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Home»CULTURA E SPETTACOLO»Presentazione del Palio del 16 Agosto
CULTURA E SPETTACOLO

Presentazione del Palio del 16 Agosto

Marina PellitteriBy Marina Pellitteri10 Agosto 2025Nessun commento31 Mins Read
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Presentato questo pomeriggio, domenica 10 agosto, nel Cortile del Podestà di Palazzo Pubblico
Svelato il Drappellone dipinto da Francesco De Grandi

Il Cencio realizzato da Francesco De Grandi è stato svelato alla città. All’interno del Cortile del Podestà di Palazzo Pubblico, accompagnato dallo squillo delle chiarine, il Drappellone è stato introdotto dal Sindaco di Siena Nicoletta Fabio. L’opera che andrà ad arricchire il museo della Contrada vincitrice della Carriera del 16 agosto è stata illustrata da Helga Marsala, critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Quindi è stata la volta dello stesso artista, Francesco De Grandi.

L’opera. La composizione è organizzata in modo regolare, secondo una scansione per finestre, rinunciando all’unità narrativa ed evocando i polittici costruiti per pannelli, le predelle delle pale d’altare, i dittici e i trittici su tavola. La scelta di raccordare le varie parti con una preziosa passamaneria dorata, e poi di chiudere l’estremità inferiore con un tessuto damascato, anch’esso color oro, è una dichiarazione di aderenza alla tradizione, pensando all’antica arte tessile e alla sua straordinaria applicazione in ambito civile e religioso. Allo stesso modo simboli e animali che identificano le Contrade sono riproposti fedelmente all’interno degli stemmi, perfettamente riprodotti: l’artista ha giusto aggiunto i nomi, scritti di suo pugno. In alto domina la scena la figura di Maria, la cui resa realistica chiama in causa l’iconografia sacra e la figurazione classica, al contempo modificandola, proiettandola altrove, in un processo raffinato di attualizzazione e insieme di proiezione onirica. Lo scialle di Maria diventa un lembo di cielo ricamato di stelle, che lei dischiude appena, generando una pioggia siderale. Ed è proprio da quel manto che sembra provenire lo sciame volante di cavalli e cavalieri, in picchiata verso il suolo di Siena, che appare sullo sfondo, a sinistra, un miraggio dorato in lontananza.

“Un artista – ha commentato Nicoletta Fabio, Sindaco di Siena – da me fortemente voluto e stimato. Al centro di tutto, la forza evocativa di due immagini che si incontrano e si completano. La figura della Madonna Assunta in cielo, iconica, sembra arrivare leggiadra e solenne a un appuntamento importante, che sapeva di avere, e per il quale ha voluto indossare la sua veste più bella e preziosa: è il giorno dell’Assunzione. Una Vergine moderna, giovane e raffinata nei suoi abiti e nei suoi accessori. Le sfumature di un blu intenso, quello della sua veste, si riversano in un’alba cittadina, con uno skyline di Siena dorata sullo sfondo. Dorata come i cavalieri che compongono la seconda immagine e parte del Drappellone, in corsa, sopra gli stemmi delle 10 Contrade. Cavalieri dorati, come lo sono le cuciture del cencio realizzate dalle nostre sarte e non dipinte, protagonisti di una corsa mitologica, pagana. Forte e potente il parallelismo creato da De Grandi tra la nostra corsa e il culto dionisiaco. L’esperienza religiosa del culto dionisiaco portava i fedeli a perdersi completamente per entrare in una dimensione che trascendeva la ragione. Un po’ come sono raffigurati questi cavalieri dorati, tra cielo e terra, che gareggiano a nerbo alzato verso la vittoria. Una dimensione che noi senesi conosciamo bene, che si manifesta durante la Carriera ma non solo, in maniera sfrenata, travolgente, a tratti anche folle. Pensando a quei momenti mi è tornata alla mente la descrizione fatta da Nietzsche proprio su Dioniso ‘Ma questa volta vengo come Dioniso il vittorioso che farà della Terra una giornata di festa’. Una festa che dunque ci fa perdere e ritrovare in noi stessi, che ci travolge, ci trasforma e ci costringe ad una corsa sfrenata, senza tempo. Una forza sovrannaturale che entra nelle nostre vene e che ci esalta, ci inebria. Questo racconta per me il cencio di Francesco De Grandi. Una follia consapevole che spero ci guidi sempre nel vivo delle nostre tradizioni”.

“Francesco De Grandi – ha spiegato Helga Marsala, critica d’arte, che ha presentato l’opera – è un artista capace di fondere, alla sua maniera, tradizione e attualità della grande pittura figurativa europea d’ambito mediterraneo, ma anche nordico: una pittura, la sua, nata e coltivata in Sicilia, non a caso. Negli anni De Grandi ha attraversato e sviscerato prevalentemente i temi del sacro e della natura, facendone occasione di riflessione teorica, di indagine estetica, di meditazione. Una ‘forma di preghiera’, in senso laico ma anche spirituale, ovvero un lento strumento di conoscenza e di compenetrazione nelle cose. L’eco di epoche lontane e il tratto assimilato dei grandi maestri del passato tornano di continuo: tra paesaggi sontuosi e luoghi senza tempo, le sue tele negli anni hanno messo in scena uno stuolo di Santi, Cristi, martiri, eremiti, figure tragiche ed epiche, naufraghi, peccatori, creature precipitate nell’inferno dei margini e della sofferenza o nella luce di un Eden immaginario. Donne e uomini toccati dalla grazia, oppure smarriti nel cuore della notte.
Il sentimento dell’antico, però, lontano da stucchevoli ricalchi, nel suo immaginario si declina e si ancora al presente, tanto da consentirci di percepire come prossimi personaggi e scene dal sapore visionario, letterario. È l’attitudine pittorica a restare contemporanea: il segno, la pennellata, l’intenzione, le logiche della rappresentazione. E non perché i riferimenti biblici, mitologici o storici vengano stravolti. Anzi. Lo slittamento è sottile, provocato da minime alterazioni, tali da non disinnescare il cortocircuito, la leggera ambiguità: c’è sempre qualcosa che non quadra, che non torna, un oggetto, un dettaglio, un volto che arrivano da un tempo presente e concreto, disallineato”. Helga Marsala ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma ed è collaboratrice di testate nazionali di settore; nel 2011 è stata nel gruppo che ha progettato e lanciato la rivista culturale Artribune.

“Ho vissuto l’esperienza di dipingere il Drappellone del Palio di Siena con profonda emozione e rispetto – ha aggiunto il pittore Francesco De Grandi –, sentendomi parte di una tradizione secolare. È stata una sfida intensa e coinvolgente, in cui ho cercato di fondere la mia visione artistica con la sacralità e la passione del Palio, lasciandomi guidare dall’energia unica della città dove l’aspetto più sacrale, la devozione alla Madonna dell’Assunta, si contamina alle energie dionisiache della Carriera e al delirio del pubblico”. Francesco De Grandi nasce a Palermo nel 1968; dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti della sua città, nel 1994 si trasferisce a Milano, dove resterà fino al 2008. Dal 2009 al 2012 lavora a Shanghai, poi decide di tornare a Palermo dove trova un luogo più adatto per continuare la sua ricerca. Dal 1994 a oggi partecipa a mostre collettive e personali in spazi pubblici, musei e gallerie private in Italia e all’estero. Dal 2017 è docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Interessato alla matrice ontologica della pittura come percorso di conoscenza, Francesco De Grandi trova nei motivi archetipici della storia una via per l’elevazione spirituale in una forma del dipingere quasi meditativa. Fra studio della natura e sentimento del sacro, dopo anni trascorsi a restituire la sontuosità del paesaggio, nella produzione più recente De Grandi si pone oltre il perimetro del “genere” e fa della natura il luogo di Dio.
cartella stampa giovedì 10 agosto 2025

Presentazione Palio 16 agosto, il discorso
del Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio

Autorità civili, religiose, militari, cittadini e contradaioli. E’ con immenso piacere che mi trovo qui, stasera, a celebrare questo momento e questo dipinto, regalato alla nostra Festa e alla nostra città da Francesco De Grandi. Un artista da me fortemente voluto e stimato, un giovane talento siciliano conosciuto in tutto il mondo. Un Drappellone maestoso e raffinato quello che ci mostra De Grandi. Al centro di tutto, la forza evocativa di due immagini che si incontrano e si completano. La figura della Madonna Assunta in cielo, iconica, sembra arrivare leggiadra e solenne ad un appuntamento importante, che sapeva di avere, e per il quale ha voluto indossare la sua veste più bella e preziosa: è il giorno dell’Assunzione. Una Vergine moderna, giovane e raffinata nei suoi abiti e nei suoi accessori. Una donna giovane che non vuole perdersi nemmeno un momento di ciò che l’aspetta. Una solennità moderna, raffigurata anche nei gioielli che indossa, come la preziosa collana con la croce che si trasforma in ancora, simbolo del Giubileo. Il manto della Madonna si apre su un cielo notturno, stellato. Le sfumature di un blu intenso si riversano in un’alba cittadina, con uno skyline di Siena dorata sullo sfondo. Dorata come i cavalieri che compongono la seconda parte del Drappellone in corsa sopra gli stemmi delle 10 Contrade. Cavalieri dorati, come lo sono le cuciture del cencio realizzate dalle nostre sarte e non dipinte, protagonisti di una corsa mitologica, pagana. Forte e potente il parallelismo creato da De Grandi tra la nostra corsa e il culto dionisiaco. L’esperienza religiosa del culto dionisiaco portava i fedeli a perdersi completamente per entrare in una dimensione che trascendeva la ragione. Un po’ come sono raffigurati questi cavalieri dorati, tra cielo e terra, che gareggiano a nerbo alzato verso la vittoria. Una dimensione che noi senesi conosciamo bene, che si manifesta durante la Carriera ma non solo, in maniera sfrenata, travolgente, a tratti anche folle. Pensando a quei momenti mi è tornata alla mente la descrizione fatta da Nietzsche proprio su Dioniso “Ma questa volta vengo come Dioniso il vittorioso che farà della Terra una giornata di festa”. Una festa che dunque ci fa perdere e ritrovare in noi stessi, che ci travolge, ci trasforma e ci costringe ad una corsa sfrenata, senza tempo. Una forza sovrannaturale che entra nelle nostre vene e che ci esalta, ci inebria. Questo racconta per me il cencio di Francesco De Grandi. Una follia consapevole che spero ci guidi sempre nel vivo delle nostre tradizioni.

Nicoletta Fabio
Sindaco di Siena

Presentazione Palio 16 agosto, il discorso
della critica d’arte, editorialista culturale e curatrice Helga Marsala

“Tra i pittori italiani contemporanei più intensi e colti, Francesco De Grandi è un artista capace di fondere, alla sua maniera, tradizione e attualità della grande pittura figurativa europea d’ambito mediterraneo, ma anche nordico: una pittura, la sua, nata e coltivata in Sicilia, non a caso. Negli anni De Grandi ha attraversato e sviscerato prevalentemente i temi del sacro e della natura, facendone occasione di riflessione teorica, di indagine estetica, di meditazione. Una “forma di preghiera”, in senso laico ma anche spirituale, ovvero un lento strumento di conoscenza e di compenetrazione nelle cose. L’eco di epoche lontane e il tratto assimilato dei grandi maestri del passato tornano di continuo: tra paesaggi sontuosi e luoghi senza tempo, le sue tele negli anni hanno messo in scena uno stuolo di Santi, Cristi, martiri, eremiti, figure tragiche ed epiche, naufraghi, peccatori, creature precipitate nell’inferno dei margini e della sofferenza o nella luce di un Eden immaginario. Donne e uomini toccati dalla grazia, oppure smarriti nel cuore della notte. Il sentimento dell’antico, però, lontano da stucchevoli ricalchi, nel suo immaginario si declina e si ancora al presente, tanto da consentirci di percepire come prossimi personaggi e scene dal sapore visionario, letterario. È l’attitudine pittorica a restare contemporanea: il segno, la pennellata, l’intenzione, le logiche della rappresentazione. E non perché i riferimenti biblici, mitologici o storici vengano stravolti. Anzi. Lo slittamento è sottile, provocato da minime alterazioni, tali da non disinnescare il cortocircuito, la leggera ambiguità: c’è sempre qualcosa che non quadra, che non torna, un oggetto, un dettaglio, un volto che arrivano da un tempo presente e concreto, disallineato. Lo stesso meccanismo De Grandi lo applica al suo Drappellone, il più possibile conforme a un Cencio d’ispirazione medievale o rinascimentale. La composizione è organizzata in modo regolare, secondo una scansione per finestre, rinunciando all’unità narrativa ed evocando i polittici costruiti per pannelli, le predelle delle pale d’altare, i dittici e i trittici su tavola. La scelta di raccordare le varie parti con una preziosa passamaneria dorata, e poi di chiudere l’estremità inferiore con un tessuto damascato, anch’esso color oro, è ancora una volta una dichiarazione di aderenza alla tradizione, pensando all’antica arte tessile e alla sua straordinaria applicazione in ambito civile e religioso. Allo stesso modo simboli e animali che identificano le Contrade sono riproposti fedelmente all’interno degli stemmi, perfettamente riprodotti: l’artista ha giusto aggiunto i nomi, scritti di suo pugno. In alto domina la scena la figura di Maria, la cui resa realistica chiama in causa l’iconografia sacra e la figurazione classica, al contempo modificandola, proiettandola altrove, in un processo raffinato di attualizzazione e insieme di proiezione onirica. È una creatura contemporanea, questa sua Maria. Un volto mediterraneo, stagliato contro un cielo nerissimo, abissale; una fanciulla di oggi vestita a festa: l’abito di velluto borgogna, le chiome brune sciolte e un po’ in disordine, un paio di orecchini dorati, un filo di trucco, al collo un ciondolo a forma di ancora, che è uno dei simboli di questo Giubileo. Se non fosse per quell’aureola a raggiera, abbagliante, sarebbe impossibile intuirne l’identità. Chiude gli occhi, Maria, e si gusta la promessa dell’evento felice a cui si accinge a partecipare: è arrivato il giorno dell’Assunzione e manca un ultimo tratto in direzione del Padre. A osservarne bene l’espressione, i modi, la postura, l’equilibrio perfetto tra piacere e consapevolezza, è chiaro come non si trovi qui a subire il proprio destino, in preda a quell’estasi passiva che ha spesso caratterizzato l’iconografia tradizionale. La letizia e la serena determinazione del suo volto raccontano molto. E ne fanno davvero una donna del presente. Maria sceglie di andare. Così come ha scelto di essere quella che è stata fin qui: diversa da tutte, con la sua storia sorprendente e il suo ultimo dolore; eppure uguale a tutte – una fanciulla del popolo, una sposa, una madre, una persona semplice. Convinta e felice di arrivare, finalmente, all’abbraccio con Dio. Se la parte superiore dell’immagine corrisponde alla vocazione religiosa del Palio e alle sue radici cristiane, in quella sottostante l’elemento sacro si apre a una dimensione arcaica, magica, persino pagana. E la scena suggerisce un altro slittamento. La stola con cui Maria si copre, preparandosi all’ascesa, forse non viene chiusa sulle spalle, bensì aperta… I due quadri distinti a questo punto entrano in relazione, scivolando l’uno nell’altro attraverso il nero della notte che sfuma verso un azzurro metafisico, schiarito. Lo scialle di Maria diventa un lembo di cielo ricamato di stelle, che lei dischiude appena, generando una pioggia siderale. Così piovono sulla terra piccole scintille d’oro, schegge di luce che affiorano all’ora del tramonto. Ed è proprio da quel manto che sembra provenire lo sciame volante di cavalli e cavalieri, in picchiata verso il suolo di Siena. Forse sbocciati da un grappolo di stelle, sono fatti della stessa materia dorata, della stessa luce: nel momento in cui Maria inaugura la sua ascensione, la folle banda giunge dall’alto a inaugurare la festa, agli albori di una tradizione che non avrebbe avuto fine. È l’immagine di una corsa dionisiaca, di una giostra febbrile: un corteo mitico di fantini sui loro barberi impetuosi, officianti di un rituale terreno, di cui scopriamo l’origine celeste. Siena appare sullo sfondo, a sinistra, un miraggio dorato in lontananza. Quasi un riflesso, un’idea. Pura luce che sfugge al dettaglio narrativo e che funziona come epifania luminosa. Una città invisibile, un regno incantato, un luogo concreto ma che in questa sinfonia di simboli, di sortilegi, di corse selvatiche e di visioni spirituali, si trasforma in un concetto universale: la città dei miracoli, dei desideri, della passione e della devozione”.

Helga Marsala
Critica d’arte, editorialista culturale e curatrice

Presentazione Palio 16 agosto, il discorso
del pittore Francesco De Grandi

“Ho vissuto l’esperienza di dipingere il Drappellone del Palio di Siena con profonda emozione e rispetto, sentendomi parte di una tradizione secolare. È stata una sfida intensa e coinvolgente, in cui ho cercato di fondere la mia visione artistica con la sacralità e la passione del Palio, lasciandomi guidare dall’energia unica della città dove l’aspetto più sacrale, la devozione alla Madonna dell’Assunta, si contamina alle energie dionisiache della Carriera e al delirio del pubblico”

Francesco De Grandi
Pittore del Palio del 16 agosto 2025

Curriculum di Francesco De Grandi
Francesco De Grandi è nato a Palermo nel 1968. Dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti della sua città, nel 1994 si trasferisce a Milano, dove resterà fino al 2008. Dal 2009 al 2012 lavora a Shanghai, poi decide di tornare a Palermo dove trova un luogo più adatto per continuare la sua ricerca. Dal 1994 a oggi partecipa a mostre collettive e personali in spazi pubblici, musei e gallerie private in Italia e all’estero. Dal 2017 è docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Interessato alla matrice ontologica della pittura come percorso di conoscenza, Francesco De Grandi trova nei motivi archetipici della storia una via per l’elevazione spirituale in una forma del dipingere quasi meditativa. Fra studio della natura e sentimento del sacro, dopo anni trascorsi a restituire la sontuosità del paesaggio, nella produzione più recente De Grandi si pone oltre il perimetro del “genere” e fa della natura il luogo di Dio.

Mostre Personali:

2024
Francesco De Grandi: Il sacrificio del miele, a cura di Gabriele Lorenzoni, Galleria Civica di Trento, Trento – Italia
Laguna (bi-personal con Katharina Maderthaner), RizzutoGallery – Düsseldorf – Germania

2023
Narrativa, RizzutoGallery, Palermo – Italia
Nella debolezza, dalle tenebre alla luce – Crocifissione di Urbino, Chiesa di San Francesco, Urbino. Promosso dai Frati minori conventuali in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Urbino

2022
Francesco De Grandi – Opere della collezione Elenk’art, critical text by Cristina Costanzo – RizzutoGallery, Palermo – Italia

2021
Sexophilia, ottanta disegni e una canzone (bi-personal con Daniele Franzella) – RizzutoGallery, Palermo – Italia

2020
Vago Fiore, a cura di Marcello Carriero – Ex Chiesa degli Almadiani, Viterbo – Italia
Maledetti Disegni, Festival delle Letterature Migranti (sezione Arti Visive), a cura di Agata Polizzi – Palermo – Italia

2019
Aurea Hora, #Incursioni contemporanee 5, a cura di Sergio Troisi – Villa Zito, Palermo – Italia

2018
Come Creatura (Manifesta 12 CollateralEvent) – RizzutoGallery, Palermo – Italia

2016
Fragmente des Unbekennten, a cura di Michael Kortlaender – GartenpavillonMalkasten, Düsseldorf – Germania

2015
Presepi d’artista #2 (bi-personal con Alessandro Bazan) – Eva Oliveri e Giovanni Rizzuto Collection – RizzutoGallery, Palermo – Italia

2014
Archetipi della pittura inquieta, a cura di Sergio Troisi – Convento del Carmine, Marsala (Trapani) – Italia
Interieur (bi-personal con Andreas Thein), a cura di Alessandro Pinto – RizzutoGallery, Palermo – Italia

2013
Wood #3 HortusSimplicium, Wall Painting, a project for the 55th Venice Biennale, a cura di Laura Barreca e Valentina Bruschi – Fondazione Gervasuti, Venezia – Italia

2011
Il Passaggio Difficile, a cura di Marco Bazzini ed Helga Marsala – Galleria d’Arte Moderna, Palermo – Italia
Wood Bosco Elettrico, Wall Painting, a cura di Helga Marsala – Palazzo Riso, Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea della Sicilia, Palermo – Italia

2010
Ru mi – Aike-Dellarco Gallery, Shanghai – Cina
Dialogues (bi-personal con LuoXiaodong) – Galleria dell’Arco, Palermo – Italia

2009
Il Cranio Trasparente (“Compulsive hoarding”), Nerocuboproject, a cura di Maria Chiara Valacchi – Hotel Nerocubo, Rovereto (Trento) – Italia
Finnegan’s Wake, Arte Moderna e Contemporanea nelle Dimore Storiche, a cura di L. Monachesi, S. Papetti e M. R. Ricci – Giardino di Camastra di Lucio Tasca D’Almerita, Palermo – Italia

2008
Il Monte Analogo, a cura di Andrea Bruciati – Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano – Italia
Paesaggi, a cura di Ida Parlavecchio – Palazzo Sant’Elia, Palermo – Italia

2006
Personal Pantheon, a cura di Marco Cingolani e Laura Carcano – Studio d’Arte Cannaviello, Milano – Italia

2004
Notte Saturnina, a cura di Luca Beatrice – Studio d’Arte Cannaviello, Milano – Italia

2003
Disegni – Nicola Ricci Arte Contemporanea, Pietrasanta (Lucca) – Italia

2002
Carne e cielo, a cura di Alberto Fiz – Studio d’Arte Cannaviello, Milano| A@O+Cannaviello, Berlino – Italia/ Germany

2000
Discorsi sospesi – Es. Arte Contemporanea, Torino – Italia

1999
La cala, a cura di Alessandro Riva – Sergio Tossi Arte Contemporanea, Prato – Italia
L’Anima Raschiante, a cura di Alessandro Riva – Marazzani Visconti Terzi, Piacenza – Italia

1998
Amanita Muscaria – Es. Arte Contemporanea, Torino – Italia
Sarrbaggi, Les Chances de l’Art, Bolzano, a cura di Luca Beatrice.

1996
Le vittime dell’alveare, Sergio Tossi Arte Contemporanea, Prato, a cura di Luca Beatrice.
Grrrrls, Es. Arte Contemporanea, Torino, a cura di Luca Beatrice.

1995
Bestiamara, Es. Arte Contemporanea, Torino, a cura di Luca Beatrice.

1992
De Grandi, Galleria delle Ore, Milano, a cura di Gianna Di Piazza.

Mostre collettive:

2025
Spazio Umano, da un’idea di Gianluca Collica e Patrizia Monterosso, Chiesa di San Mamiliano, Palermo – Italia
Santi, Sirene, Briganti e Baccanali, RizzutoGallery, Palermo – Italia
Intorno alla stella, Mostra collettiva dei sei anni di Simposio di Pittura, a cura di Luigi Presicce e Andreas Zampella, Nashira Gallery, Milano
Per Grazia Ricevuta – Visioni contemporanee dell’Ex Voto, a cura Alberto Mattia Martini. Museo del Tesoro di San Gennaro, Napoli

2024
Per Grazia Ricevuta – Visioni contemporanee dell’Ex Voto, a cura Alberto Mattia Martini. Galleria Giovanni Bonelli, Milano
Pinakothek’a, Palazzo Sant’Elia, a cura di Sergio Troisi e Alessandro Pinto, Palermo – Italia
Solo che amore ti colpisca. Appunti dall’isola plurale, tra poesia e fotografia, a cura di Helga Marsala, Real Albergo delle Povere, Palermo
Societas Siciliae, a cura di M.Bronzino e G.Collica, Collica & Partners, San Gregorio di Catania (CT)
Giorni Felici? quello che accade, quello che può accadere, a cura di A. Polizzi, Fondazione Merz, ZACentrale, Palermo
Giovanni Bellini, Il Compianto dai Musei Vaticani, a cura di F. Biferali, G. Frangi, N. Righi, Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano, Italia
interACTION NAPOLI 2024, a cura di D. Paparoni, Made in Cloister Foundation, Naples

2023
Pittura italiana oggi, a cura di Damiano Gullì, Triennale di Milano, Italia
Medea, a cura di Demetrio Paparoni – Palazzo Antico Mercato di Siracusa – Italia
Artificialia et Mirabilia, a cura di Andrea Bruciati, Villa d’Este, Tivoli – Italia
Raggioverde, a cura di Michela Eremita, Santa Maria della Scala, Siena – Italia

2022
Quando le statue sognano, frammenti di un museo in transito, a cura di Helga Marsala, Museo Archeologico Regionale A. Salinas, Palermo – Italia

2021
Camera Picta, a cura di Margherita de Pilati, Gabriele Lorenzoni e Federico Mazzonelli – Galleria Civica, Castello del Buonconsiglio, Mart, Trento – Italia
141 – Un secolo di disegno in Italia, a cura di Maura Pozzati e Claudio Musso – Fondazione del Monte Palazzo Paltroni, Bologna – Italia
North to Northwest, a cura di Paolo Falcone e Ilaria Gianni – Il Frantoio, Capalbio (Grosseto) – Italia

2020
Ex Machina, a cura di Site Specific e AA29 Project gallery – Ex Convento del Carmine di Scicli, (Ragusa) – Italia
Quando non aveva nome il cielo, un progetto di Ignazio Mortellaro e Francesco Pantaleone – Casa Balat, Noto (Siracusa) – Italia

2019
New Visionaries – Annarummagallery, Napoli – Italia

2018
Foresta Urbana / Urban Forest, a cura di Paolo Falcone – Museo Riso, Piazza Bologni, Palermo – Italia
La Scuola di Palermo, a cura di Sergio Troisi e Alessandro Pinto – Museo Riso, Palermo – Italia

2017
Quantum Leap – RizzutoGallery, Palermo – Italia
Il ruggito della velocità: miti e modernità della Targa Florio motociclistica, a cura di Helga Marsala; Real Albergo dei Poveri, Palermo

2016
Piccolo compendio d’istruzioni di Pittura vol. II, a cura di Alberto Zanchetta – Galleria Bianconi, Milano – Italia
Contemporanea: collezioni 2006-2016 – Galleria d’Arte Moderna, Palermo – Italia
Sosta – RizzutoGallery, Palermo – Italia

2015
Un amore asimmetrico, a cura di Andrea Bruciati – Galleria Bianconi, Milano – Italia
Walking on the planet, a cura di Pietro Gaglianò – Casa Masaccio, Casa Giovanni Mannozzi, Palazzo Panciatichi, San Giovanni Valdarno (Arezzo) – Italia
Ottocelle, a cura di Enzo Fiammetta – Museo D’Arte Contemporanea Collegio dei Gesuiti, Alcamo (Trapani) – Italia

2014
Artsiders, a cura di Fabio De Chirico e Massimo Mattioli – Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia – Italia
Anima Pura. Dialogo tra sacralità e contemporaneità, a cura di Giacomo Rizzo – Palazzo Costatino e Di Napoli, Palermo – Italia
Artisti di Sicilia. Da Pirangello a Iudice, a cura di Vittorio Sgarbi – Ex Stabilimento Florio delle tonnare di Favignana e Formica, Favignana (Trapani)| Palazzo Sant’Elia, Palermo – Italia
Made in Filandia 2014, Mostra conclusiva del progetto di microresidenze – Filanda di Pieve a Presciano (Siena) – Italia
In Absentia, a cura di Margherita Fontanesi e Salvatore Trapani – Museo Il Correggio, Correggio (Reggio Emilia) – Italia
Die Grosse 2014 – Museum KunstpalastHerenhof, Dusseldorf – Germany

2013
Lo sguardo invisibile // Un’indagine sulle possibilità del paesaggio, a cura di Federico Lupo – Von Holden Studio, Palermo – Italia
Die Schule Von Palermo 4 Kunstler ausSizilien, a cura di Alessandro Pinto e Michael Kortlander – Goethe Museum, Dusseldorf – Germany

2012
Come una bestia feroce, a cura di Andrea Bruciati, Daniele Capra, Federico Mazzonelli e Alberto Zanchetta – Bonellilab, Canneto sull’Oglio (Mantova) – Italia
Hohò Messer Boccaccio, Org. Museo Pecci Prato, a cura di Marco Bazzini – Palazzo Pretorio, Certaldo (Firenze) – Italia
Loci natura, Bianca, a cura di Maria Chiara Valacchi – Artecontemporanea, Palermo – Italia
Anni 90 – Studio d’Arte Cannaviello, Milano – Italia
La Peste, a cura di Alessandro Bazan e Salvatore Davì – Palazzo Costantino e Di Napoli, Palermo – Italia
Amici Miei, a cura di Tiziana Pantaleo – Spazio Cannatella, Palermo – Italia
Per te solo il cuore dimentica ogni suo affanno, a cura di Andrea Bruciati ed Eva Comuzzi – Galleria d’Arte Moderna, Udine – Italia

2011
Il ramo d’oro, a cura di Andrea Bruciati ed Eva Comuzzi – Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Udine – Italia
Difetto come indizio di desiderio, a cura di Andrea Bruciati – Neon Campobase, Bologna – Italia
54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Corderie dell’Arsenale, a cura di Vittorio Sgarbi – Venezia – Italia
Painting Detours – Senza di te che sarei mai io?, a cura di Andrea Bruciati – Guado dell’Arciduca, Nogaredo al Torre (Udine) – Italia
Sicilia sopra tutti, a cura di Duccio Trombadori – Galleria Civica Montevergini, Siracusa – Italia
Contemporanei a confronto, a cura di S. D. Torrisi – Libra Arte Contemporanea, Catania – Italia
Casa Out, Casa Badalamenti, a cura di Laboratorio Saccardi – Cinisi (Palermo) – Italia

2010
Italian genius now, Italian Pavilion Expo Shanghai, Kaohsiung – MuseoPecci, Prato – Italia
Museum of Fine Arts, a cura di Marco Bazzini – Taiwan – China
Orde di segnatori, a cura di G. Guatta – Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano – Italia
IT Italian Art Today, a cura di S. Girardi – Italian Cultural Institute, San Francisco (California) – Italia
Ritratti Italiani, a cura di Vittorio Sgarbi – Fondazione Durini, Milano – Italia
SweetSheets (Moves to Modica), a cura di Federico Lupo – Palazzo della Cultura, Modica (Ragusa) – Italia
Il Mito del Vero. Il Ritratto. Il Volto, a cura di P. Lesino e G. M. Prati – Palazzo Durini, Milano – Italia
II Western China International Art Biennale, a cura di Tian Ye – SediVarie, Yinchuan, Ningxia, China, Italia

2009
Milanogallerie, a cura di Giorgio Verzotti – Triennale di Milano, Milano – Italia
Plenitudini, a cura di Alberto Zanchetta – Galleria delle Logge e Pinacoteca di San Francesco, San Marino – Italia
Ditalia. Contemporanei 2009, a cura di Maria Chiara Valacchi – Civica Pinacoteca di Follonica Amedeo Modigliani, Follonica (Grosseto) – Italia
Degli uomini selvaggi e d’altre forasticherie, a cura di V. Siviero – Lab 610 XL, Servo di Sovramonte (Belluno) – Italia
Passaggi in Sicilia. La collezione di Riso e oltre, a cura di Valentina Bruschi e Paolo Falcone – Palazzo Riso, Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea della Sicilia, Palermo – Italia
Una forza del passato, HangART-7 Edition 13, a cura di L. Reddeker – Red Bull Hangar 7, Salisburgo – Austria
ItalianCalling / Future Star – Bonelli Lab, Canneto sull’Oglio (Mantova) – Italia
A fior di pelle: pratiche disegnative a confronto, a cura di Andrea Bruciati – Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone (Gorizia) – Italia
I was so much older then, I’m younger than that now, a cura di Luca Beatrice – Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano – Italia
Upupa, a cura di Grazia De Palma – Museo Nuova Era, Bari – Italia
Contemplazioni. Bellezza e tradizioni del nuovo nella pittura italiana contemporanea, a cura di A. Agazzani – Castel Sismondo, Rimini – Italia

2008
Il Drago di Giorgio, a cura di A. Zanchetta e V. Siviero – Lab 610 XL, Servo di Sovramonte (Belluno) – Italia
Collezione Farnesina – Experimenta, a cura di M. Calvesi, L. Canova, M. Meneguzzo, M. Vescovo – Palazzo della Farnesina, Roma – Italia
XV Quadriennale d’Arte di Roma, a cura di Claudio Spadoni – Palazzo delle Esposizioni, Roma – Italia
L’Oscuro Confine, a cura di Guido Comis – 3G Arte Contemporanea, Udine – Italia
Direzione Sud-Est, Arte Contemporanea in Sicilia, a cura di Luigi Cerutti e Stefania Giazzi – AT Borgia del Casale, Siracusa – Italia
Effetto Stalker #2, a cura di Helga Marsala – Galleria dell’Arco, Palermo – Italia

2007
L’immagine sottile, a cura di Andrea Bruciati – Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone (Gorizia) – Italia
Scuola di pittura, a cura di O. Berlanda e G. M. Montesano – Galleria Civica di Trento, Trento – Italia
Wundergarten, a cura di Helga Marsala – Orto Botanico di Palermo, Palermo – Italia
Arte Italiana.1968-2007 Pittura, a cura di Vittorio Sgarbi – Palazzo Reale, Milano – Italia
Arcani Maggiori, a cura di Massimo Kaufmann – Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano – Italia
“Apocalittici e Integrati” utopia nell’arte italiana di oggi, a cura di A. Mattirolo e P. Colombo – Museo nazionale delle arti del XXI secolo (MAXXI), Roma – Italia
Il Grande Disegno, a cura di Elisa Gusella – Fabbrica Borroni, Bollate (Milano) – Italia

2006
Sicilia!, a cura di Marco Meneguzzo – Galleria Credito Siciliano, Acireale (Catania) – Italia
Senza Famiglia. Storie di amicizia nell’arte italiana, a cura di L. Carcano – Promotrice delle Belle Arti, Torino – Italia
Carla, Salvo e i Siciliani, a cura di Luca Beatrice – Andrea Arte Contemporanea, Vicenza – Italia
Meridiani Paralleli. Percorsi di pittura a Palermo tra gli anni ’80 e il 2000, a cura di Marina Giordano – Museo Civico, Castelbuono (Palermo) – Italia
Stile Libero – Museo Spac, Buttrio (Udine) – Italia

2005
Altri fantasmi, a cura di M. Kaufmann, L. Carcano e N. Mangione – Ermanno Tedeschi Gallery, Gagliardi Art System/Gallery, Galleria In Arco, Torino – Italia
Urbana. La città in trasformazione, a cura di Olga Gambari – Museo del Territorio Biellese, Biella – Italia
Facce da es, a cura di Olga Gambari – Es Arte Contemporanea, Torino – Italia
NPP, nonpensiamocipiù, a cura di Andrea Di Marco – Galleria 61, Palermo – Italia
Ovalitudine, a cura di Gianluca Marziani – Centro Culturale Le Ciminiere, Catania – Italia

2004
Italiani da sette generazioni. 1980-2004, a cura di E. Cannaviello e M. Meneguzzo – Centro Cultural Borges, Buenos Aires – Argentina
L’occhio, l’orecchio, il cuore, a cura di Sergio Tossi – Palazzo Ducale, Lucca – Italia
Trentacinquesimo. Gli anni Novanta – Studio d’Arte Cannaviello, Milano – Italia
Italian paintings: a new landscape, a cura di Luca Beatrice – Galleria Hof &Huyser, Amsterdam – Holland
Questi fantasmi…, a cura di M. Kaufmann – Galleria 1000 Eventi, Milano – Italia
Legami, la visione continua, tra sogno e realtà, tra arte e cinema, a cura di Marina Mojana e Giuliana Montrasio – Fabbrica del Vapore, Milano – Italia
Settembrini 45, a cura di Luigi Presicce, Federico Pietrella e Fabiola Naldi – Collettivo Settembrini 45, Milano – Italia
XIV Quadriennale.Anteprima.Torino , a cura di Alessandro Riva – Palazzo della Promotrice, Torino – Italia

2003
SchwarzweiausItalien, a cura di Achille Bonito Oliva – Galerie Davide Di Maggio (Mudimadue), Berlino – Germany
Futuro italiano, a cura di L. Canova – Parlamento Europeo, Bruxelles – Belgium
Arte Italiana per il XXI secolo, a cura di L. Canova e V. Coen – Ministero degli Affari Esteri, Palazzo della Farnesina, Roma – Italia

2002
Metropolis. Sguardi sul paesaggio, a cura di Alberto Fiz – Stamperia dell’Arancio, Grottammare (Ascoli Piceno) – Italia
Bizzarre – 3G Arte Contemporanea, Udine – Italia

2001
Palermo Blues, a cura di Alessandro Riva e Alessandra Galletta – Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo| Cartiere Vannucci, Milano – Italia
Trailers – Studio d’Arte Cannaviello, Milano – Italia
Nuova Pittura Europea – GalerieA@O+Cannaviello, Berlino – Italia

2000
Sui Generis, a cura di Alessandro Riva – PAC, Milano – Italia
Sguardi a corte – Corte delle Giare, Parma – Italia
Trapassato Futuro, a cura di Alessandro Riva – Carterie Vannucci, Milano – Italia
Racconti d’estate, a cura di Alessandro Riva e Carlo Lucarelli – B&B Arte Contemporanea, Mantova – Italia
Alleviare irrefrenabili impulsi, a cura di Pietro Finelli – Collegio Fratelli Cairoli, Pavia – Italia
Visioni, temi e modi, la giovane figurazione italiana nell’anno 2000, Premio Cairo Comunications, a cura di Nicoletta Cobolli Gigli – La Posteria, Milano – Italia
Porta d’Oriente 2, a cura di Luca Beatrice – Palazzo Tupputi, Bisceglie (Barletta-Andria-Trani) – Italia

1998
Rock around the clock, a cura di Alessandra Galasso – Ciocca Arte Contemporanea, Milano – Italia
Extra Corpi – Marazzani Visconti Terzi s.r.l. Arte, Roma – Italia
Cronache Vere, a cura di Alessandro Riva – Spazio Consolo, Milano – Italia
Psiconauta, a cura di Gianluca Marziani – Il Mascherino, Roma – Italia
Pre-Millennium Tension, a cura di Luca Beatrice – Fabbrica Eos, Milano – Italia
Il nuovo ritratto in Italia, a cura di Alessandro Riva – Spazio Consolo, Milano – Italia
Il Genio di Palermo, a cura di Eva Di Stefano – Studi aperti degli artisti, Palermo – Italia
Premio di Pittura Città di Bordighera, a cura di Marco Di Capua – Ex Chiesa Anglicana, Bordighera (Imperia) – Italia

1997
NRDF, a cura di Luca Beatrice – Ciocca Arte Contemporanea, Milano – Italia
In che senso Italiano?, a cura di Matteo Boetti – Galleria Anna D’Ascanio, Roma – Italia
Gattopardi, Artisti viaggiatori in Sicilia, a cura di Luca Beatrice – Pinacoteca Comunale, Capo D’Orlando (Messina) – Italia
Fermo Immagine, a cura di Giovanna Nicoletti – LesChanses de L’Arte, Bolzano – Italia
Locus Amoenus, a cura di Francesca Comisso – Cartello di Cumiana, Torino – Italia

1996
Martiri e Santi, a cura di Alessandra Galletta – Fabio Sargentini. L’Attico, Roma – Italia
Timecode, a cura di Alessandra Galletta – Iperspazio, Milano – Italia
Antologia, a cura di Luca Beatrice – SpazioHerno, Torino| Trevi Flash Art Museum, Perugia – Italia
Trance Italia Xpress, a cura di Luca Beatrice – Art Events, Benevento – Italia

1995
Il rock è duro 3, a cura di Luca Beatrice e Cristiana Perrella – Autorimessa, Roma – Italia
Vacanze Romane, a cura di Luca Beatrice – Galleria Banchi Nuovi, Roma – Italia
Allarmi!!, a cura di Raffaele Gavarro – Ex Quartiere Militare Borbonico Casa Giove, Caserta – Italia

1994
Pittura al muro, a cura di Raffaele Gavarro – Ex Palazzo Pretorio, Fucecchio (Firenze) – Italia

1993
XXXII Biennale d’Arte Città di Milano, a cura di Giancarlo Ossola – Palazzo della Permanente, Milano – Italia
Per Amore Per Forza, XXXVI Festival dei due mondi, a cura di Raffaele Gavarro – Galleria Comunale d’Arte Moderna Ex Convento San Domenico, Spoleto (Perugia) – Italia

1990
Console, De Grandi, Incardona, a cura di Antonio Giusto – Galleria delle Ore, Milano – Italia

1989
Accademia Europa – San Michele a Ripa, Roma – Italia

1988
Arte come cultura del fare, a cura di Francesco Carbone – Scuole Comunali, San Biagio Platani (Agrigento) – Italia
Il Cavallo Immaginato, a cura di Francesco Carbone – Fondazione Whitaker, Palermo – Italia
Forme del Sacro nell’Arte, a cura di Francesco Carbone – Santuario di Altavilla Milicia, Altavilla Milicia (Palermo) – Italia
Il Centro a Colori – Arte nelle piazze, Palermo – Italia

1987
Oltre la città -Associazione Culturale Pro-Ventimiglia, Ventimiglia (Messina) – Italia

1986
Segnali in fuga, la giovane pittura a Palermo, a cura di Gaetano La Rosa – Scuole Comunali, Lascari (Palermo) – Italia

Collezioni collettive:

Collezione Farnesina Experimenta, istituita dal Ministero degli Esteri, Palazzo della Farnesina, Roma – Italia
Fondazione Sicilia – Villa Zito, Palermo – Italia
Galleria d’Arte Moderna, Palermo – Italia
Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone (Gorizia) – Italia
HangART7, Red Bull Hangar collection, Salisburgo – Austria
Museo Civico, Pinacoteca Comunale, Marsala (Trapani) – Italia
Museo Civico di Castelbuono, Castelbuono (Palermo) – Italia
Museo del Novecento, Collezione Bertolini, Milano – Italia
Museo d’arte contemporanea Collegio dei Gesuiti, Alcamo (Trapani) – Italia
Museo d’arte Moderna e Contemporanea Repubblica di San Marino – Italia
Musei Villa Adriana e Villa d’Este, Tivoli (Roma) – Italia
Palazzo Riso, Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Palermo – Italia

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Marina Pellitteri

Marina Pellitteri direttore responsabile ed editore Aletheia Online

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