Incontro/dibattito sul possibile futuro dell’Energia Nucleare in Italia e le sue possibili ricadute sul territorio siciliano
Data: 26 marzo 2025 h. 17
Luogo: Spazio Mediterraneo, Legambiente Sicilia (Cantieri Culturali alla Zisa)
Il 26 marzo prossimo, organizzato dall’Istituto Gramsci Siciliano e ospitato da Legambiente Sicilia, si svolgerà un confronto sui pro e sui contro per la ripresa della produzione di energia nucleare in Italia. Ne discuteranno Federico Butera, professore emerito di Fisica Tecnica Ambientale, del Politecnico di Milano, e Alessandro Di Maio, professore ordinario di Impianti Nucleari dell’Università di Palermo. Tutti e due hanno ricoperto ruoli importanti di consulenza istituzionale, e hanno opinioni e visioni differenti sull’argomento, che è diventato particolarmente “caldo” da quando, a fine gennaio, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha presentato un disegno di legge finalizzato all’inserimento del nucleare sostenibile nel futuro mix energetico nazionale.
Scopo dell’incontro è quello di informare gli interessati sui diversi aspetti del nucleare civile, da quelli economici a quelli dell’approvvigionamento del combustibile nucleare, alla sicurezza sia degli impianti sia dell’ambiente circostante, allo smaltimento delle scorie. Si parlerà dei reattori cosiddetti di nuova generazione e dei tempi prevedibili della loro entrata in funzione, si tratterà delle ipotesi di utilizzazione del processo di fusione nucleare e dei suoi potenziali vantaggi rispetto al processo di fissione, attualmente l’unico disponibile. Un primo tema scottante, nell’ipotesi dell’approvazione del disegno di legge citato, riguarderà la messa a punto del piano nazionale per la collocazione degli impianti nucleari di nuova generazione sul territorio nazionale, piano che potrà coinvolgere le regioni meridionali e quindi anche prevedere che la Sicilia possa ospitarne uno, malgrado la considerazione che il nostro territorio offre condizioni ottimali per lo sfruttamento di risorse rinnovabili. Un secondo tema, meno cogente ma pur sempre sullo sfondo, riguarda l’inclusione, tra i 64 siti italiani dove installare impianti di stoccaggio delle scorie nucleari, di quattro in altrettante provincie della nostra regione.
Insomma, che peso avrà il nucleare nel futuro energetico del Paese, e quali prospettive si aprono per la Sicilia?