Un grande esempio da Somma Vesuviana. Iniziati, oggi, i Riti della Montagna senza tammurriate e canti popolari dinanzi al Santuario Mariano di Castello e all’interno del Santuario stesso, senza il tradizionale spettacolo di fuochi pirotecnici e senza i canti e balli nella zona della pineta.
Le paranze hanno rispettato la tradizione, recandosi in preghiera al Santuario, suonando sulla cima della Montagna e solo nelle postazioni individuali.
Salvatore Di Sarno – sindaco del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano: “Non solo non si è svolto lo spettacolo di fuochi pirotecnici ma non hanno sparato le paranze anche presso le singole postazioni. Un pieno rispetto per il Santo Padre”.
Francesco Feola – parroco: “L’elemento che ha dato maggiore ampiezza alla festa in onore della Madonna è stato questo silenzio dei tradizionali Fuochi d’Artificio insieme al silenzio delle tammorre. Dire grazie a tutti coloro i quali si sono adoperati affinchè questa festa, anche se velata dalla morte del Papa, ha un’ampiezza ancora più grande perchè si è aperta al Mondo interno nel rispetto dei cristiani che sono sparsi in tutto il Pianeta!”.
Rosanna Raia – Assessore ai Trasporti del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano: “Ha funzionato anche la navetta bus gratuita che replicheremo Sabato 3 Maggio da Piazza Vittorio Emanuele III al Santuario di Castello!”.
Buon flusso alla Villa Augustea! Nuova apertura Sabato 30 Maggio. Tutte le aperture sono sempre gratuite!
Rosalinda Perna – Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano: “Nuova apertura della Villa Augustea, Sabato 30 Maggio e sempre gratuita!”.
“Somma ha dato un grande esempio. Per tutto il giorno, per tutta la durata del Sabato dei Fuochi non solo non è stato sparato un fuoco, ma le paranze si sono recate in pellegrinaggio dalla Madonna di Castello, in silenzio, senza cantare, senza suonare. La tradizione è stata rispettata ma nelle postazioni tipiche delle paranze. Il paese ha dato un grande esempio, trasmettendo grande affetto anche a Papa Francesco”. Lo ha dichiarato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano.
Le paranze sono salite al Ciglio ma senza suonare dinanzi al Santuario Mariano. Silenzio anche alla pineta dove secondo tradizione, ogni anno, si danno appuntamento le paranze per suonare le tipiche tammurriate e i canti popolari. Si è suonato solo in cima alla Montagna. Tutti i riti hanno avuto inizio con un minuto di silenzio e di riflessione per Papa Francesco, il Papa che ha dedicato particolare attenzione proprio all’ambiente e all’importanza del patrimonio culturale.
Al Santuario Mariano di Castello, la Santa Messa celebrata dal Vescovo della Diocesi di Nola, Mons. Francesco Marino con la comunità profondamente unita al Santo Padre.
“L’elemento che ha dato maggiore ampiezza alla festa in onore della Madonna è stato questo silenzio dei tradizionali Fuochi d’Artificio insieme al silenzio delle tammorre che sono i due elementi della festa. Ed è stato fatto perchè si è voluto dare rispetto ed onore a Papa Francesco che con la sua testimonianza si è speso tanto in favore dei poveri, in favore degli ultimi, in favore della pace, in favore dell’ambiente. Noi che viviamo la gioia di ritrovarci devoti della Madonna e forti delle tradizioni – ha affermato padre Francesco Feola – della cura, del rispetto della Montagna certamente dell’ambiente, non potevamo far passare questo giorno nel quale ci sono state le esequie del Papa senza la dovuta attenzione. Per questo voglio ringraziare le paranze che si sono prodigate in questo segno, che hanno subito accolto l’invito a non usare il piazzale del Santuario e le tammorre all’interno del Santuario stesso. Da sole hanno scelto di vivere il momento dei Fuochi in un giorno diverso, nei prossimi giorni e non nel giorno delle esequie del Papa. Dire grazie a tutti coloro i quali si sono adoperati affinchè questa festa, anche se velata dalla morte del Papa, ha un’ampiezza ancora più grande perchè si è aperta al Mondo interno nel rispetto dei cristiani che sono sparsi in tutto il Pianeta”.
“Ha funzionato bene il servizio di navetta – bus totalmente gratuito messo a disposizione dal Comume con partenze ogni 30 minuti per tutto il giorno e fino alle ore 21 da Piazza Vittorio Emanuele III al Santuario Mariano di Castello. Replicheremo il servizio con le stesse modalità anche Sabato 3 Maggio – ha dichiarato Rosanna Raia, Assessore ai Trasporti del Comune di Somma Vesuvaina, nel napoletano – sempre con partenza dalla Piazza Vittorio Emanuele III. Tutti coloro i quali vorranno salire senza auto sulla Montagna, sul Monte Somma, potranno farlo libreramente, prendendo la navetta bus dalla piazza principale di Somma Vesuviana che dista appena 500 metri dalla stazione ferroviaria di Somma Vesuviana, sulla linea Napoli – Ottaviano Sarno dell’EAV”.
Flusso tranquillo alla Villa Augustea ma comunque con una partecipazione positiva.
“Ingressi composti anche alla Villa Augustea, importante sito archeologico di Somma Vesuviana – ha dichiarato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – e replicheremo l’apertura ogni mese, anche Sabato 30 Maggio, sempre dalle ore 9 alle ore 12!”.
I Riti della Montagna continueranno fino al 3 Maggio.
“La festa in onore della Vergine di Castello, che ha inizio il Sabato in Albis e si conclude il tre maggio, è caratterizzata dalle tradizionali paranze: sono compagnie di devoti accompagnate da gruppi di suonatori.
Tutto è incentrato sul canto, una delle tante meraviglie che la natura ha offerto all’uomo, e se questo canto, poi, è rivolto a una bella figliola allora tutto si tramuta in fuoco e passione. Il fuoco che illumina durante le notti di maggio il Sacro Monte avvolto in miti e leggende e la passione che, invece, si trasforma in una dolce melodia che da sempre il solito cantatore con il coro dei devoti improvvisa sul sagrato della chiesetta sotto il sorriso della “Mamma pacchiana”. Un canto che viene da lontano, sillabico – ha dichiarato Alessandro Masulli, Direttore dell’Archivio Storico del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – la cui melodia è costruita sulla scala maggiore napoletana con suoni prolungati e fioriti. Un infinito canto d’amore che a maggio si sparge tra le valli profumate di ginestre e arriva pian piano sotto la finestra della donna amata con il consueto dono della pertica. Tra i canti del mondo contadino una particolare attenzione è rivolta anche alla fronna, una forma di canto senza accompagnamento strumentale, una sorta di recitativo operistico, che i contadini usavano per comunicare tra loro a grandi distanze, portando la mano alla