L’inviato speciale di Donald Trump ha parlato giovedì con Volodymyr Zelensky. Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer sono attesi a Washington lunedì e giovedì.
Il fronte è in una situazione di stallo tattico. Tre anni dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina , nessuna delle due parti è crollata. “Nessuna delle due parti ha un’arma che l’altra non possa contrastare”, ha spiegato giovedì il generale Hardy, vice comandante del Future Combat Command, cercando di trarre.
Vladimir Putin non vuole davvero la pace in Ucraina. E’ l’avvertimento che 3 fonti legate all’intelligence, degli Stati Uniti e più genericamente occidentali, lanciano mentre il presidente americano Donald Trump punta sul dialogo con il presidente russo per porre fine alla guerra che dura da quasi 3 anni.
Usa e Russia hanno aperto un canale a Riad, nel vertice andato in scena all’inizio della settimana. Nel quadro che le fonti di intelligence delineano alla Cnn, però, l’obiettivo di Putin rimane quello fissato all’inizio del conflitto: un’Ucraina in posizione subordinata rispetto alla Russia o, in ogni caso, un paese profondamente indebolito e dipendente da Mosca.
In questo contesto, una tregua consentirebbe a Putin di serrare i ranghi prima di una nuova accelerazione verso il traguardo. “Se si arrivasse ad un cessate il fuoco, servirebbe solo a dare a Putin il tempo per riposare, riarmarsi e ottenere quello che ancora gli manca”, il messaggio di una delle 3 fonti. “Non ci sono indicazioni di nessun tipo che facciano pensare ad un cambiamento nelle sue ambizioni”, prosegue. Rischia di illudersi chi, come Trump, ritiene che il leader del Cremlino voglia porre fine allo ostilità accantonando definitivamente l’idea di stabilire un controllo più o meno ampio sull’Ucraina.