Qatar, Egitto e Stati Uniti chiedono ad Hamas e Israele di finalizzare un accordo che incorpori i principi delineati dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden il 31 maggio 2024.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che a Rafah non sono rimasti quasi più servizi sanitari dopo che
l’ultimo ospedale parzialmente funzionante della città, l’al-Helal al-Emirati, è stato chiuso a causa delle ostilità in corso.
Migliaia di israeliani sono scesi in piazza esortando il primo ministro Benjamin Netanyahu a concludere un accordo con Hamas e a liberare i prigionieri detenuti a Gaza, ma i ministri di estrema destra hanno minacciato di rovesciare il suo governo se avesse accettato tale accordo.
Almeno 36.379 palestinesi sono stati uccisi e 82.407 feriti nella guerra israeliana a Gaza dal 7 ottobre. Il bilancio delle vittime in Israele a causa degli attacchi di Hamas è di almeno 1.139, con decine di persone ancora tenute prigioniere a Gaza.
Un articolo di al-Majalla, magazine saudita con sede a Londra, chiarisce tutti i dettagli della ‘road map’ in tre fasi per mettere fine alla guerra tra Israele e Hamas annunciata dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La prima fase dell’accordo proposto durerebbe 42 giorni e includerebbe – oltre all’ingresso di 600 camion di aiuti umanitari al giorno – il rilascio di 33 ostaggi tra donne, bambini, anziani, malati e feriti, vivi o morti. Vedrebbe il ritiro parziale delle truppe israeliane da Gaza non appena Hamas rilascerà gli ostaggi ed il ritorno degli sfollati di Gaza disarmati nelle loro case. Nel frattempo le due parti dovrebbero negoziare una proroga del cessate il fuoco.
Secondo il rapporto, per ogni ostaggio donna o bambino rilasciato, verrebbero liberati 30 prigionieri di sicurezza donne o bambini palestinesi sulla base degli elenchi forniti da Hamas. Per ogni ostaggio malato, ferito o di età superiore ai 50 anni rilasciato, verrebbero liberati 30 prigionieri palestinesi anziani, malati o feriti. Per ogni donna soldato, verrebbero rilasciate 50 detenute, di cui 30 condannate all’ergastolo e 20 a condanne a lungo termine, sempre secondo gli elenchi forniti da Hamas. Se non ci fossero ostaggi vivi a sufficienza per raggiungere le 33 liberazioni nella prima fase, Hamas consegnerebbe delle salme. In cambio, Israele rilascerebbe i minori palestinesi arrestati a Gaza dopo il 7 ottobre.