Sisma 2012. Riapre al culto il Duomo di Finale Emilia (Mo): luogo fortemente identitario e di grande valore storico-artistico. Lavori finanziati dalla Regione con oltre 6 milioni di euro
Domani, domenica 26 maggio, nel pomeriggio la messa solenne presieduta dall’Arcivescovo Abate Metropolita di Modena-Nonantola, Erio Castellucci. Alla cerimonia la Presidenza della Regione. La chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, aveva subito gravi danni i dopo le scosse del 20 e 29 maggio 2012
Bologna – Riapre al culto, con una grande festa popolare, il Duomo di Finale Emilia (Mo) nella bassa pianura modenese.
La chiesa, che aveva riportato gravi danni a causa del sisma del 2012, torna accessibile ai fedeli e alla comunità dopo la ricostruzione e un accurato restauro, condotto grazie ai fondi della programmazione della Regione, attraverso la struttura commissariale, con il Programma delle opere pubbliche e dei beni culturali: risorse stanziate per oltre 6 milioni di euro.
Domani, domenica 26 maggio, nel pomeriggio, dopo la presentazione dei lavori, la messa solenne presieduta dall’Arcivescovo Abate Metropolita di Modena-Nonantola, Erio Castellucci. Alla riapertura della chiesa, dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, saranno presenti la Presidenza e altri rappresentanti della Regione Emilia-Romagna insieme alle autorità civili.
I danni e gli interventi
I lavori di ripristino con miglioramento sismico sono iniziati nella primavera del 2019 e si sono conclusi nelle scorse settimane.
Il sisma ha colpito la struttura architettonica del Duomo, l’apparato pittorico decorativo e le opere artistiche interne, quali gli altari e la cantoria lignea. Fra i danni più evidenti, il crollo di parte della facciata e della retrostante volta in legno e gesso della navata centrale, delle volte in muratura delle navate laterali, e crepe estese sulla volta dell’abside e lungo tutto il fusto del campanile.
Tra gli interventi eseguiti, la realizzazione di un’intelaiatura metallica nella cella campanaria e la reticolazione in fibre lungo tutto il fusto che, insieme alla nuova scala in legno e all’inserimento dei nuovi impalcati, riduce la possibilità di espulsione per schiacciamento a compressione del campanile stesso. All’interno dell’abside è stato studiato un intervento che prevede elementi di rinforzo in fibra di vetro sopra le nervature esterne della struttura e un cordolo in acciaio lungo il perimetro.
Gianni Boselli