2 – 3 febbraio, ore 21 | Teatro di Rifredi
THE HANDKE PROJECT
Oppure giustizia per le follie di Peter
di Jeton Neziraj
regia Blerta Neziraj
con Arben Bajraktaraj, Ejla Bavćić, Adrian Morina, Klaus Martini, Verona Koxha, Anja Drljević
drammaturga Biljana Srbljanović
collaboratrice artistica Alida Bremer
produzione Qendra Multimedia (Pristina)
in collaborazione con Mittelfest & Teatro della Pergola, Teatro di Dortmund (Germania), Teatro Nazionale di Sarajevo e Festival Internazionale del Teatro – Scene MESS (Bosnia ed Erzegovina)
Durata: 1h e 30’, atto unico.
Dove finisce la libertà dell’arte e inizia il bisogno di essere politicamente corretti? Si può fare arte senza essere insensibili? Queste sono alcune delle importanti domande sollevate da The Handke Project Oppure giustizia per le follie di Peter, il nuovo spettacolo di Jeton Neziraj, diretto da Blerta Neziraj, al Teatro di Rifredi il 2 e il 3 febbraio, alle 21. La pièce ha vinto il prestigioso premio teatrale francese Journées de Lyon des Auteurs de Théâtre. Una produzione internazionale Qendra Multimedia, in collaborazione con Mittelfest & Teatro della Pergola, Teatro di Dortmund, Teatro Nazionale di Sarajevo e Festival Internazionale del Teatro – Scene MESS.
Attraverso la prospettiva del controverso vincitore del Premio Nobel per la Letteratura Peter Handke, una troupe pan-europea, composta da Arben Bajraktaraj, Ejla Bavćić, Adrian Morina, Klaus Martini, Verona Koxha, Anja Drljević, naviga all’interno del delicato equilibrio tra libertà di espressione e responsabilità sociale a teatro. Biljana Srbljanović ha dato un contributo come drammaturga e la scrittrice croata naturalizzata tedesca, Alida Bremer, ha scritto ampiamente di Handke sulla stampa tedesca.
The Handke Project ha come nucleo narrativo la decisione controversa di celebrare Handke, nonostante il suo dichiarato e ben documentato sostegno a Slobodan Milosević, che morì a L’Aia l’11 marzo 2006 durante il processo per crimini di guerra. Questo suo sostegno si ampliò a tal punto da portarlo a tenere un’orazione al funerale di Milosević. Lo spettacolo prende questo momento come punto di partenza per esplorare come viene valorizzata e promossa l’arte quando supera i limiti della fondamentale dignità umana, dei valori umani e dell’etica.
Il 2 febbraio, alle ore 18, Micaela Frulli e Luca Bravi dell’Università degli Studi di Firenze e il giornalista di «Avvenire» Riccardo Michelucci incontrano Jeton Neziraj, definito il «Kafka dei Balcani». Ingresso libero con prenotazione online su http://tinyurl.com/incontroneziraj, fino a esaurimento dei posti disponibili.
The Handke Project è una performance teatrale sullo scrittore Peter Handke che con i suoi libri e atteggiamenti ha manipolato e stravolto i fatti relativi alle guerre nella ex-Jugoslavia, ha avallato e sostenuto l’ideologia della ‘terra bruciata’, ha tessuto le lodi dei poeti e registi militanti serbi convertiti a ‘ingegneri dei progetti di genocidio’. Al funerale del criminale Milosević, Handke diceva davanti alla massa di persone assetate di sangue che egli “non sapeva la verità” e che per questo era lì “vicino a Milosević, vicino alla Serbia”. La sofferenza dei serbi Handke la paragonava alla sofferenza degli ebrei durante il nazismo!
Artisti dal Kosovo, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Italia, Macedonia del Nord, Francia, Monte Negro e Germania discutono delle “follie di Peter” anche alla luce della guerra in Ucraina, in un tempo in cui molte istituzioni culturali europee stanno chiedendo agli artisti russi di prendere pubblicamente posizione rispetto alla guerra in Ucraina. La tendenza è quella di “depennare” quegli artisti russi che in un modo o nell’altro sostengono Putin e la guerra.
Nel frattempo, Handke e suoi sostenitori europei continuano a cavalcare liberi, anche sopra le 8.000 tombe delle persone morte a Srebrenica. Dunque, come disse bene Eric Gordy: Handke è kitsch! Ma anche il suo Nobel è kitsch. E i sostenitori di Handke sono kitsch. E kitsch è anche l’ipocrisia europea.
Jeton Neziraj
Genocidio e negazionismo: come costruire una memoria responsabile
Micaela Frulli, Luca Bravi e Riccardo Michelucci dialogano con Jeton Neziraj
Il 2 febbraio, alle ore 18, prima della prima di The Handke Project, Micaela Frulli e Luca Bravi dell’Università degli Studi di Firenze e il giornalista di “Avvenire” Riccardo Michelucci ragionano con il drammaturgo kosovaro Jeton Neziraj sul tema della memoria dei genocidi, anche a partire da posizioni molto controverse come quelle di Peter Handke sui fatti di Srebrenica. Con il patrocinio del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Firenze. Ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili.
Jeton Neziraj
Jeton Neziraj è l’ex direttore artistico del Teatro Nazionale del Kosovo e il fondatore e attuale direttore di Qendra Multimedia. Ha scritto più di 25 opere teatrali che sono state messe in scena e tradotte in quasi 20 lingue, rappresentate in tutta Europa e negli Stati Uniti in oltre 70 produzioni.
Come drammaturgo ha collaborato e presentato sue opere in diversi teatri in Europa e negli Stati Uniti, tra cui La MaMa di New York, Volksbühne di Berlino, Piccolo Teatro di Milano, Volkstheater Vienna, Vidy Theatre di Losanna, Teatro Nazionale di Sarajevo, City Garage Theatre di Los Angeles, Teatro Nazionale del Montenegro, Teatro Bitef a Belgrado, Teatro Nazionale Turco, Teatro Nazionale del Kosovo, Qendra Multimedia a Pristina, Teatro Comunale di Istanbul, ecc.
Le sue opere hanno vinto numerosi premi e riconoscimenti e sono state rappresentate in festival teatrali in tutta Europa. È autore di numerosi articoli su temi culturali e politici, pubblicati su riviste e giornali locali e internazionali.
«…Le opere teatrali [di Jeton Neziraj] sono cupe, irriverenti e assurde. Richiamano Ibsen, Molière e Kafka…» ha scritto il “Guardian” a proposito del suo lavoro. La rivista teatrale tedesca “Theater der Zeit” e la radio tedesca “Deutschlandfunk Kultur” lo hanno descritto come il «Kafka dei Balcani», mentre il “Los Angeles Times” lo ha definito «un drammaturgo di livello mondiale che sfida il nostro autocompiacimento a ogni colpo di scena».
Nel 2018 l’Ufficio dell’Unione Europea in Kosovo gli ha conferito il premio Europeo dell’anno.
Ha vinto l’Europe Culture Award 2020 e l’International Theatremakers Award 2021, assegnato dal Playwrights Realm con sede a New York.
TEATRO DI RIFREDI
via Vittorio Emanuele II 303, Firenze
Abbonamenti
Prime a Rifredi
Posto unico € 96
8 ingressi al Teatro di Rifredi utilizzabili, da soli o in compagnia, il primo giorno di recita degli spettacoli serali
TT Young Card
3 spettacoli a scelta
Posto unico € 36
Passaparola Unicoop
Posto unico € 13
2 e 3 febbraio, ore 21
Biglietti
Intero € 17 – Ridotto (Over 65, convenzioni, under 30) € 15
Dove acquistare
Biglietteria Teatro di Rifredi
via Vittorio Emanuele II, 303
Firenze
Dal lunedì al sabato
dalle 16 alle 19
Tel 055.4220361/2
rifredi@teatrodellatoscana.it
Online
teatrodellatoscana.vivaticket.it
Punti vendita Vivaticket
I prezzi indicati sono comprensivi dei diritti di prevendita.
Le riduzioni sono valide tutti i giorni a esclusione del sabato.
La riduzione soci Unicoop Firenze è valida per le recite della domenica.
Gli abbonati al Teatro della Toscana hanno diritto al biglietto ridotto.
Consulta le convenzioni aggiornate su www.teatrodellatoscana.it
Matteo Brighenti