CASTAGNETI VIVI: CON IL PROGETTO REACTION 250 PERSONE IN BOSCO A MONASTERO DI VASCO. “L’ALBERO DEL PANE” TORNA DI MODA. MA SERVONO SOLUZIONI PER LAVORARE MEGLIO E PRODURRE QUALITA’ SUI VERSANTI MONTANI
Per le “terre di mezzo”, la montagna tra 600 e 1000 metri di altitudine, è da sempre “l’albero del pane”. Speranza e tradizione. I castagneti oggi sono al centro di una rinascita. Non solo quelli in pianura, impianti ad alto tasso di innovazione, piuttosto semplici, analoghi ad altre produzioni. In montagna è tutto diverso. E il castagno è moda ed è futuro, percorsi di sviluppo innovatori e rigenerazione territoriale, nuove imprese e protezione dei versanti. 250 persone venerdi pomeriggio si sono ritrovate a Monastero Di Vasco, tra i castagneti di Frazione Gallizzi, per scoprire nuove soluzioni per la gestione di ricci, potature, foglie. Presenti il Sindaco di Chiusa di Pesio, Claudio Baudino, i Presidenti regionale di Uncem Roberto Colombero, e nazionale, Marco Bussone, il Consigliere nazionale Uncem Sebastiano Massa. E poi imprese, docenti universitari, appassionati. Molti giovani. Una folla tra i boschi, inattesa per gli organizzatori dell’Università di Torino, Dipartimento di Agraria, insieme con Uncem. Molto soddisfatti Gabriella Mellano e Gabriele Beccaro, docenti del DISAFA e principali animatori del Centro nazionale di Castanicoltura di Chiusa di Pesio. Nel pomeriggio sono state presentate soluzioni tecnologiche e operative per non dover ricorrere agli “abbruciamenti” di quanto rimane sotto le piante dopo la raccolta delle castagne e la potatura. Il fuoco dei residui è vietato per legge, stante l’alto livello di emissioni di inquinanti. Trovare nuove soluzioni è uno degli obiettivi del progetto Reaction, finanziato dal PSR della Regione Piemonte. “Trovare nuove soluzioni per lavorare meglio e produrre più qualità sui versanti montani, carichi di castagneti, oltre 200mila ettari solo in Piemonte, è importante e decisivo”, commenta il professor Beccaro.