Giovedì 19 dicembre, con inizio alle ore 21:15, nuovo appuntamento di stagione al Teatro Verdi di Monte San Savino con la Compagnia Opus Ballet in “Ototeman_What if”. A cura di Comune di Monte San Savino, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Officine della Cultura e A.S. Monteservizi.
Segue comunicato stampa.
Note Dinamiche al Teatro Verdi con la compagnia Opus Ballet
Nuovo appuntamento di stagione al Teatro Verdi di Monte San Savino con “Ototeman_What if” di e con Sofia Galvan e Stefania Menestrina
Ultimo appuntamento serale del 2024 per la Stagione Teatrale 2024/25 del Teatro Verdi di Monte San Savino con Sofia Galvan e Stefania Menestrina in “Ototeman_What if”, una produzione COB Compagnia Opus Ballet in coproduzione con Festival danza in rete – Teatro Comunale Città di Vicenza con il sostegno di Scenario Pubblico Centro di Rilevante Interesse Nazionale. L’evento è fissato per giovedì 19 dicembre, con inizio alle ore 21:15, ed è parte del progetto speciale, a cura di Fondazione Toscana Spettacolo onlus, “Note Dinamiche. I giovani interpreti protagonisti nel Circuito toscano”. I costumi sono firmati da Francesca Perazzini ed Elia Corradini con la grafica di Alessandro Michelizzi. L’evento è a cura di Comune di Monte San Savino, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Officine della Cultura e A.S. Monteservizi.
Due anime strettamente legate tra di loro sono alla continua ricerca di uno spazio per coesistere, in una stanza fittizia in cui tutto è possibile, a metà tra un gioco e un rituale. La finalità è quella di esplorare la parte più istintiva del nostro essere, comprendente sia corpo che mente. Una danza ironica e carnale contraddistingue il relazionarsi di questi due corpi che si trovano in uno stato comune ma estraneo, continuo e intermittente, equilibrato ma dissestato. Le due figure hanno un’identità fluida, non vogliono appiattire le loro differenze bensì farle vivere in unione, fonderle assieme, sovrapporle per creare un’entità più complessa e consapevole, più grande e forte. Uno spettacolo che nasce da un’esigenza viscerale di leggerezza e libertà personale, un rito liberatorio e una stanza che auguriamo a tutti di trovare dentro sé stessi.