Al Teatro Verdi di Monte San Savino è stata presentata ieri pomeriggio la Stagione Teatrale 2023/24 a cura di Comune di Monte San Savino, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Officine della Cultura e A.S. Monteservizi. Inizio stagione mercoledì 22 novembre con Ghemon.
Segue comunicato stampa.
Il Teatro Verdi apre il sipario. Tra i protagonisti Ghemon, Dario Vergassola, Marco Marzocca e Ottavia Piccolo
Presentata a Monte San Savino la Stagione Teatrale 2023/24 che guarda anche ai più piccoli e al teatro popolare
Dalla libertà creativa di Ghemon al teatro civile di Ottavia Piccolo ed Enrico Fink, passando dall’ironia di Dario Vergassola, la comicità di Marco Marzocca, il teatro musicale di Marco Natalucci e le atmosfere gotiche di Angela De Gaetano, per arrivare alla spiazzante energia dell’apprezzatissimo trio Anna Meacci, Daniela Morozzi e Chiara Riondino. Senza rinunciare ad uno spazio per i più piccoli e le famiglie e all’incontro con il teatro popolare.
Il Teatro Verdi di Monte San Savino ha svelato la Stagione Teatrale 2023/24 e lo ha fatto con l’affresco di un paese vestito a festa, in un lungo pomeriggio di spettacolo itinerante attraverso le splendide piazze del borgo per riannodare il filo dell’arte ad una comunità. Presenti e attori partecipi, insieme ad Amanda Sandrelli, confermata alla direzione artistica del Verdi, e a Paolo Giovannucci, anche Ottavia Piccolo e Paolo Benvegnù, accompagnati dalle esibizioni della Compagnia di Teatro Popolare Il Giogo. Il tutto coordinato dalla sapiente organizzazione dei responsabili della stagione teatrale: Comune di Monte San Savino, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Officine della Cultura e A.S. Monteservizi.
Ad aprire il sipario sulla nuova stagione è stato il Sindaco di Monte San Savino, Gianni Bennati: «La presentazione di una stagione teatrale rappresenta sempre un momento di grande significato. Il teatro è uno dei termometri più importanti sullo stato di salute di una comunità, di una nazione. A Monte San Savino il teatro è ormai da anni attivo, vivo e con proposte di alto livello. Come Amministrazione abbiamo l’obiettivo di avvicinarlo ancora di più alle persone, di renderlo ancora più centrale nella vita quotidiana perché il teatro è stimolo, è coinvolgimento, è passione, è pensiero e talento. Ringraziamo Officine della Cultura per il grande lavoro e contributo culturale e non solo alla comunità savinese e ringraziamo anche l’Associazione Il Giogo per la collaborazione oltre all’Assessore alla Cultura, Patrizia Roggiolani, per il grande impegno e per la grande visione, attenzione e cura per le attività culturali nella nostra comunità». Tra i presenti all’evento, insieme all’Assessore Roggiolani, anche il Presidente di A.S. Monteservizi Gino Alberti.
«La Fondazione Toscana Spettacolo onlus è orgogliosa di essere ancora una volta al fianco dell’Amministrazione comunale, di Officine della Cultura e dell’Azienda Monteservizi nel presentare la stagione del Teatro Verdi – afferma la Presidente Cristina Scaletti -. La programmazione è stata preparata ancora una volta cercando di selezionare un’offerta culturale capace di andare incontro alle aspettative di tutto il pubblico, senza dimenticare i più piccoli, abbracciando le diverse forme dello spettacolo dal vivo, dalla prosa alla musica fino alla danza. I titoli in cartellone riuniscono testi importanti, di autori contemporanei e di classici riproposti in chiave contemporanea. Vi sono grandi attori e ottime regie. Faranno divertire, ma anche riflettere, costringeranno a porsi domande e a ricordare. Ed è per questo che da un teatro si esce sempre un po’ diversi rispetto a come siamo entrati».
«Torno sempre con piacere a Monte San Savino perché qui mi sento un po’ come a casa – ha dichiarato Amanda Sandrelli, direttrice artistica del Verdi insieme a Luca Roccia Baldini di Officine della Cultura. – Ed è il sentimento che cerco di tenere a mente anche nel dialogo che in estate ci guida alla costruzione della stagione teatrale, alla ricerca di quelle motivazioni che porteranno il pubblico a tornare in teatro, provando a dar vita ad un cartellone in grado di confrontarsi con quanto domandiamo all’arte e agli artisti. E con quanto domandiamo a noi stessi, come pubblico e comunità».
Sentimento condiviso da Luca Roccia Baldini che aggiunge: «Abbiamo presentato stasera una stagione che racconta i tanti aspetti dell’umano, con un’àncora preziosa nella nostra storia, senza però rinunciare a guardare avanti, a proporre idee e soluzioni anche per i più piccoli. Ecco allora la novità di tre appuntamenti pomeridiani nel fine settimana che rappresentano un invito alle famiglie a passare un pomeriggio con una bella storia, di quelle che incidono la memoria facendola risuonare, come un vinile, per tutta una vita. Ma la novità di questa stagione è anche un ulteriore invito a prendere parte al teatro popolare, con ulteriori quattro appuntamenti di cui tre nella frazione di Montagnano. Tanti eventi, insomma, per stare insieme fino al ritorno della primavera».
La serata inaugurale della stagione teatrale 2023/24 è prevista per mercoledì 22 novembre, alle ore 21:15 come per tutti gli eventi della stagione, con “Non è un concerto. Non è un monologo teatrale. Non è uno spettacolo comico. È una cosetta così”, spettacolo portato in scena da Ghemon scritto con l’aiuto di Carmine Del Grosso, con Giuseppe Seccia alle tastiere e Filippo Cattaneo Ponzoni alla chitarra. Partito dal mondo hip hop, del quale è diventato uno dei più apprezzati artisti, Ghemon negli anni ha poi reso il suo stile unico, mescolando soul, rap e musica italiana. Nel corso della sua carriera ha scelto la strada della versatilità per raccontare agli altri il suo mondo interiore, facendolo anche attraverso i dj set, la radio, i podcast, un libro e lo sport. “Una Cosetta Così” non è un concerto, non è un monologo teatrale e neanche uno spettacolo comico, ma in parte, un po’ di tutto questo. Uno spazio di libertà creativa in divenire dove sciogliere finalmente le briglie, per dare allo spettatore qualcosa di diverso da quello che già conosce attraverso la musica dell’artista.
Venerdì 15 dicembre mattatore della serata sarà Dario Vergassola con le sue “Storie sconcertanti”, produzione Mismaonda. Vergassola ripropone in “Storie sconcertanti” parte del suo ricchissimo repertorio di interviste comiche. Ormai neanche gli animali sfuggono alle interviste di Dario Vergassola, che li invita ad esprimersi sul tema della crisi Ecologica e sul rapporto tra uomo e Natura. Il risultato è uno spettacolo dal ritmo irresistibile, che non mancherà di scalfire le nostre convinzioni, farci riflettere sul presente, e dare un’iniezione di vita alla nostra autoironia.
La stagione teatrale tornerà ad accendersi nel 2024, sabato 13 gennaio, con lo spettacolo “Chi me lo ha fatto fare!” di e con Marco Marzocca in una produzione Mentecomica. Marzocca racconta senza filtri la sua vita, la trasformazione, gli inizi della sua carriera e tutte le sue più intime e personali esperienze al limite del paradossale. Una vita comica perché comico è il minimo comune denominatore di tutta la sua esistenza. Una chiacchierata tra amici, una esperienza non scritta, ma vissuta tra una risata, una domanda, una barzelletta e un ricordo di vita. Un appuntamento con il pubblico che Marco ha preparato meditando da molto tempo con l’unico desiderio di condividere tutte le sue esperienze… divertirsi e divertire, emozionarsi ed emozionare.
Sabato 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, il Teatro Verdi presenterà “Le tre notti del ’43. Giorgio Bassani, Florestano Vancini e Guido Fink per raccontare una delle pagine più oscure della nostra storia” di e con Enrico Fink e con I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo: Luca Baldini (basso), Massimiliano Dragoni (salterio, percussioni), Massimo Ferri (chitarra, bouzouki), Gianni Micheli (clarinetto basso), Mariel Tahiraj (violino). Produzione Officine della Cultura. Il 15 novembre del 1943 squadracce fasciste entrano a Ferrara e compiono una retata di ebrei e antifascisti, che culmina con l’eccidio del Castello Estense in quello che oggi si chiama Corso Martiri della Libertà. Lo spettacolo ricostruisce la paura di quella notte e i silenzi che la seguirono, prendendo spunto da testimonianze dirette (in particolare quella di Guido Fink, padre dell’autore), dal racconto «Una notte del ’43» di Giorgio Bassani, dal film che ne trasse Florestano Vancini. Ne viene fuori un percorso in musica e parola intorno a una delle pagine più oscure della nostra storia, una riflessione quanto mai attuale su un episodio emblematico delle responsabilità italiane durante il fascismo.
Giovedì 15 febbraio spazio rinnovato all’incontro tra teatro e musica con “Un’operina da quattro soldi” letta e interpretata da Marco Natalucci con la regia di Gianfranco Pedullà e le musiche originali di Francesco Giorgi eseguite da Marlene Fuochi (fisarmonica, pianoforte e voce), Dagmar Bathmann (violoncello), Giuseppe Alberti (tromba) e Francesco Giorgi (violino, mandolino e voce) in una produzione Teatro Popolare d’Arte. “L’Opera da quattro soldi” è un lavoro di teatro musicale che parte dalla settecentesca “Opera del mendicante” dell’inglese John Gay, sfiora “L’opera da tre soldi” di Brecht (1928) per arrivare a raccontare della vita criminale del nostro tempo. Questa Operina racconta ironicamente un mondo che aggiusta al suo interno ogni contraddizione e che, comunque, sembra andare allegramente alla deriva. Sempre con un misto di pietà e ironia: così che i grandi personaggi di Gay ci appaiono in una continua lotta al reciproco massacro.
Mercoledì 28 febbraio, ispirato dall’omonimo racconto di Oscar Wilde, il palcoscenico del Verdi sarà abitato da “Il fantasma di Canterville” di e con Angela De Gaetano, regia di Tonio De Nitto con le musiche originali di Paolo Coletta, le scene di Porziana Catalano e i costumi di Lapi Lou in una produzione Factory Compagnia Transadriatica. Lo spettacolo conduce il pubblico attraverso una storia ricca di humor e suspense, in cui razionalità e inquietudine si alternano, regalandoci momenti davvero spettrali tra le grigie mura del rinomato Castello di Canterville. E nella migliore tradizione delle ghost stories, anche il Fantasma di Canterville si presenta come un horror teatrale dalle atmosfere gotiche, un mosaico di paesaggi sinistri e personaggi non meno inquietanti.
Giovedì 7 marzo l’appuntamento a teatro sarà a cura del trio formato da Anna Meacci, Daniela Morozzi, Chiara Riondino autrici e interpreti di “Piccole donne crescono?”, regia di Matteo Marsan, in una produzione Catalyst, Lo stanzone delle apparizioni. Il testo è brillante e commovente, a tratti parodistico e irriverente. Le sorelle March tentano a modo loro di infrangere le secolari leggi che stabilivano quale fosse la condotta appropriata ad una donna, rappresentando “un’incessante lotta anche interiore per trasformare la femminilità in qualcosa di meno piccolo”. Esattamente come noi, ancora oggi. L’epistolario e la biografia della Alcott fanno da contrappunto ai dialoghi per disegnare un quadro nuovo e tentare una risposta possibile al punto interrogativo presente nel titolo: “Piccole donne crescono?”.
L’ultimo spettacolo di stagione, in una produzione firmata da Officine della Cultura, è fissato per venerdì 15 marzo con Ottavia Piccolo in “Lo schifo. Omicidio non casuale di Ilaria Alpi nella nostra ventunesima regione” di Stefano Massini con le musiche di Enrico Fink eseguite dal vivo da I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo: Enrico Fink (flauto, elettronica), Luca Baldini (basso) e Massimo Ferri (chitarra, oud). Il reading ci riporta nei dieci secondi successivi all’omicidio di Ilaria Alpi a Mogadiscio, nei giorni del trentesimo anniversario (1994-2024). Ottavia Piccolo è un’Ilaria Alpi appena uccisa, che si desta come da un improvviso letargo e ripercorre la propria vicenda in un susseguirsi di saette di memoria. Ne nasce una carrellata incursioni spietate nella ferita ancora sanguinante di una Somalia contraddittoria, terra di torbidi compromessi e nefandi accordi mascherati dietro l’alibi di una beffarda cooperazione.
Fuori abbonamento, evento speciale in attesa dell’estate fissato per venerdì 12 aprile, sarà lo spettacolo “Hotel 4 stalle… forse 5!” con Ciro Rossi, Mario Pinetti, Isabella Acciai, Loretta Cacchiani, Lorella Gualdani, Maria Clara Domini, Michele Paoli, Giovanni Morettini, Rossella Beloni, Daphne Caldaro e con la partecipazione di Francesco Testi per la regia Massimiliano Caldaro e la voce e la chitarra di Lorenzo Michelini.
Per i più piccoli tra gli spettatori e le loro famiglie la stagione teatrale del Teatro Verdi si arricchisce degli eventi di “Andiamo a teatro” con tre appuntamenti nel fine settimana, da dicembre a febbraio, sempre con inizio alle ore 17:30.
L’appuntamento inaugurale è fissato per sabato 2 dicembre con lo spettacolo “Nome” di e con Sara Campinoti e Daniele Del Bandecca con la voce narrante di Martina Gregori, produzione Compagnia Tpo | Teatro Metastasio Di Prato. Nome racconta di un’amicizia speciale, quella tra Daniele e la sua bambola preferita. Come aveva potuto dimenticare la compagna dei più bei momenti della sua infanzia? Facile! Non le aveva mai dato un nome. “Nome” è un viaggio poetico in equilibrio tra danza e parola nei ricordi di un ragazzo e dello straordinario rapporto che lo legava alla sua bambola. Un salto nella memoria di tutte e tutti, quando le amicizie più forti erano quelle che ci legavano ai nostri giocattoli, ma anche una riflessione sullo sviluppo delle emozioni e degli affetti. Nome parla dell’importanza di un atto semplice: dare un nome alle cose.
Domenica 21 gennaio, con una dedica ai bambini dai 3 anni in su, David Bianchi “Giulivo” sarà il protagonista di “Casa Romantika” di David Bianchi e Riccardo Rombi, produzione Catalyst. Un carrello della spesa come nave per solcare i mari della fantasia, un’isola deserta da abitare, un amore da vivere e una storia da raccontare senza parole ma con l’arte immaginifica del circo. Questo e molto altro è “Casa Romantika”, spettacolo teatrale che intreccia clownerie, mimo, musica e immaginazione per parlarci, senza parole, di un tema attuale come quello della “plastica”.
Domenica 4 febbraio, per i bambini dai 6 anni in su, è tempo di immergersi in “OZz. Della mancanza e dello stupore” con Simone Martini – che firma anche la regia e la drammaturgia -, Alessio Martinoli ed Elisa Vitiello in una produzione KanterStrasse. KanterStrasse tradisce l’opera di Frank Baum, autore del “Meraviglioso Mago di Oz”, per renderne possibile una messa in scena che renda il “teatro” necessario e capace di tenere testa alla nostra “immaginazione” che come tutti noi sappiamo è il nostro più meraviglioso super potere umano. La Dorothy di “OZz” farà più o meno tutto quello che Frank Baum ci ha narrato ma lo farà a modo suo, a modo nostro, incontrando personaggi leggendari e non perdendo mai di vista il suo obiettivo principale: ritornare a casa.
Con la rassegna “Il Giogo d’Inverno” la Stagione Teatrale 2023/24 del Teatro Verdi di Monte San Savino si arricchisce di quattro appuntamenti legati al teatro popolare a cura di A.S. Monteservizi e Associazione Culturale Il Giogo con il patrocinio del Comune di Monte San Savino.
Il primo appuntamento, sabato 20 gennaio con inizio alle ore 21:15, vedrà in scena al Teatro Verdi la Compagnia di Teatro Popolare Il Giogo in “Gedeone”. I successivi appuntamenti, sempre con inizio alle ore 21:15, accoglieranno il pubblico presso il Teatro S. Prospero, nella frazione di Montagnano. Venerdì 26 gennaio con “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi” presentato da I Teatranti di Fabio Cicaloni (Grosseto); sabato 24 febbraio con “Grisù Giuseppe e Maria” dell’Associazione Teatrale “Le Voci Dentro” (Assisi – PG); sabato 23 marzo con lo spettacolo “Cabaret primo amore” portato in scena dall’Associazione Teatrale “Il Carro” (Corciano – PG).