La Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con deliberazione n. 31/2021, ha approvato la relazione al Parlamento sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2019 di AMCO – Asset Management Company S.p.A.
La società, dal 2017 interamente partecipata dal Ministero dell’economia e delle finanze, opera quale intermediario finanziario ex art. 106 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia sul mercato dei c.d. crediti deteriorati (NPE – non performing exposures). In particolare, AMCO (già S.G.A. – Società di gestione di attività) è stata acquisita in mano pubblica e individuata come cessionaria ex lege dei portafogli di sofferenze di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, nel quadro della complessa procedura di gestione della crisi finanziaria di tali istituti di credito, promossa dal Governo italiano e accolta dalle Autorità dell’Unione Europea, in base all’art. 107, comma 3, lett. b) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea – TFUE (ex articolo 87 del TCE).
Nel corso del 2019 la società ha portato avanti l’articolato processo di trasformazione organizzativa, regolamentare ed operativa avviato nel 2018, anche attraverso l’ampliamento dell’oggetto sociale, che ha determinato il superamento delle previgenti limitazioni alla concessione di finanziamenti, in relazione sia alla platea dei possibili destinatari (debitori ceduti), che alla natura delle posizioni finanziabili (crediti acquistati).
Ulteriore indice di tale fase “espansiva” del suo perimetro di attività è rappresentato dall’avvenuta costituzione di una società veicolo di cartolarizzazione (Fucino NPL’s S.r.l.), nell’ambito dell’acquisizione di un portafoglio crediti della Banca del Fucino: da questa operazione è infatti conseguito l’obbligo per AMCO di redigere il bilancio d’esercizio anche in forma consolidata, in applicazione del principio contabile IFRS 10, ricorrendo in capo ad essa la posizione di controllo sostanziale su detta società.
Nel corso dell’esercizio, inoltre, la società ha emesso due tranche di obbligazioni “senior unsecured” sul mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo, per un controvalore complessivo di euro 850 milioni.
Il bilancio 2019 della Società espone un risultato economico positivo, pari a euro 39.895.038, pur registrando un significativo decremento rispetto al 2018 (circa -16%). Tra le componenti attive emerge il consistente incremento delle commissioni nette e del margine di intermediazione. L’acquisizione di nuovi portafogli di NPLs-non performing loans ha comportato, invece, l’aumento di alcune voci di costo, come le spese amministrative e i costi operativi.
Si registra la crescita del patrimonio netto (1.820 milioni), nonostante la riduzione dell’utile di esercizio, per effetto di un’operazione di aumento di capitale per un miliardo di euro, deliberata in corso d’anno.
Il bilancio consolidato espone un risultato economico migliore rispetto al bilancio della Società (euro 42.311.000), anche grazie alla presenza di dividendi e proventi simili: in particolare, incide sul dato finale la voce afferente al margine di intermediazione, pari a euro 93,2 milioni.
Le voci dell’attivo patrimoniale si attestano nel complesso a 2.819,7 milioni; sul versante del passivo, rispetto al bilancio individuale, risultano di maggior consistenza le passività dovute a titoli in circolazione, che ammontano a circa euro 909,7 milioni (a fronte di euro 850,5 milioni), per l’incidenza delle notes senior di cartolarizzazione emesse dalla controllata Fucino NPL’s s.r.l. (euro 59,2 milioni).
Per quel che concerne l’attività di gestione e recupero dei crediti conferiti nei Patrimoni destinati delle ex banche venete, nel 2019 gli incassi registrano una significativa crescita rispetto al 2018 e ammontano a complessivi euro 684,3 milioni, di cui euro 357,7 milioni afferenti al Gruppo Vicenza ed euro 326,6 milioni al Gruppo Veneto Banca.