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Home»ATTUALITÀ»Affitti brevi turisti, lo studio: più spese per i condòmini. Allarme e proposte Cgil-Sunia Toscana
ATTUALITÀ

Affitti brevi turisti, lo studio: più spese per i condòmini. Allarme e proposte Cgil-Sunia Toscana

Marina PellitteriBy Marina Pellitteri27 Settembre 2023Nessun commento7 Mins Read
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Affitti brevi, lo studio sui residenti di Sunia e Progetto Firenze: nei condomini analizzati (dove ormai la media degli appartamenti per i turisti supera il 50%) più insicurezza, spese, abuso di spazi. Le proposte di Cgil Firenze-Toscana e Sunia a Comuni e Regione: “Si favorisca la residenza in proprietà o in locazione ad uso di abitazione principale o per motivi di lavoro e studio, e si aumentino i fondi per l’edilizia residenziale pubblica”. Espressa solidarietà all’iniziativa degli studenti universitari che hanno messo le tende in protesta per l’emergenza affitti

SCARICA LO STUDIO

Firenze, 27-9-2023 – “Questo condominio non è un albergo” è uno sportello aperto dai primi di giugno 2023 dal Sunia di Firenze e da Progetto Firenze, in collaborazione con la Cgil. Primo esperimento in Italia, nasce per difendere la residenza, a disposizione di tutti i cittadini per segnalare le difficoltà e i costi aggiuntivi che si sono palesati alla presenza di attività ricettive all’interno dei condomini in cui vivono, ed è un tentativo per porre un freno alla turistificazione selvaggia, che sta annullando il tessuto sociale ed economico delle nostre città. Di tutto questo mancano precisi segnali di consapevolezza da parte delle Istituzioni e spesso degli stessi cittadini, che si trovano a sperimentare e subire le conseguenze di queste situazioni isolati gli uni dagli altri. Lo sportello, attivato non a caso a Firenze, si poneva l’obiettivo di riunire in quadro d’insieme le tante situazioni di disagio che singolarmente faticano a emergere e produrre un documento di sintesi oggettiva da sottoporre al dibattito pubblico e soprattutto delle forze politiche.

I RISULTATI DELL’INDAGINE

Sono state otto le mattinate di questi ultimi mesi dedicate a questo sportello di ascolto con 97 persone ricevute. Tra queste, 15 persone sono state sottoposte ad un’intervista più approfondita. Moltissime anche le mail e le segnalazioni telefoniche pervenute che forniscono un quadro realistico di come oggi, da residenti, sia in veste di proprietari, sia di inquilini, si sia costretti a vivere nei condomini, divenuti ormai dei veri e propri alberghi diffusi. Questi i risultati dell’indagine: rumori a tutte le ore; bivacchi negli spazi comuni; biancheria sporca in attea di ritiro; più insicurezza (via vai di estranei, condominio permeabile alla strada, principi di incendio); cambiamento del tessuto sociale del quartiere (in giro più turisti che residenti); rifiuti abbandonati; abuso dei servizi (sovraccarico ascensore, più frequenti lavori di manutenzione, aumento interventi spurgo) con conseguente aumento spese condominiali dal 10% a oltre il 30%. La questione degli affitti brevi ai turisti, emerge sempre dall’indagine, riguarda per lo più il centro della città ma non solo; sui condomini analizzati, in centro ma non solo, la media degli appartamenti destinati ai turisti supera ormai il 50% (minimo 20%, massimo 80%).
Dichiarano Laura Grandi (Sunia Toscana) e Grazia Galli (Progetto Firenze): “Numerose sono le segnalazioni e le criticità: una serie infinita di problemi con i quali i residenti si trovano a raffrontarsi quotidianamente. Problemi legati alla sicurezza, alla qualità dell’abitare, ai costi aumentati, rumori molesti e tutta una serie di vicissitudini, nei confronti della quale non si trovano difese e possibili rimedi. La sacralità della proprietà privata batte i diritti dei residenti a vivere ‘normalmente nella loro abitazione’: perché ad oggi la legge permette di poter trasformare condomini in alberghi diffusi. E quello che si tutela è il diritto alla rendita, di ‘rendere’ impossibile la vita degli abitanti”.
Visto l’interesse scaturito dall’iniziativa, nelle prossime settimane saranno attivati sportelli analoghi a cura del Sunia, della Cgil e di Progetto Firenze a Lucca, Siena, Pisa e Arezzo, in quanto il fenomeno, con le sue conseguenze, pervade e rischia di compromettere il tessuto socioeconomico non solo a Firenze, ma in sempre più centri urbani della nostra regione.

LA PARTE NORMATIVA

Una legge nazionale efficace contro il dilagare degli affitti turistici è diventata una ineluttabile necessità. Purtroppo, ad oggi, la bozza della proposta di legge elaborata dal Ministero del Turismo presieduto dalla Ministra Santanchè non fornisce strumenti utili e strutturali per governare con efficacia il fenomeno. Sempre a livello nazionale, inoltre, non sembra esservi alcuna volontà politica di rivedere le normative che regolamentano le forme di locazione tra privati e il funzionamento dei condomini in presenza di immobili adibiti ad uso transitorio-turistico. L’assenza di norme specifiche, anche a fronte del mutare del turismo in quel fenomeno globale e di massa affermatosi nell’ultimo decennio, ha consentito il dilagare di attività ricettive extralberghiere in pressoché tutti i condomini dei centri storici e in molti condomini negli altri quartieri. Un’espansione che ora si riconosce essere fuori controllo, che ha già causato alterazioni profonde nel tessuto sociale, economico e urbanistico di molte città e un aumento drammatico del costo dell’abitare, divenuto soprattutto a Firenze proibitivo per molte famiglie, lavoratori e studenti fuori sede.

LE PROPOSTE

La Cgil Firenze e Toscana, il Sunia Toscana e l’associazione Progetto Firenze hanno già presentato alle istituzioni e alle forze politiche di Comuni e Regione Toscana (Giunta e Consiglio) delle proposte di revisione della normativa regionale in materia di turismo e urbanistica, in modo da consentire la facoltà agli amministratori dei Comuni, in cui il fenomeno della proliferazione incontrollata degli air bnb è presente, di regolamentarlo in modo da favorire la residenza in proprietà o in locazione ad uso di abitazione principale o per motivi di lavoro e studio. Nell’elaborazione di queste norme, le organizzazioni sindacali si sono avvalse del contributo qualificato e autorevole di esperti di urbanistica e docenti universitari di diritto costituzionale ed ammnistrativo. Grazie anche a questi contributi il Comune di Firenze sta deliberando una proposta di modifica al piano operativo urbanistico. L’auspicio, dicono Cgil Firenze (Ilaria Lani) e Toscana (Gessica Beneforti) con Sunia (Laura Grandi) e Progetto Firenze (Grazia Galli), “è che le proposte presentate alla giunta e al Consiglio regionale di modifica e integrazione al Testo unico regionale sul turismo e alla legge regionale in tema di governo e pianificazione del territorio, meglio nota come legge Marson, siano accolte al più presto, in modo da garantire ai Comuni uno strumento efficace per garantire che i centri urbani non si svuotino di residenti e di attività economiche e produttive non incentrate sul turismo mordi e fuggi”.
Inoltre, Gessica Beneforti di Cgil Toscana e Laura Grandi di Sunia Toscana, stigmatizzando la perdurante assenza di interventi e messa a disposizione di risorse sul comparto abitativo da parte dell’attuale governo, continuano a chiedere alla Regione “il rafforzamento del sistema di edilizia residenziale pubblica quale volano principale delle politiche abitative regionali di sostegno e risposta strutturale al disagio abitativo, attraverso la definizione di un piano di legislatura e la destinazione di investimenti stabili e costanti annuali, prevedendo uno stanziamento per un piano casa regionale di almeno 50 milioni di euro, in modo da ristrutturare per poi riassegnare in tempo reale le oltre 3.500 case popolari attualmente sfitte e le 1500 che ogni anno mediamente si liberano, oltre ad assicurare le manutenzioni straordinarie alle parti condominiali degli edifici esistenti”.

LA VICINANZA ALL’INIZIATIVA DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI IN “TENDA”

Cgil e Sunia Firenze hanno espresso solidarietà all’iniziativa degli studenti universitari Udu che hanno messo le tende fuori dall’ateneo fiorentino in protesta per l’emergenza e il caro affitti: “Affrontare la crisi abitativa per garantire il diritto allo studio in questo paese dovrebbe essere una delle priorità. Urge una nuova politica ed un progetto complessivo di diritto allo studio, a partire da un cambio d’approccio anche rispetto a come si spendono le risorse europee che ad oggi sono indirizzate verso il settore privato e il libero mercato. Anche se in Toscana è aperto il confronto con Istituzioni Università e DSU ormai da tempo, e si iniziano a vedere alcune risposte, sono necessari interventi nazionali a partire dalla prossima legge di Bilancio. Occorre investire sugli studenti per il futuro del paese, e lo diremo anche il 7 ottobre alla manifestazione nazionale La via maestra – Insieme per la Costituzione”.

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Marina Pellitteri

Marina Pellitteri direttore responsabile ed editore Aletheia Online

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