? Sotto le mentite spoglie di scellerate parodie, ci raccontano che “L’uomo non è di legno”, che “Ogni vela ha il suo vento”, “Persiane chiuse”, di misteriosi casi come di quello del sarcofago affollato. Recitando e cantando, anno dopo anno, copione dopo copione, scritti tutti da loro. Approfittavano della grande storia per decifrare a modo loro questo presente. Hanno avuto la pretesa di raccontare il cambiamento lento ma inesorabile dei tre colli. Dall’opulenza farlocca della “Siena da bere” al crollo di un mito.
Tutti attorno cadevano inesorabilmente e loro no, cantavano in allegria pregi e difetti dei senesi, mettevano su una commedia dell’arte di stampo settecentesco, un turbinio di colori e voci, schiamazzi e doppi sensi dove gli uomini interpretavano parti femminili e quant’altro, addirittura quelle maschili.
Senza il minimo ritegno, senza nessuna vergogna. Intanto la città attorno era perfetta, senza un difetto, loro invece i “non pregi” li mostravano tutti. La città guardava con attenzione a tutti e loro, testardi, pretendevano di volgere tutte queste operette, ne abbiamo contate ventuno, in “tutto esaurito” i cui incassi andavano in beneficenza, raccogliendo una cifra totale che è oggi intorno ai centomila Euro. Ma che c’era bisogno? C’era poi necessità di aiutare la Misericordia, l’Azienda Ospedaliera, la Casa di Riposo del Campansi? Ma chi glielo aveva chiesto? Di portare queste parodie in luoghi destinati al ricovero di quei senesi che avevano avuto l’ardire di invecchiare?
E poi anche con il terremoto in Abruzzo si erano messi a discutere, sostenendo di persona il piccolo centro di Sant’Eusanio Forconese.
Insomma, il mondo era così perfetto e questi Ragazzi del ’53 stavano cominciando ad essere un po’ scomodi. Anche in scena: pronti alla battuta, all’ironia, al sarcasmo di chi impersonifica l’ultimo, il diverso, l’ingombrante.
Ecco, la parola giusta: i Ragazzi ingombranti. Quando poi nel 2005 decisero, con la complicità inaspettata del maestro Alberto Inglesi, di offrire il Masgalano dell’anno, si raggiunse il massimo. Loro che premiavano tutti quei giovani seri, composti, eleganti che sfilavano sul tufo era un detestabile controsenso.
Non c’era più religione, del resto il loro credo ci è sempre un po’ sfuggito e nessuno avrebbe auspicato che la città li volesse oggi premiare, invece di confinarli al Pisciolo di Piscialembita, oppure in qualche angolo del Chianti per magari scherzare con i Santi di terza serie.
Ed invece eccoli, come in una loro operetta fatta oggi dal vivo e felicemente improvvisata, in Piazza del Campo al numero 1, vicino alla stanza dei bottoni o, come direbbero subito loro con quella disarmante ironia, alla stanza dei pottoni.
Sia chiaro: Massimo Reale e Massimo Biliorsi si dissociano dunque da questa scelta. Non saranno mai complici di chi fa dell’ironia una terribile arma. Da quell’ironia da dove prende vita quella strana voglia, quel desiderio di gridare che gli uomini hanno chiamato spesso con la parola libertà. Tanto che mi viene, in questo finale, da chiedermi: ma c’era davvero bisogno di questo continuo esercizio di tolleranza, di umanità, di ricchezza d’animo, di voler profumare costantemente il pubblico con due gocce di sarcasmo?
Noi non condividiamo, lo abbiamo detto, tuttavia, cari intoccabili senesi, se non sapete ridere di voi, è bene che qualcuno lo faccia!
Intanto, purtroppo per tutti noi, i Ragazzi sono rimasti Ragazzi e vi aspettano il 20 e il 21 ottobre, qui, su questo palcoscenico. I loro settant’anni sono un altro irriverente colpo di coda al tempo che passa, alla vostra serietà. Sì, faranno una nuova operetta che riassume un lungo cammino, un percorso. Ricorderanno quelli che apparentemente non ci sono più, persi dal gioco della vita, che guardano dall’alto i loro amici di notti felici e profonde. Perché loro lo sanno, si muore solo quando si dimentica e quando siamo dimenticati.
Insomma, sono ancora a vostra disposizione: corpo, anima e interiora!
Massimo Biliorsi
PRESENTAZIONE DI CIRO CASTELLI MEDAGLIA DI CIVICA RICONOSCENZA 2023
15 AGOSTO 2023
Signora Sindaco, Autorità civili, militari, religiose e gentile pubblico, buongiorno a tutti e a tutte.
Faccio la presentazione di Ciro Castelli attingendo anche da un simpatico colloquio con lui che ha confermato il suo carattere aperto e soprattutto la passione con la quale ha vissuto e sta vivendo la sua vita operativa, al tempo stesso felice, e, per la verità, un po’ stupito che la sua Città gli facesse un riconoscimento così grande.
Ciro Castelli nasce a Siena il 21 febbraio 1943 da una famiglia formata dal padre Vulierme Castelli, produttore e commerciante di legna da ardere e carbone, e dalla mamma Norma Fiaschi, casalinga. Ciro è il maggiore di altri tre fratelli. Come tanti ragazzi che gravitano intorno alla Parrocchia della Chiesa dei Servi di Maria, trascorre l’infanzia e l’adolescenza nel prato davanti alla grande basilica e la via che conduce alla Chiesa della Santissima Trinità è il campo da gioco per il pallone e per arrivare alla Contrada del Valdimontone.
Vive la sua infanzia con i tre fratelli minori, come lui stesso dice, nella normalità. E’ con l’adolescenza che ha momenti di tensione con il babbo del quale delude le aspettative a causa del suo totale disimpegno nello studio e a 14 anni abbandona definitivamente la frequenza dell’Istituto Sarrocchi.
Nasce così l’esigenza di un suo inserimento nel mondo del lavoro per “imparare un mestiere” e l’esperienza inizia in un laboratorio artigianale di falegnameria, il titolare del quale, il Signor Vannini, lo esorta dopo pochi anni a cercare una soluzione più idonea per imparare il mestiere a livelli più alti di qualificazione.
Segue il consiglio e prosegue la sua esperienza lavorativa presso la falegnameria “Finetti e Papi” in Via delle Vergini dove, all’esperienza artigianale del lavoro manuale fatto al banco, si aggiunge l’esperienza del lavoro legato all’uso di macchinari innovativi per il tempo. Funzionano infatti sulla base dello stesso principio che si troverà di fronte quando, dopo l’alluvione di Firenze del novembre 1966, sarà chiamato a intervenire per il restauro di tavole pittoriche al laboratorio presso la Fortezza da Basso. La formazione presso Finetti e Papi è importante per le competenze che acquisisce anche in rapporto al tipo di lavori in cui la Ditta è coinvolta da committenti significativi della Città.
Si va dagli arredi ordinati dalla Banca Monte dei Paschi sia per la Sede Centrale che per Filiali e Agenzie aperte fuori Siena, all’ allestimento di prestigiosi negozi come le Pelletterie Falchini ancora presenti in Via Banchi di Sotto.
Nei primi anni Sessanta proseguire il suo percorso di lavoro presso un’ altra impresa artigianale, la Ditta Petreni, con la quale inizia in maniera sistematica, come operaio, il lavoro di restauro dei materiali lignei, compreso quello effettuato al soffitto della Sala della Rocca, sede allora anche delle Assemblee della Banca, restauro durante i lavori di ristrutturazione della Sede centrale del Monte dei Paschi progettata dall’ Arch. Pierluigi Spadolini.
In quegli anni, nel tempo libero, segue e vive con assiduità e con passione anche la vita di Contrada nel Valdimontone; via Roma e il pratino dei Servi lo vedono vestirsi come comparsa e durante i Palii del 1960 e del 1963 entra in Piazza come tamburino.
Ma quegli anni sono anche quelli di svolta della sua vita che arriva nell’estate del 1963 quando, durante una vacanza a Follonica, incontra la donna della sua vita, e si sposa giovanissimo a 21 anni, dando vita al suo felice matrimonio con la moglie Argentina di cui ancora parla con visibile emozione, così come fa della figlia Cinzia, felice che lei, sì, sia stata studiosa e si sia laureata, e del nipote Andrea.
Con il matrimonio si trasferisce a Firenze
Qui inizia a lavorare presso la prestigiosa Falegnameria di Basilio Rangoni, presente ancora a Firenze dal 1889, dove inizia l’avventura di un lavoro che anni dopo deciderà di gestire in maniera autonoma. Quella mancanza di serietà che aveva contraddistinto la sua vita di studente viene completamente ribaltata dall’impegno e dalla passione che mette nel lavoro e che lo portano a vivere esperienze gratificanti, come dice lui, aiutato anche dalla fortuna.
Presso la Ditta Rangoni viene incaricato di lavorare a importanti interventi commissionati sia da Enti pubblici che da privati. Sotto la direzione della Soprintendenza fiorentina esegue il lavoro delle porte di alcune chiese fiorentine e pratesi ed è mandato a Milano per il lavoro di arredamento del negozio Pineider in P.zza S. Babila.
E’ a Milano che lo coglie l’alluvione di Firenze del 1966. Angosciato per quello che si trova di fronte al rientro in Città, raggiunge con grande difficoltà la famiglia e la sua sede di lavoro, ma, nonostante questo, viene immediatamente coinvolto nel far uscire Firenze dal grande disastro che l’ha colpita. Per una settimana lavora a togliere il fango dalla Chiesa di Ognissanti.
In quell’occasione, dopo il suo volontariato di “angelo del fango”, incontra e lavora sotto la guida di tre grandi studiosi, ricercatori, esperti nel campo del Restauro: Giovanni Urbani, collaboratore di Cesare Brandi e poi Direttore dell’Istituto Centrale del Restauro, Umberto Baldini, figura fondamentale per la conformazione di eccellenza dell’Opificio delle Pietre dure e Gaetano Lo Vullo, storico restauratore degli Uffizi. Questo, quindi, diventa per lui l’incontro con la pratica più aggiornata e consapevole delle problematiche tecniche e metodologiche legate al restauro e alla conservazione delle tavole dipinte attraverso una formazione sul campo iniziata il 14 novembre 1966 e proseguita fino a giugno 1967 presso la Limonaia di Boboli.
A seguito di questa significativa esperienza sceglie di lavorare in proprio e di diventare titolare di una ditta individuale. Ancora una volta il suo carattere, che non teme il rischio, e la sua passione per il lavoro, lo aiutano.
Da quel momento su incarico della Soprintendenza si trasferisce all’interno della Fortezza da Basso dove interviene nel restauro della parte lignea delle opere pittoriche danneggiate dall’alluvione. Si immergerà in un lavoro fondamentale per il patrimonio artistico anche se riferito ad un settore che non sarà mai così visibile al grande pubblico come la parte estetica del restauro pittorico. Il suo intervento curerà l’aspetto fisico della materia lignea, condizione basilare per la conservazione. Un’opera pittorica su tavola o una scultura lignea per essere preservate, per consentire la possibilità di ammirarle, ma prima ancora di studiarle, di leggerle e quindi di conservare il loro valore e la loro essenza immateriale hanno bisogno di essere mantenute vive attraverso la conservazione anche della loro costituzione fisica – materiale su cui il lavoro scultoreo e/o il dipinto poi si sono concretizzati per mano dell’artista.
Fino al 1972 Ciro Castelli continua a lavorare su incarico e sotto il controllo della Soprintendenza con la sua ditta individuale, ma è durante quell’anno che diventa dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione e poi del Ministero dei Beni Culturali e ambientali al momento della sua costituzione nel 1975. Da quel momento la sua vita torna ad essere legata a Siena. E questo avviene attraverso due diversi percorsi.
In alcuni casi viene chiamato ad operare per le consulenze o per il restauro di opere che si trovano in chiese o musei della nostra Città come la Croce trecentesca della chiesa dei Servi di Maria, la pala di Domenico Beccafumi “Incoronazione della Vergine” nella Chiesa di S. Spirito, e sempre di Domenico Beccafumi quattro tavole da un Cataletto dell’Arciconfraternita della Misericordia, esposte in Pinacoteca, l’opera del Maestro dei Santi Cosma e Damiano, detta “Madonna dei Mantellini” nella Chiesa del Carmine, la “Pala Tancredi” nella Chiesa di S. Domenico, opera nelle sue varie parti di Matteo di Giovanni, Francesco di Giorgio e Bernardino Fungai.
Ma il suo intervento e il suo lavoro significativo per la conservazione di opere attraverso le quali gli studiosi e i pubblici di cittadini e di turisti possono ancora godere dell’espressione dell’arte senese ha riguardato anche opere situate nel Museo di Asciano, nel Duomo e nel Museo di Pienza, nel Museo di Montalcino, nella Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo di Montepescali e nel Museo Diocesano di Grosseto.
La sua attività per Siena si è concretizzata anche sul piano della consulenza e sull’intervento di restauro a supporto di altri operatori, sempre nell’ambito delle funzioni spettanti alla Soprintendenza ad altri organi di tutela del patrimonio artistico.
Questo è avvenuto alla fine degli anni ’90 per il restauro delle porte esterne del nostro Palazzo Comunale e nel 2010 in occasione della Mostra “Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento” allestita al Santa Maria della Scala, ha fatto l’assistenza tecnica ed è intervenuto sulla manutenzione delle cinque sculture lignee dorate a figura intera di Jacopo della Quercia.
Attualmente sta seguendo come esperto indicato dalla Soprintendenza il restauro del supporto ligneo di due opere di Giovanni di Paolo la “Madonna dolente” e “S. Giovanni dolente” presso il Museo dell’opera della Metropolitana.
Il suo intervento a favore di opere dell’arte senese, e non solo, non si è limitato a quelle presenti in tutto il territorio toscano, ma le ha anche accompagnate insieme ai Soprintendenti fiorentini Antonio Paolucci e Cristina Acidini in occasione di prestiti fatti a Musei stranieri per Mostre organizzate in ambito europeo, ma anche a Mosca, negli Stati Uniti, in Cina e in Giappone.
Per fortuna l’esperienza, le competenze e la passione per il suo lavoro di artigiano dell’arte Ciro Castelli lo sta tramandando. Dal 2010 al 2018 è stato chiamato da Paul Getty, nell’ambito delle attività della sua Fondazione, per il restauro di alcune opere e per la formazione di 8 allievi di cui solo 3 erano italiani.
Attualmente opera come formatore presso l’Opificio delle Pietre dure per un progetto finanziato dalla Cassa di Risparmio di Firenze, oggi Banca Intesa.
Il Concistoro del Mangia nell’assegnare questa medaglia ha riconosciuto in Ciro Castelli un cittadino, anche se non residente, che ha operato attraverso un lavoro di artigianato artistico importantissimo, che passa quasi sempre inosservato anche dagli amanti dell’arte, e del valore del quale, per la salvaguardia del nostro patrimonio artistico, oggi Siena dà una significativa testimonianza, e lo fa attraverso il riconoscimento ad un senese impegnato anche nel trasmettere ai giovani conoscenza, impegno ed entusiasmo per questo lavoro, che possiamo sicuramente collocare tra quei “mestieri” di cui lamentiamo spesso la scomparsa e che potrà dare a questi giovani grandi soddisfazioni e alle opere dell’arte senese la possibilità di continuare ad essere segno tangibile del bello creato nel nostro territorio.
Anna Carli
Angelo Riccaboni è Professore Ordinario di Economia aziendale presso l’Università di Siena (dal 1999), dove si è laureato con lode in Scienze Economiche e Bancarie nel 1985.
Dal 2010 al 2016 è stato Rettore dell’Università degli Studi di Siena, guidando l’Ateneo fuori da una profonda crisi economica e reputazionale e dal 2005 al 2010 Preside della Facoltà di Economia Richard Goodwin.
Ha partecipato alla governance di istituzioni internazionali (Presidente PRIMA, Componente Board International University Association, componente Leadership Council UN SDSN e co-Chair SDSN EU), nazionali (Presidente Fondazione CRUI, Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Economia e Scienze Statistiche Italiane, Presidente SIDREA, Componente Collegio sindacale Banca d’Italia, Coordinatore Gruppo di lavoro SDG2 ASVIS) e locali (Presidente Fondazione Sclavo, Componente CdA MPS, Direttore Scientifico Siena Food Lab, Componente Com. Scientifico TLS).
Con riferimento al contesto senese, oltre a organizzare a Siena rilevanti iniziative e convegni scientifici nazionali e internazionali in materia aziendale e di promozione dell’innovazione, come Agri Food Next e Siena Food Innovation, ha promosso nel nostro territorio i temi della sostenibilità e dell’innovazione, valorizzandone la concreta attuazione da parte delle imprese.
Si segnalano, fra le varie attività svolte negli ultimi dieci anni, le seguenti’
la creazione e guida del Santa Chiara Lab, Centro di Innovazione dell’Università di Siena, struttura di riferimento per molteplici progettualità sui temi della sostenibilità, l’innovazione digitale, la formazione interdisciplinare, i sistemi agroalimentari sostenibili, con concrete ricadute sulle aziende e il territorio senese; il contributo all’organizzazione a Siena, nel 2022, dell’iniziativa ‘Insieme per gli SDGs’, una collaborazione fra Università di Siena, Comune di Siena e Ministero degli Affari Esteri che ha valorizzato a livello nazionale il patrimonio culturale e ambientale del nostro territorio; la creazione a Siena dello Spoke 9 del Centro Nazionale Agritech, cui partecipano 14 imprese e centri di ricerca nazionali, per promuovere l’innovazione nella misurazione della sostenibilità e nella tracciabilità dell’origine dei prodotti agroalimentari, temi di particolare rilevanza per il successo delle produzioni locali; la creazione a Siena del polo dell’infrastruttura europea e nazionale METROFOOD, per supportare l’innovazione tecnologica del settore alimentare;
Il contributo alla definizione e la direzione scientifica di Siena Food Lab, inizialmente progetto congiunto e ora Fondazione Ente Terzo Settore, che vede l’Università di Siena e la Fondazione MPS collaborare per l’innovazione sostenibile del sistema agroalimentare senese, coinvolgendo imprese e scuole secondarie del territorio; l’organizzazione della ‘Siena International School on Sustainable Development’, che riunisce ogni anno esperti e giovani da molteplici Paesi, in collaborazione con UN SDSN e ASVIS; la creazione a Siena del Segretariato Italiano di PRIMA, che supporta la promozione in Italia di PRIMA, Programma di ricerca e innovazione sull’Agrifood finanziato da Commissione Europea e 19 Paesi EuroMediterranei; l’inclusione, nel 2013, della sostenibiJità fra le priorità della Pianificazione strategica dell’Ateneo senese; la fondazione di Santa Chiara Next, Spin off universitario a supporto della sostenibilità delle aziende locali e nazionali.
Curriculum Vitae di Angelo Riccaboni
Angelo Riccaboni è Professore Ordinario di Economia aziendale presso l’Università di Siena (dal 1999), dove si è laureato con lode in Scienze Economiche e Bancarie nel 1985.
La sua attività di ricerca è focalizzata sui temi del governo e controllo aziendale e del ruolo delle imprese ai fini della sostenibilità ambientale e sociale, pubblicando molteplici volumi e saggi in riviste nazionale e internazionali. Attualmente è titolare del corso di ‘Advanced Management Control and Sustainable Development’ nella Laurea Magistrale in ‘International Accounting and Management’.
Nel corso della sua carriera ha ricoperto molteplici incarichi e posizioni in istituzioni accademiche, imprese ed istituzioni finanziarie, nazionali e internazionali.
Dal 2010 al 2016 è stato Rettore dell’Università degli Studi di Siena, guidando l’Ateneo fuori da una profonda crisi economica e reputazionale. Durante il suo mandato è stato eletto Presidente della Fondazione CRUI, Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Roma (2014-2016).
Precedentemente è stato Preside della Facoltà di Economia Richard Goodwin dell’Università di Siena (dal 2005 al 2010), venendo eletto, nel 2008, Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Economia e Scienze Statistiche Italiane (dal 2008 al 2010).
Dal 2017 Presiede, su indicazione del Ministero dell’Università e della Ricerca, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione PRIMA, con sede a Barcellona, incaricata di attuare PRIMA, ln iziativa Euro-Mediterranea di innovazione e ricerca sui sistemi agroalimentari sostenibili, co-finanziata da 19 Paesi Euro-Mediterranei e dalla Commissione Europea, con un budget di 500 milioni di euro in 7 anni, impegnandosi sui temi dell’innovazione e della diplomazia scientifica.
Dal 2021 è Senior Research Fellow presso Luiss Business School, a Roma.
E’ Presidente della Fondazione Achille Sclavo di Siena (dal 2017) e del Collegio Sindacale del Fondo Interprofessionale Banche e Assicurazioni, con sede a Roma (dal 2021).
In precedenza è stato Amministratore indipendente nel Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena (2017-2020), Componente del Collegio Sindacale della Banc.a d’Italia, a Roma (2016-2017), Componente del Comitato Consultivo di Carrefour Italia, a Milano (2018-2019), Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università Bicocca, a Milano (2018-2021), Membro del Sustainability Stakeholder Panel di Edison, a Milano (2017-2020), Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Smith Kline, a Roma (2013-2019).
Ha sempre fornito grande attenzione alla promozione dell’innovazione nelle imprese. A livello nazionale, fra l’altro, come Coordinatore dell’Osservatorio Università – Imprese istituito presso la Fondazione CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) (dal 2014 al 2018) e Coordinatore, dal 2022, dello Spoke 9 del Centro Nazionale Agritech, iniziativa finanziata dal PNRR con un budget di 320 milione di euro. Con riferimento al territorio senese, con la creazione e guida del Santa Chiara Lab, Centro di Innovazione dell’Università di Siena (dal 2017), e di Santa Chiara Next, Spin off universitario a supporto della sostenibilità delle aziende (dal 2021), nonché con la direzione scientifica di Siena Food Lab, inizialmente progetto congiunto e ora Fondazione Ente Terzo Settore, che vede l’Università di Siena e la Fondazione MPS collaborare per l’innovazione del sistema agroalimentare senese.
Ha inoltre contribuito alla diffusione dei temi della sostenibilità ambientale e sociale, attraverso la produzione scientifica ed il contributo ad istituzioni internazionali e nazionali di riferimento per l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Dal 2013 fa parte dell’Organo di indirizzo di UN SDSN (Sustainable Development Solutions Network), iniziativa promossa dalle Nazioni Unite e guidata da Jeffrey Sachs, è Co-Presidente di SDSN Europe, a Parigi (dal 2021), e Coordinatore del Gruppo di lavoro SDG2 dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile-ASVIS, a Roma (dal 2017). A livello locale, tale
1
impegno si rileva, fra l’altro, nell’inclusione, nel 2013, della sostenibilitå fra le prioritå della Pianificazione strategica dell’Ateneo senese; nel contributo all’organizzazione a Siena, nel 2022, dell’iniziativa ‘Insieme per gli SDGs’, in collaborazione con il Comune di Siena e il Ministero degli Affari Esteri, che ha valorizzato a livello nazionale il patrimonio culturale e ambientale del nostro territorio; e nell’organizzazione della ‘Siena International School on Sustainable Development’, che riunisce ogni anno esperti e giovani da molteplici Paesi, in collaborazione con UN SDSN e ASV IS.
A riconoscimento del suo impegno, nel 2021 stato insignito dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana. In questi anni, inoltre, stato nominato componente dell’lnternational Academic Committee of the Institute for Sustainable Development Goals of Tsinghua University, Pechino (dal 2018), dell’Academic Platform of the Parliamentary Assembly of Mediterranean (PAM), Malta (dal 2015), dello Scientific Committee of the World Farmers Organisation, Roma (dal 2020).
Ha ricoperto posizioni e ruolo in diversi atenei internazionali, fra cui Lecturer in Accounting and Finance presso la University College of North Wales (1989-1990), titolare del corso di Management Control presso I’lnternational Master in Business Administration di HEC Parigi (2005) e Visiting scholar presso Harvard Business School, New York University, Columbia University, INSEAD, London School of Economics, University of Southern California, DePaul University Chicago.
E’ stato membro del Comitato editoriale o scientifico di molteplici riviste internazionali, quali Journal of
Management and Governance. Management Accounting Research, Accounting History, Revista de Contabilidad, Accounting, Auditing and Performance Evaluation, e nazionali, fra cui Contabilitå e cultura aziendale, Budget e Azienda Pubblica, New Medit-Mediterranean Journal of Economics, Agriculture and Environment
Nel 2011 stato Presidente del XXXIV European Accounting Association Annual Congress, coorganizzato da LUISS e Universitå di Siena, e, precedentemente, componente del Management Committee (2007-2008) e rappresentante italiano in tale Associazione.
Dal 2010 al 2014, ha coperto il ruolo di Presidente di SIDREA, Societå Italiana dei Docenti di Ragioneria ed Economia Aziendale, che raccoglie i docenti del SSD P()7 – Economia Aziendale, dopo esser stato componente del Consiglio Direttivo della Societa Italiana di Storia della Ragioneria.
In precedenza stato Pro-Rettore per il Polo Universitario Aretino, Presidente del Nucleo di Valutazione dell’Universitå di Siena, Presidente del Comitato per la didattica del Corso di Laurea Specialistica in Governo e controllo aziendale, Presidente del Comitato per la didattica del Corso di Laurea in Economia e Gestione delle piccole e medie imprese, Coordinatore del Master Gints, Componente del Panel nazionale “Scienze Economiche e Statistiche” nell’ambito della Valutazione Triennale della Ricerca 2001-2003 del Comitato di indirizzo per la Valutazione della Ricerca (CIVR), svolgendo le funzioni di Coordinatore del sub-Panel Management e Finanza.
Siena,
Dalle Stanze della Contrada addì 24 apile 2023
Ill.mo Sig.
Rettore del Magistrato delle Contrade
Emanuele Squarci
Oggetto: Premio Mangia 2023: sottoposizione candidatura per medaglia di civica riconoscenza
Onorando Rettore, nell’ambito del Premio Mangia 2023, mi pregio di sottoporre all’attenzione del Magistrato delle Contrade la valutazione della candidatura per l’assegnazione della Medaglia di civica riconoscenza all’Associazione “I Ragazzi del ’53”.
I Ragazzi de/ ’53 nascono nel 1983 per iniziativa di alcuni senesi, in occasione dei loro 30 anni di vita, ed hanno da subito unito agli scopi socio-ricreativo-culturali finalità benefiche e solidaristiche.
Con la prima rappresentazione teatrale, tenutasi nel 1993, l’Associazione ha avviato una di beneficienza che ha visto, tra l’altro, l’erogazione di contributi per un valore di circa 100.000 Euro, i quali, in collaborazione con la Misericordia di
Siena, sono sia al territorio senese sia ad aree geografiche
Possiamo in questa sede citare, tra le opere benefiche, la donazione di un pulmino per disabili, la donazione di deumidificatori per le popolazioni terremotate dell’Umbria, la donazione di apparecchi di telesoccorso per gli anziani in condizioni di solitudine, nonché la donazione di una carrozzina per bambini disabili.
Altri sono stati sia al sostegno di spese operatorie e sanitarie destinate a bambini che necessitavano di delicati interventi sia all’acquisto di dispositivi elettronici non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale.
L’impegno dei Ragazzi de/ ’53 è stato poi rivolto, grazie a molteplici iniziative, alla Casa di Riposo “Campansi”, all’Azienda Ospedaliera Senese ed alla collaborazione ad uno specifico programma di assistenza domiciliare a favore di soggetti colpiti dalla sclerosi laterale amiotmfica (SL4), oltre che al sostegno, ormai
pluriennale, all’Associazione I Bambini di Manina del Madagascar, rivolgendosi in alla costruzione di scuole materne ed elementari.
Nel 2005, poi, I Ragazzi del ’53hanno offerto il Masgalano, con un’opera realizzata dal Maestro Alberto Inglesi.
Tutto ciò è stato possibile principalmente grazie al successo dell’attività teatrale svolta dall’Associazione, che, nel periodo dal 1993 al 2013, con l’organizzazione di ben 21 opere teatrali, ha costituito un evento apprezzato dalla cittadinanza.
Mi preme sottolineare, oltre alla meritevolezza della candidatura, il carattere trasversale della medesima, posto che I Ragazzi del ’53, essendo composti da contradaioli di tutte le Contrade, alcuni dei quali purtroppo prematuramente scomparsi, hanno contribuito alla trasmissione delle tradizioni contradaiole, animati da uno spirito gioioso e partecipativo.
La presente candidatura acquista maggior valore nel corrente anno 2023, che non solo segna il quarantennale dell’attività del Gruppo, ma che costituisce anche l’anno in cui i componenti compiranno il loro settantesimo anno di età e daranno vita ad una ulteriore ed attesa rappresentazione teatrale.
Confidando in una valutazione positiva, rivolgo all’Onorando Rettore ed agli Onorandi Priori i miei migliori saluti.
Il Priore
Davide Losi
CONTRADA Dl
VALDIMONTONE
dalle Stanze della Contrada, 24 aprile 2023
Egregio Rettore del Magistrato delle Contrade
La Contrada di Valdimontone propone la candidatura per il conferimento della Medaglia di civica riconoscenza per l’anno 2023 a Ciro Castelli, uno dei maggiori esperti italiani di restauro della parte lignea dei dipinti su tavola, che attraverso la sua opera di salvaguardia e recupero di importanti opere d’arte, ha contribuito a diffondere i l prestigio della Nostra Città e della realtà delle Nostre Contrade ,come i l suo ricco Curriculum testimonia.
Distinti saluti
Il Priore
Lucia Cresti
Via Valdilnontone, 6 53 SI ENA – www.valdinnontone.it
CONTRADA Dl
VALDIMONTONE
Curriculum
Ciro Castelli, nasce a Siena il 21 febbraio 1943, in via Roma, ha studiato presso l’Istituto tecnico industriale Tito Sarrocchi.
La Contrada del Valdimontone è stata il suo riferimento culturale e fonte di grande passione fin dai primi anni Cinquanta. Il pratino della Santissima la palestra per imparare a suonare il tamburo. Tamburino di piazza dal 1961 al 1964.
Uno dei maggiori esperti italiani di restauro della parte lignea dei dipinti su tavola, dopo essersi formato, nei primi anni Sessanta, presso alcune botteghe di falegnameria di Siena, ha iniziato la sua collaborazione con la Sovrintendenza di Firenze per i primi interventi sulle opere danneggiate dall’alluvione il 4 novembre del 1966.
Dal 1972 al 2010 è dipendente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Dal 2010 ha collaborato con attività di restauro e didattica all’interno del Laboratorio ed in particolare ha rivestito l’incarico di Formatore di restauratori, nell’ambito di una iniziativa finanziata da The Getty Foundation, per il progetto Training and Treatment. Nel suo percorso lavorativo si annovera un’importante serie di restauri di opere di artisti di primissimo piano, quali Beccafumi, Botticelli, Cimabue, Giotto, Lippi, Masaccio, Raffaello, Leonardo, Caravaggio, Rosso Fiorentino, Pontormo, Mantegna, Vasari. Ha svolto attività di docenza in corsi di formazione professionale, seminari, simposi, workshop, fra cui citiamo:
, 1979-2015
Docente di corsi di «Tecnica di costruzione, restauro e conservazione dei supporti lignei dipinti su tavola», SAFS Opificio delle Pietre Dure e laboratori di restauro fiorentini;
, 1988-2007
Docente di corsi di «Restauro di opere dipinte su tavola, materie teoriche e pratiche di tecniche di costruzione, interventi di restauro e di conservazione», Università internazionale dell ‘arte, Firenze;
cui si aggiungono autorevoli consulenze per musei, enti, gallerie sia in Italia sia all’estero. Tra queste la collaborazione con George Bisacca, capo restauratore del Metropolitan Museum di New York, del quale è stato consulente anche in occasione della movimentazione delle opere del museo statunitense.
Numerose sono le pubblicazioni che portano la sua firma: cataloghi, testi scientifici, quaderni di aggiornamento e ricerche.
Da segnalare nel 1993 1’encomio solenne ricevuto dal Ministero per i Beni e le attività culturali per l’intervento agli Uffizi in occasione dell’attentato in via dei Georgofili a Firenze.
Opere del territorio senese che ha restaurato e studiato in occasione di pubblicazioni e mostre:
1994 Comune di Siena consulenza tecnica per il restauro del portone trecentesco del Palazzo Comunale. Documento del Comune di Siena 5 dicembre 1994 Assessore alla cultura, protocollo Opificio delle Pietre Dure Firenze del 20 dicembre 1994 clas. SI/4 n. 6280.
1979 Matteo di Giovanni, “Vergine in Trono con quattro Santi . Chiesa di Santo Stefano e Lorenzo. Montepescali, Grosseto. Dipinto si tavola, cm 240X160, SBAS Siena.
1987 Domenico Beccafumi, pala, “Incoronazione della Vergine”. Chiesa Santo Spirito Siena. Dipinto su tavola, G. R . 10342. Tutela dell’opera, SBAS Siena.
1988 Domenico Beccafumi, quattro tavole da un Cataletto, “Sant’Antonio Abate, Cristo Morto sorretto da due Angeli, Madonna col Bambino e Sant’Antonio Abate che legge”. Proprietà Arciconfraternita della Misericordia di Siena. Esposte alla Pinacoteca di Siena.
1989 Maestro dei Santi Cosma e Damiano, detta ” Madonna dei Mantellini”. Chiesa del Carmine, Siena. Dipinto su tavola. G. R. 10086
1991 Matteo di Giovanni, Francesco di Giorgio e Fungai, “Pala Tancredi”. Chiesa di San Domenico Siena. Dipinto su tavola, G. R. 10187.
1993 Segna di Buonaventura, Polittico, “Madonna col Bambino ai lati Santi”. Museo di Montalcino. Dipinto su tavola, G. R. 10107.
1995 Matteo di Giovanni, ” Madonna con Bambino e Santi”. Duomo di Pienza. Dipinto su tavola, G. R. 10015. Tutela dell’opera, SBAS Siena.
2008 Consulenza per la Soprintendenza di Siena per la ricostruzione del Polittico dell’Incoronazione di Bartolo di Fredi per la collocazione al Museo di Montalcino.
2009 Ambrogio Lorenzetti, “Trittico di Rofeno”. Museo di Asciano, Siena. Dipinto su tavola, Tutela dell’opera SBAS Siena.
2010 Collaborazione allo studio delle opere della Mostra “Le Arti a Siena nel Primo Rinascimento Da Jacopo della Quercia a Donatello”. La ricerca e studio di opere di pittori senesi è durata alcuni mesi, le sedi interessate sono state la Pinacoteca di Siena, la Chiesa dell’Osservanza, la Chiesa di San Domenico, la Chiesa dei Servi di Maria, l’Opera del Duomo, la Cattedrale di Pienza, il Museo di Asciano.
2017 Intervento strutturale sul supporto della croce dipinta del XII secolo proveniente dalla Chiesa di San Pietro in Villore e conservata al museo diocesano di Pienza.
Ha svolto inoltre , anche recentemente , un lavoro di indagine sulle tavole di pittori senesi del Trecento e Quattrocento presso la Pinacoteca di Siena , del Museo di Pienza, del Museo di Montalcino, della Chiesa di Montepulciano, del Museo di Asciano, del Museo dell ‘Opera del Duomo di Siena.
Ha svolto un sopralluogo per verificare lo stato di conservazione alla croce trecentesca nella Chiesa dei Servi nei primi anni Ottanta.
Nella Contrada di Valdimontone ha tenuto una conferenza nell’ambito di “stARTersassaggi d’arte, nel novembre del 2014 sulle tecniche delle tavole dipinte.
Via Valdimontone% 6 – 53 1 SIENA www.valdinnontone.il