L’opera da Tre Soldi…
Rifacimento dell’omonima commedia inglese di John Gay,grande e trascinante affresco di un’umanità miserabile, corrotta e amorale eppure oppressa e sfruttata; selvaggia e gagliarda rivolta anarchica contro la società, che trae ispirazione soprattutto della cronaca quotidiana, dagli spettacoli cabarettistici della cultura Popolare grande rilievo e grande bellezza poetica hanno gli stupendi Songs, le canzoni brechtiane che riecheggiano i ritmi delle ballate popolari, spesso musicate genialmente da Kurt Weill e cantate dalla suggestiva e bruciante voce di Milva.
La leggenda del soldato povero. E poiché non c’erano speranze di pace dopo quattro primavere il soldato tirò le conseguenze da eroe volle cadere. Ma la guerra non era ancora in porto per questo al Kaiser non piacque che il suo soldato forse morto prima del tempo previsto.
La commissione medica si recò sino al cimitero disseppelli’ con la vanga benedetta il soldato defunto.
E il dottore visitò con scrupolo il soldato o i resti del soldato. Dichiarò che era abile arruolato e si imboscava di fronte al pericolo.
Del povero…
Io, Bertolt Brecht vengo dai Boschi neri. Mia madre mi portò nella città quando ero nel suo grembo. E il freddo dei Boschi fino a che morirò non mi abbandonerà mai.
Nella città d’asfalto mi sento a casa mia.
Muto dall’inizio di ogni Sacramento di morte: di giornali, tabacco ed acquavite. Sono pigro, diffidente, ma contento.
Ai posteri
Davvero, vivo in tempi bui! La parola innocente è stolta: una fronte distesa vuol dire insensibilità. Chi ride, la notizia atroce non l’ha saputa ancora. Quali tempi sono questi, quando discorrere di alberi è quasi un delitto, perché su troppe stragi cade il silenzio!