“MARIA MADDALENA” uno spettacolo di Teatrodanza, ideato e coreografato da Emilio Zavatta, in scena ad Aprile 2024 a Roma.
Una narrazione di Teatrodanza in scena nella cornice del Teatro TBM di Roma, un racconto intenso ed immersivo sulla profonda ed intricata interiorità di un personaggio conosciuto ed accettato oggi come “tredicesimo apostolo”.
Il regista e coreografo ha voluto porre l’attenzione principale su una donna da sempre circondata da segreti e misticismo costretta a lottare contro i demoni di una cultura ormai distante. Una dottrina che però egli percepisce, seppur in sfumature deviate dal tempo, in una dimensione estremamente contemporanea.
La suggestione della messa in scena è semplice ed essenziale, senza uso di scenografie al fine di dare spazio a quella che è l’ispirazione dello spettacolo stesso, ovvero, l’enucleazione di alcune astrazioni dell’animo di questa figura che il coreografo sceglie come sostanziali, ponendo l’interesse dunque su quello che è il particolare dello stato emotivo di questa penitente donna.
Cinque allieve danzatrici scelte rappresentano l’umanità, la carnalità, il peccato e la penitenza di una donna che ha sofferto, che ha lottato e che ha scelto. Una lettura diversa ed empirica di ciò che di questo personaggio è arrivato fino a noi attraverso le trame del tempo.
A contribuire all’ispirazione del coreografo sono state due eccelse sculture di Donatello e di Canova che raffigurano la Maddalena Penitente, attraverso le quali egli trae lo stimolo per sceneggiare 60 minuti di uno spettacolo compenetrato da molteplici visioni e numerosi livelli di lettura e di interpretazione.
La prima data della messa in scena è il 15 aprile 2024 presso il teatro TBM di Roma alle ore 20:45, dove le cinque interpreti danno vita a questo allestimento concettuale e sperimentale di una visione personale e onirica fuori dal tempo e dallo spazio.
Adriana Miranti, Giorgia Mercuri, Ilaria Ierone, Rachele D’Amario e Silvia De Rose, sono le protagoniste di questa opera nata dall’esigenza comunicativa ed artistica del coreografo Emilio Zavatta di evocare, nell’animo dei danzatori e dello spettatore, domande e riflessioni aperte su un mondo dimenticato e sull’ essenza di una donna, immaginandone le percezioni.