Dopo l’attacco degli Usa contro i siti nucleari dell’Iran, il Majlis, il Parlamento di Teheran, “è arrivato alla conclusione che lo Stretto di Hormuz debba essere chiuso, ma la decisione finale in merito spetta al Consiglio supremo di sicurezza nazionale”. Sono le parole del generale dei Guardiani della Rivoluzione Esmail Kowsari, che siede nella commissione Sicurezza nazionale del Majlis, riportate dall’iraniana Press Tv.
Lo Stretto di Hormuz è una rotta strategica per il trasporto di petrolio e Gnl. ‘Corridoio marittimo’ fra Iran e Oman, collega il Golfo Persico con il Golfo dell’Oman e il Mar arabico.
Proteste a Teheran, la piazza grida “vendetta”
Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha partecipato a una manifestazione di protesta a Teheran dopo i raid Usa contro i siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan. Le immagini sono state diffuse dalla tv di Stato iraniana. “Vendetta”, hanno gridato i manifestanti radunati a piazza Enghelab, nel cuore della capitale iraniana.
Secondo le immagini pubblicate dall’agenzia di stampa Fars, i manifestanti hanno alzato i pugni in aria e sventolato bandiere nazionali. I video mostrano cartelli con scritto “Abbasso gli Usa, abbasso Israele” e “L’Iran è la nostra patria. Il suo suolo è il nostro onore, la sua bandiera è il nostro sudario”.
Pezeshkian ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese, Emmanuel Macron. “Gli americani devono avere una risposta alla loro aggressione”, ha detto il presidente iraniano secondo quanto riferisce l’agenzia ufficiale iraniana Irna. “La nostra Nazione non si arrenderà mai al bullismo” ed è “naturale che reagisca in modo appropriato alle aggressioni”, ha affermato Pezeshkian secondo le dichiarazioni pubblicate sul sito della presidenza iraniana.
Intanto nuove esplosioni vengono segnalate nella zona nord di Teheran. Lo riferisce l’agenzia Afp, mentre prosegue l’escalation militare tra Israele e Iran e dopo i raid Usa contro tre siti nucleari in Iran.
Il generale statunitense Dan Caine illustra l’operazione Midnight Hammer durante una conferenza stampa al Pentagono a Washington, il 22 giugno 2025. ALEX BRANDON/AP
Quattordici bombe GBU-57 ad alta penetrazione, mai utilizzate prima in un contesto operativo, sono state sganciate dagli Stati Uniti nella notte tra sabato e domenica 22 giugno, ha annunciato il capo di stato maggiore congiunto delle forze armate americane, Dan Caine, nel corso di una conferenza stampa in cui ha illustrato nei dettagli questa operazione senza precedenti, nome in codice “Midnight Hammer”, che ha preso di mira tre siti nucleari iraniani.
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INTERNAZIONALE
CONFLITTO ISRAELE-IRAN
Attacco in Iran: l’operazione USA descritta, passo dopo passo, dal Pentagono
Il generale Dan Caine ha fornito un resoconto dettagliato dell’operazione condotta nella notte tra sabato e domenica contro i principali impianti nucleari iraniani, durante la quale sono state impiegate, per la prima volta, le bombe ad alta penetrazione GBU-57.
Di Jean-Philippe Lefief
Pubblicato oggi alle 17:15, modificato alle 18:22.
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Il generale statunitense Dan Caine illustra l’operazione Midnight Hammer durante una conferenza stampa al Pentagono a Washington, il 22 giugno 2025. ALEX BRANDON/AP
Quattordici bombe GBU-57 ad alta penetrazione, mai utilizzate prima in un contesto operativo, sono state sganciate dagli Stati Uniti nella notte tra sabato e domenica 22 giugno, ha annunciato il capo di stato maggiore congiunto delle forze armate americane, Dan Caine, nel corso di una conferenza stampa in cui ha illustrato nei dettagli questa operazione senza precedenti, nome in codice “Midnight Hammer”, che ha preso di mira tre siti nucleari iraniani.
“Venerdì sera, un nutrito gruppo di bombardieri B-2 è decollato dagli Stati Uniti continentali nell’ambito di un piano per mantenere la sorpresa tattica. Una parte del gruppo si è diretta a ovest, nel Pacifico, per fungere da diversivo. Si è trattato di un’operazione diversiva di cui solo pochi pianificatori e leader chiave qui a Washington e Tampa [Florida] erano a conoscenza”, ha spiegato .
“Il gruppo principale, composto da sette bombardieri B-2 Spirit, ciascuno con due membri d’equipaggio, ha volato discretamente verso est con comunicazioni minime durante le diciotto ore di volo verso l’area bersaglio. Gli aerei hanno effettuato diversi rifornimenti in volo. Una volta sorvolata la terraferma, i B-2 si sono uniti agli aerei di scorta e di supporto in una manovra complessa e sincronizzata, che ha richiesto una perfetta sincronizzazione tra più piattaforme in uno spazio aereo ristretto “, ha continuato l’ufficiale, assicurando che le forze armate statunitensi eseguono questo tipo di integrazione complessa “meglio di chiunque altro al mondo”.