“Caravaggio tra l’oscurità e la luce”
a cura di Denis Depaoli con Giulia D’Achille ed Elia Pilati
Teatro Popolare Samonà, Sciacca,
1° agosto – 14 dicembre 2025
In occasione di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, il prossimo 1° agosto sarà inaugurata la mostra “Caravaggio – Tra l’oscurità e la luce”, promossa da Mediterranea Arte e Navigare , curata da Denis Depaoli con Giulia D’Achille ed Elia Pilati che segna un nuovo capitolo culturale per la città di Sciacca, trasformando il Teatro Popolare Samonà in uno spazio espositivo inedito e immersivo.
«Sciacca è una città di cultura – dichiara il sindaco Fabio Termine – che oggi si onora di accogliere un gigante dell’arte, Caravaggio, all’interno di un luogo finalmente restituito dopo tanti anni alla sua comunità; un evento nell’evento». «Questo evento di rilievo internazionale – aggiunge l’assessore comunale Simone Di Paola – segna l’inizio di un nuovo percorso culturale che valorizza il nostro patrimonio e apre la città a nuove prospettive».«Questa della mostra di Caravaggio – continua l’assessore al Turismo, Francesco Dimino – è una di quelle occasioni utili per attirare appassionati e viaggiatori da ogni parte d’Italia e non solo. E lo facciamo riaprendo il teatro Samonà, luogo simbolico della nostra città, con un evento degno dei migliori palcoscenici internazionali». « Sciacca si prepara ad accogliere – conclude l’ assessore alla Promozione degli eventi, Alessandro Curreri – un’esperienza immersiva, unica tra i capolavori senza tempo, in grado di generare emozione, conoscenza e nuove prospettive di crescita culturale e turistica ».
Una visione ambiziosa di rilancio culturale in cui, grazie all’arte, si attiva un percorso di valorizzazione del territorio e di rigenerazione dell’identità collettiva. Dopo un lungo periodo di chiusura, il Teatro Samonà torna così ad aprirsi al pubblico non solo come edificio recuperato, ma come luogo vivo di sperimentazione e racconto, grazie a un’iniziativa culturale che intreccia memoria, arte e contemporaneità.
« Crediamo che la bellezza, l’arte e la cultura – affermano Mediterranea Arte e Navigare , enti promotori del progetto – possono essere strumenti di rigenerazione autentica. Portare Caravaggio ei suoi interpreti a Sciacca significa investire in un nuovo immaginario per il territorio, che parte dal passato per costruire visioni contemporanee».
L’esposizione propone un viaggio in cinque sezioni attraverso 22 opere di vari artisti che testimoniano l’eredità visiva, concettuale ed emotiva lasciata da Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, e la sua profonda influenza sull’arte italiana ed europea del Seicento.
Il percorso prende avvio dalle prime reazioni critiche alla figura del Merisi , evocate attraverso le tensioni giudiziarie e biografiche che ne hanno costruito il mito, con artisti come Giovanni Baglione e Bartolomeo Manfredi, e prosegue con l’esplorazione del naturalismo lirico e intimo di Orazio Gentileschi, Carlo Saraceni e Massimo Stanzione. Segue l’eco drammatica dei tenebristi attivi tra Spagna, Francia e Olanda – tra cui Jusepe de Ribera, Georges de La Tour, Valentin de Boulogne, Trophime Bigot ei caravaggeschi di Utrecht – che resero il chiaroscuro caravaggesco un codice universale , immerso nella teatralità e nella tensione spirituale. Il dialogo si fa poi dialettico con la scuola bolognese , dove Guido Reni, il Guercino e Simone Cantarini reinterpretano la lezione di Caravaggio con eleganza idealizzante e una nuova spiritualità composta. La narrazione si fa corale nella sezione dedicata all’umanità sacra e profana, dove santi, martiri, prostituta e peccatori convivono nel chiaroscuro dell’anima, protagonisti di una pittura profondamente umana e teatrale.
Fulcro assoluto del percorso espositivo è l’opera “L’Incredulità di San Tommaso”, presentata in esclusiva per la Sicilia in un allestimento spettacolare: collocata in una sala nera riflettente ispirata alle ‘infinity room’ di Yayoi Kusama. “L’Incredulità di San Tommaso”, l’unica opera del maestro presente in mostra e che conclude il percorso espositivo, è un dipinto in cui Caravaggio coglie con precisione anatomica e forza teatrale l’istante in cui il dubbio si trasforma in fede: non solo un’opera d’arte, ma un gesto umano, silenzioso e universale, che invita chi osserva a guardare, toccare, credere.
«Caravaggio, genio inquieto del Seicento – dichiarano i curatori Denis Depaoli, Giulia D’Achille ed Elia Pilati – fu a lungo messo ai margini dalla storiografia ufficiale per la sua vita sregolata e per un linguaggio pittorico ritenuto troppo crudo, troppo umano. Questa mostra ripercorre quell’eco sotterraneo che ha attraversato l’Europa, restituendo al Merisi la sua eredità: quella di aver dipinto, per primo, la verità».
“Caravaggio – Tra l’oscurità e la luce” sarà visitabile presso il Teatro Popolare Samonà di Sciacca fino al 14 dicembre 2025. Si tratta di un’esperienza immersiva e sensoriale, in cui ogni opera è una scena, ogni volto è una storia, ogni ombra è specchio del nostro tempo.