MATTI PER GLI SCACCHI a Palazzo Bonocore
Open day sabato 24 febbraio
Ogni giovedì dal 29 febbraio al 23 maggio
I bianchi iniziano per prima ma le mosse per una partita perfetta sono potenzialmente quasi infinite e solo la pratica e l’esercizio trasformeranno una partita di scacchi in una vera e propria avventura a caccia del Re. Dal 29 febbraio fino al 23 maggio (ogni giovedì dalle 15 alle 16) Palazzo Bonocore ospita “Matti per gli Scacchi” un corso di scacchi per tutte le età presso i locali della caffetteria tenuto dall’associazione sportiva Matti per gli Scacchi – registrata al CONI e affiliata alla Federazione Scacchistica Italiana – composta da professionisti, istruttori, arbitri, pedagogisti ed appassionati, con la mission di promuovere e divulgare gli Scacchi come pratica educativa e di socializzazione.
Sabato 24 febbraio dalle 16 alle 18 ci sarà l’Open day gratuito di presentazione del corso in cui tutti potranno cimentarsi nel gioco degli scacchi.
Le regole ferree degli scacchi, che non consentono di barare o attribuire alla “sfortuna” una sconfitta, a livello pedagogico, insegnano ai più piccoli a essere responsabili delle proprie azioni, e a comprendere le conseguenze di una disattenzione o di una scelta affrettata. Ma sono anche un’ottima ginnastica per la mente, aiutando i giocatori ad esercitare concentrazione e attenzione.
Non solo uno sport, ma cultura e sport insieme, binomio essenziale, per una crescita che sviluppa l’identità.
Il programma di studio prevede: La scacchiera e il movimento dei pezzi, concetto di scacco al re e di scacco matto; Mosse e regole “speciali” come promozione, arrocco, presa al passo, scacco al re, scacco matto e stallo; Concetti base delle aperture e accenni sul centro partita con sviluppo dei pezzi, lotta per il controllo del centro, sicurezza del re, iniziativa, materiale, spazio, tempo collegamento e posizionamento delle torre; Finali elementari, posizioni e combinazioni tipiche di scacco matto.
Gli scacchi sono un gioco antichissimo. Le prime tracce risalgono al 600 d.C. in India. Non si sa nulla del loro inventore, ma giochi da tavolo con l’uso di pezzi e pedine erano già diffusi molti millenni prima in Asia e in Mesopotamia. E Palermo ne conserva traccia in un dipinto sul Muqarnas della Cappella Palatina del Palazzo dei Normanni. Il gioco è rimasto pressoché invariato nel tempo, e si compone di una scacchiera formata da 64 caselle con 32 pezzi a disposizione per un numero di mosse teoriche possibili che si possono effettuare in una partita di 10¹²³, di gran lunga maggiore rispetto alla quantità di atomi presenti nell’universo, come attesta lo studio del matematico statunitense Claude Shannon. Tantissimi scenari possibili fanno degli scacchi un gioco trasversale e intramontabile, una vera e propria “ginnastica mentale“.
Gli scacchi si basano su due dogmi fondamentali: le regole e la responsabilità entrambi “valori utili, a livello formativo, per responsabilizzare i giovani attraverso il gioco“. I bambini hanno la tendenza a cercare sotterfugi o escamotage, ma negli scacchi ciò non è possibile. Regole ferree non consentono di barare o attribuire alla “sfortuna” una sconfitta. Tutto ciò, a livello pedagogico, insegna una lezione fondamentale ai bambini: essere responsabili delle proprie azioni. I bambini possono così imparare a capire le conseguenze di una disattenzione o di una scelta affrettata, negli scacchi come nella vita. Inoltre gli scacchi “stimolano la logica e la fantasia“ e “possono essere apprezzati dai più
piccoli non solo dal punto di vista agonistico della partita, ma anche dal punto di vista artistico, se studiati con passione”.
Gli scacchi sono una fonte inesauribile di situazioni problematiche da risolvere aiutano a tenere allenato il cervello. La ricerca delle giuste mosse e strategie per prevalere sul proprio avversario durante una partita, comporta un grande lavoro di analisi ed esercizio mentale.