Chiavi di lettura della strage di Mosca in un seminario dello storico Carlo Ruta
Secondo lo storico degli Annali di storia dei mutamenti globali, la strage di Mosca del 22 marzo 2024 rivendicata dall’ISIS K «si presenta assolutamente anomala negli scenari del terrorismo islamico. È avvenuta dopo otto anni di stasi terroristica in Europa. È avvenuto in Russia, potenza in guerra, estremamente reattiva e, come dimostra l’esito delle recenti elezioni presidenziali, politicamente compatta. Non è proprio facile leggerne scopi coerenti, tanto più se si considera che la Russia, nel grande sterminio in atto nella Palestina, ha assunto posizioni difensive nei riguardi del mondo arabo-palestinese».
Aggiunge il prof. Ruta: «L’attentato è riuscito materialmente ma l’arresto dei terroristi rei confessi, appena 7 ore dopo l’attentato, costituisce un vulnus che rischia di avere contraccolpi forti nel prosieguo del difficile scontro in atto tra le parti in guerra. Questo epilogo, che pure doveva essere messo nel conto, costituisce infatti un punto di scopertura per eventuali ispiratori».
La scelta del bersaglio rivela poi altre anomalie, non meno importanti. Lo studioso sottolinea: «L’organizzazione terroristica islamica avrebbe potuto colpire, con vantaggi ben più significativi e in linea con la propria ‘dottrina’, l’Occidente Europeo, oggi alle corde sul piano economico, scosso da forti instabilità sociali e sostenitore morale di Israele nell’operazione di sterminio che si sta compiendo in Palestina. E anche questa condotta fa riflettere».