Parchi. Dalla Regione 5 milioni di euro per le aree protette: risorse che s’inseriscono nel programma triennale da oltre 15 milioni di euro. Finanziamenti in crescita per sostenere una rete che vale oltre il 16% del territorio emiliano-romagnolo. Lori: “Un investimento per il futuro che conferma il ruolo prioritario dei parchi quali luoghi deputati a laboratori ambientali, di sostenibilità e custodi di habitat e biodiversità uniche”.
Destinatari gli Enti di gestione Emilia Occidentale, Emilia Centrale, Emilia Orientale, Romagna, il Parco regionale del Delta del Po e il Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello
Bologna – La Regione rafforza ulteriormente il suo impegno per l’ambiente, la biodiversità, lo sviluppo sostenibile. A beneficio delle comunità locali e di tutta l’Emilia-Romagna.
Sfiorano infatti i 5 milioni di euro (4.982.193 euro) i contributi assegnati per il 2022 agli Enti di gestione per i parchi e la biodiversità dell’Emilia-Romagna. Risorse che si inseriscono nel Programma triennale da oltre 15 milioni di euro e che si affiancano a quelle del piano per gli investimenti, destinate a sostenere le spese di funzionamento di queste realtà, consolidando un sistema innovativo e incentivante anche nel solco del turismo sostenibile.
La Regione intende infatti rafforzare la sinergia tra la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio, promuovendo la conservazione della natura e il miglioramento dell’intero sistema regionale delle aree protette.
Un esempio concreto è l’ulteriore contributo di 40mila euro a favore dell’ente di gestione Emilia Centrale, capofila e che svolgerà il ruolo di coordinamento del percorso escursionistico Alta via dei parchi, 500 chilometri sul crinale dell’Appennino, per un rilancio importante che, tra le varie azioni, prevede interventi mirati di manutenzione e della segnaletica della rete escursionistica.
“I parchi e in generale le aree protette sono un investimento per il futuro. Luoghi deputati a laboratori ambientali, di sostenibilità e custodi di habitat e biodiversità uniche. Una straordinaria risorsa non solo da un punto di vista ambientale, ma anche come motore di una crescita equa, sostenibile ed inclusiva- – ha spiegato l’assessora regionale ai Parchi, montagna e forestazione Barbara Lori -. Per questo la Regione nel corso degli anni si è impegnata a contribuire alle spese di funzionamento degli Enti di gestione, attribuendo anno dopo anno, un finanziamento sempre più consistente, per rafforzare e qualificare sempre più l’azione di tutela.”
Le risorse
Questo il dettaglio dei 5 milioni assegnati (erano stati 4,5 milioni nel 2021): ammonta a 3.817.193 il contributo regionale destinato agli Enti di gestione Emilia Occidentale, Emilia Centrale, Emilia Orientale, Romagna, mentre 705mila euro vanno al Parco regionale del Delta del Po e 160mila al Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello.
A questi finanziamenti, vanno aggiunti ulteriori 300 mila euro, ripartiti tra i diversi enti, per la valutazione di incidenza nelle aree di Rete Natura 2000.
Per la prima volta una quota del finanziamento, pari a circa 150mila euro, sarà ripartita in modo proporzionale sulla base della percentuale di contribuzione degli Enti locali alla spesa di gestione di ciascun ente. Una piccola, ma significativa premialità che si pone l’obiettivo di incentivare e promuovere sempre di più la partecipazione attiva degli Enti Locali alla gestione dei Parchi regionali per l’integrazione di nuovi progetti ambientali.
La ripartizione dei contributi si basa su criteri già sperimentati nella precedente programmazione, che tengono conto sia della superficie in ettari, che del numero delle aree protette gestite dagli Enti.
Oltre al sistema dei Parchi regionali, l’Emilia-Romagna conta 15 Riserve naturali, 5 Paesaggi naturali e seminaturali protetti, 34 Aree di riequilibrio ecologico, 1 Parco interregionale, 2 Parchi nazionali, 17 Riserve statali, 158 siti della Rete Natura 2000.
Il totale della superficie protetta è di 366.974 ettari, pari al 16,3% del territorio regionale, alla quale si aggiungono, in mare, il recente Sito di interesse comunitario dell’Adriatico settentrionale Emilia-Romagna e la Zona speciale di conservazione del Relitto del Paguro – al largo di Lido di Dante nel Ravennate – per un totale di 31.226 ettari.