Nuova settimana in compagnia dei pupi al Museo delle Marionette, con gli spettacoli tratti dalla “Storia dei paladini di Francia” di Giusto Lodico.
Appuntamento ogni lunedì alle 11 e da martedì a sabato alle 17, con gli spettacoli di Opera dei pupi, proclamata nel 2001 dall’Unesco “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”.
In scena le gesta di Carlomagno, Orlando e Rinaldo, insieme a una folta schiera di guerrieri, la bella e tenace Angelica, l’ambiguo negromante Malagigi e tanti altri personaggi, capaci ancora di sorprendere il pubblico con prodigi, magie e colpi di scena. E sullo sfondo, naturalmente, storie d’amore e tradimenti e l’epica guerra tra cristiani e dei saraceni.
Biglietto: 10 euro (intero) – 8 euro (ridotto)
Prenotazione obbligatoria al numero 091.32 80 60
Capienza massima: 30 persone
Sicilian Puppets Series, Orlando contro Agricane
Ultimi appuntamenti prima della pausa estiva (si riprende il 4 settembre) per Sicilian Puppets Series, la rassegna annuale, ideata dal Museo delle Marionette, che vede coinvolte le 10 compagnie di Opera dei pupi della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi”.
Sono 80 gli spettacoli che, fino al 31 ottobre, verranno messi in scena in diretta streaming e in presenza dai teatri stabili di Opera dei pupi e dai luoghi della cultura di cinque comuni siciliani.
Per assistere agli spettacoli in presenza, completamente gratuiti, è necessario prenotare il biglietto sulla piattaforma online: www.operadeipupi.it.
Link diretta streaming: https://www.facebook.com/MuseoMarionette
Il programma
Venerdì 30 luglio ore 20
Crociata di papa Gregorio IV contro Rainello di Magonza IN PRESENZA E IN STREAMING
Compagnia Turi Grasso
Teatro-Museo Opera dei Pupi Turi Grasso
Via Nazionale per Catania, 195, Acireale
di Patrizia Vera Patanè
liberamente tratto dal Guido Santo di Giuseppe Leggio
e dalla tradizione popolare dell’Opera dei Pupi di Acireale
Sesta serata
Papa Gregorio manda un’ambasciata alla corte di Parigi e intima a Rainello d’arrendersi. Il maganzese scaccia il messo.
L’angelo di Dio, è inviato ad Organtino, figlio di Malagigi e gli ordina di recarsi a difendere Ricciardetto. Ritrova il cugino Guidone ed insieme si avviano a Trebisonda. Il principe Idramoro, nel frattempo, abbattuto da Perinda, schiaffeggiato da Martuffo e rifiutato da Armida è accecato dalla rabbia, offeso nell’onore, e rivolge al cielo la sua ira, in cerca di risposte.
Forze superiori, ostili alla sua volontà, lo osteggiano e non riesce a comprenderne la provenienza né tanto meno il motivo. La cugina Orca lo invoglia a riprendere la pugna contro Guidone, e lo conduce alla maga Aquilotta che ordisce un incanto contro il cristiano di Risa.
Sotto le mura di Parigi intanto lo scontro tra l’esercito del Papa e i Maganzesi è assai cruento. Rainello ed il suo esercito son sconfitti ed in rotta abbandonano la città per ritirarsi a Pontieri.
Celeste Fiamma sventola sugli spalti. Parigi è libera! La maga Aquilotta, appena giunto il cavaliere di Risa al suo castello, riesce ad imprigionarlo con le sue arti magiche, e ad allontanare, con l’aiuto di Nacalone, il cugino Organtino. Egli poi, scoprirà, con l’aiuto di Uggiero Danes, come distruggere l’incanto, che tiene avvinghiato il valente cugino.
Compagnia Turi Grasso. La compagnia, che opera da quasi sessant’anni, fu fondata da Turi Grasso (Acireale, 1933) agli inizi della sua attività artistica di puparo, nel 1963. Dopo aver svolto molteplici lavori nel campo dell’artigianato, all’età di sedici anni Turi si accosta per la prima volta all’Opera dei pupi, assistendo agli spettacoli del puparo Emanuele Macrì, ad Acireale. Ben presto il giovane inizia a lavorare come manovratore con Macrì ed emerge la sua vocazione per l’Opera dei pupi. Egli partecipa a numerose tournée in Italia e all’estero al fianco del maestro da cui apprende l’arte. Dopo dieci anni di collaborazione, Turi decide di mettersi in proprio. Costruisce i materiali di scena aiutato dalla moglie Venera e nel 1963 inizia a rappresentare gli spettacoli con la sua compagnia. Gli spettacoli ripropongono le storie della Chanson de Roland e traggono ispirazione dai testi di Giusto Lodico e dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, che vengono liberamente rielaborati da Turi nella redazione dei suoi copioni. Turi recita da dietro le quinte, dando voce a tutti i personaggi, la cui manovra richiede la forza e l’abilità di almeno quattro manovratori. Nel ventennio 1970-90 la compagnia si amplia, facendo spazio alla nuova generazione dei figli di Turi, Tano e Pippo.
Sabato 31 luglio ore 21
Orlando contro Agricane re dei Tartari IN PRESENZA E IN STREAMING
Compagnia Brigliadoro
Palermo, Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Piazzetta Antonio Pasqualino, 5
Orlando si reca nel regno del Katai in cerca di Angelica. Strada facendo, si imbatte in un castello, e lì chiede ospitalità: vi incontra la maga Fellerina, dalla quale – al pari di altri cavalieri – subisce un incantesimo.
La corte di Agricane è in subbuglio: l’imperatore, ammirati alcuni ritratti di Angelica, vuol prenderla in sposa, anche con la forza; invia un’ambasciata al re Galafro per chiedere la sua mano.
La fanciulla, però, si rifiuta. Agricane dichiara quindi guerra al Katai. Angelica, impaurita, va in cerca d’aiuto. Nella sua fuga, incontra Fiordeligi, dalla quale apprende che Orlando ed altri cavalieri sono prigionieri di un incantesimo della maga Fellerina. Fiordeligi svela ad Angelica il segreto per sciogliere l’incantesimo.
Angelica si reca al castello, libera Orlando e gli altri cavalieri, e in cambio ottiene il loro aiuto per liberare il Katai dall’esercito di Agricane. Il valoroso Orlando giunge nel campo militare pagano, e al suono del suo corno di guerra, impugnando la sua durlindana, sfida a duello l’imperatore Agricane. Il confronto è lungo ed estenuante, ma i due cavalieri indomiti non danno alcun segno di resa.
Orlando, battendosi, parla del suo Dio, confidando in una conversione del pagano Agricane. L’imperatore si mostra però offeso dalle parole di Orlando, e la sua rabbia cresce; le sue forze, tuttavia, diminuiscono, finché il paladino non gli infligge un colpo mortale. Agricane comprende che la sua fine è giunta, e chiede ad Orlando il Santo Battesimo. Orlando non esita, prende la coppa dalla sella del suo cavallo e lo battezza. Agricane, prima di esalare l’ultimo respiro, lo ringrazia e chiede perdono a Dio di tutte le sue malefatte.
Compagnia Brigliadoro. È stata fondata nel 2015 da Salvatore Bumbello, costruttore di pupi e oprante palermitano. Salvatore apprende l’arte dal padre Luciano (1948), che, rimasto orfano in tenera età, diventa presto allievo del puparo Francesco Sclafani, da cui impara a costruire i pupi e a manovrarli. Quando nel 1990 Francesco Sclafani si ritira, Luciano prosegue nell’attività di costruttore. Nel frattempo, Salvatore, figlio di Luciano, inizia ad apprendere il mestiere e a dieci anni realizza, modellandone e sbalzandone l’armatura, il suo primo pupo, alto 35 centimetri. Nel 1995, alla morte del padre, ne eredita il mestiere, con attrezzi e modelli, e la bottega, ancora in attività, nello storico quartiere del Capo a Palermo. Nel corso degli anni affianca all’attività di artigiano quella di oprante, formandosi al fianco di noti opranti palermitani. Nel 2010, dopo la chiusura del Teatro Ippogrifo, nel quale lavorava con Nino Cuticchio, Bumbello inizia a collaborare con Mimmo Cuticchio e con il Museo Pasqualino.
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L’iniziativa Sicilian Puppets Series è organizzata dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari in qualità di soggetto referente della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi – #OPERADEIPUPI.IT#” ed è finanziata dal Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo, Legge 20 febbraio 2006, n. 77 progetto The Image of Oral Thought. Per un modello di salvaguardia del teatro dell’Opera dei pupi siciliani. La manifestazione è inoltre organizzata: con il contributo di Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e Assessorato del Turismo dello sport e dello spettacolo; in collaborazione con Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici – SIMBDEA, Fondazione Ignazio Buttitta; con il patrocinio di ICOM Italia e UNIMA.
Donne, eroine e dame all’opera dei pupi.
A Noto la mostra per i cento anni dei fratelli Napoli
Sarà possibile visitare per tutta l’estate la mostra Donne, eroine e dame all’Opera dei Pupi. I cento anni della Marionettistica dei Fratelli Napoli di Catania, a cura di Alessandro Napoli.
A ospitare l’evento celebrativo per questa importante ricorrenza sarà il Museo Civico di Noto (Corso Vittorio Emanuele 149), dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 20.30.
Correva l’anno 1921 quando Don Gaetano Napoli diede vita a un progetto storico. Nel 2021, l’anno della ripartenza, tra pupi, cartelli, fondali e scenografie teatrali, la mostra si sofferma sulle donne protagoniste delle antiche storie cavalleresche, ma anche di quelle che prendono parte attivamente alla produzione e alla messa in scena degli spettacoli, e quindi costumiste e parlatrici. Tra queste, cui spicca Italia Chiesa Napoli, straordinaria interprete che ha dato voce ai personaggi femminili delle storie di repertorio.
La mostra è un viaggio attraverso sei aree tematiche: la creazione del pupo; i cartelli, veri e propri manifesti pubblicitari ante litteram per promuovere lo spettacolo; le tematiche; il repertorio dell’Opera dei pupi; la figura della donna e la messa in scena.
Dona al Museo delle Marionette il tuo 5×1000: il ricavato sarà destinato alle attività di restauro del patrimonio museale e alle attività della Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’opera dei pupi.