Il virus Monkeypox è un orthopoxvirus che provoca una malattia con sintomi simili, ma meno gravi, al vaiolo. Mentre il vaiolo è stato eradicato nel 1980, il vaiolo delle scimmie continua a verificarsi nei paesi dell’Africa centrale e occidentale. Vengono identificati due distinti clade: il clade dell’Africa occidentale e il clade del bacino del Congo, noto anche come clade dell’Africa centrale.
Il vaiolo delle scimmie è una zoonosi: una malattia che viene trasmessa dagli animali all’uomo. I casi si trovano spesso vicino alle foreste pluviali tropicali dove ci sono animali che portano il virus. La prova dell’infezione da virus del vaiolo delle scimmie è stata trovata in animali tra cui scoiattoli, ratti in camicia gambiani, ghiri, diverse specie di scimmie e altri.
La trasmissione da uomo a uomo è limitata, con la catena di trasmissione documentata più lunga di 6 generazioni, il che significa che l’ultima persona ad essere stata infettata in questa catena era a 6 anelli di distanza dalla persona malata originale. Può essere trasmessa attraverso il contatto con fluidi corporei, lesioni sulla pelle o sulle superfici mucose interne, come nella bocca o nella gola, goccioline respiratorie e oggetti contaminati.
Il rilevamento del DNA virale mediante reazione a catena della polimerasi (PCR) è il test di laboratorio preferito per il vaiolo delle scimmie. I migliori campioni diagnostici provengono direttamente dall’eruzione cutanea: pelle, liquido o croste o biopsia ove possibile. I metodi di rilevamento dell’antigene e dell’anticorpo potrebbero non essere utili in quanto non distinguono tra orthopoxvirus.
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Vaiolo delle scimmie
Cosa sapere
A partire dal 7 maggio 2022 diversi Paesi hanno segnalato casi di vaiolo delle scimmie Monkeypox (MPX). Anche in Italia il 20 maggio è stato confermato il primo caso in un uomo che ha richiesto l’ospedalizzazione.
I sintomi del vaiolo delle scimmie comprendono di solito: febbre, intenso mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e astenia.
I segni più frequenti sono: linfonodi ingrossati ed eruzioni o lesioni cutanee.
L’eruzione cutanea di solito inizia entro tre giorni dalla comparsa della febbre. Le lesioni possono essere piatte o leggermente rialzate, piene di liquido limpido o giallastro, possono formare croste, seccarsi e cadere. L’eruzione cutanea tende a concentrarsi sul viso, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Può anche essere riscontrata sulla bocca, sulla zona perigenitale e sugli occhi.
I sintomi in genere durano da 2 a 4 settimane e scompaiono da soli senza trattamento.
Il virus si trasmette attraverso un contatto stretto con un caso sintomatico. L’eruzione cutanea, i fluidi corporei (come liquido, pus o sangue da lesioni cutanee) e le croste sono particolarmente infettivi.
Ulcere, lesioni o piaghe della bocca possono essere infettive e il virus può diffondersi attraverso la saliva o attraverso droplet (goccioline respiratorie) in caso di contatto prolungato faccia a faccia (a maggior rischio gli operatori sanitari, i membri della stessa famiglia e altri contatti stretti dei casi confermati).
Il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso anche con contatto diretto tra le lesioni durante le attività sessuali.
Anche indumenti, lenzuola, asciugamani o stoviglie contaminati dal virus di una persona infetta possono contagiare altre persone.
Al fine di proteggere se stessi e gli altri, la Circolare del 25 maggio 2022 del Ministero della Salute prevede che i casi confermati e sospetti di MPX si mettano in autoisolamento.
Chiunque abbia sintomi riferiti al vaiolo delle scimmie deve contattare immediatamente il proprio medico.