ROMA, 22 OTT – Con un investimento di poco meno di 200 milioni di euro nasce a Carini (Palermo) il nuovo Polo mediterraneo per la ricerca biomedica, un centro che metterà nella pratica clinica di tutti i giorni i risultati raggiunti dal mondo scientifico. A promuoverlo è la Fondazione Ri-Med, nata grazie alla partnership tra Governo, Regione siciliana, Cnr, University of Pittsburgh e Upmc.
La presentazione del progetto, nella sede del Senato di Santa Maria Sopra Minerva, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Presente, tra gli altri, il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci. Sono intervenuti Bruno Gridelli vicepresidente Fondazione Ri.MED, vicepresidente esecutivo Upmc International, Leslie Davis, president & ceo di Upmc (University of Pittsburgh Medical Center), Mariangela Zappia Ambasciatore d’Italia negli Usa, Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, Paolo Aquilanti presidente della Fondazione Ri.MED.
Il nuovo Polo – formato dal Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica, attualmente in costruzione a Carini, e dal nuovo ospedale Ismett (“250 posti letto”, ha detto Musumeci), progettato da Renzo Piano – si ispira al modello del cosiddetto ‘villaggio-strada’ e prevede un’organizzazione dello spazio estremamente flessibile: 52.464 mq di superficie totale, di cui 17.070 mq di laboratori, ampi spazi comuni, sale riunioni, uffici, un auditorium, la foresteria e il collegamento diretto con il nuovo ospedale Ismett (“aspettavo questo progetto da 20 anni”, ha detto in un videomessaggio Renzo Piano).
Una volta a regime entro il 2023, il solo centro di ricerca impiegherà circa 600 persone. Il valore complessivo dell’investimento è di 196.350.000 euro.
“Il cantiere di Carini suggerisce ormai chiaramente l’assetto del campus di ricerca, a cui si affiancherà il nuovo ospedale Ismett – commenta Paolo Aquilanti, presidente della Fondazione Ri.MED – e avvicina l’obiettivo di realizzare in Sicilia uno dei più significativi investimenti pubblici nel Mezzogiorno d’Italia. Un’officina di prodotti nuovi e di metodi inesplorati per curare le malattie e al contempo fonte di lavoro e meta d’investimenti. Il concorso tra istituzioni pubbliche italiane – il Governo Nazionale, la Regione Siciliana, il Consiglio Nazionale delle Ricerche – e partner esteri del livello di University of Pittsburgh e UPMC, ha dimostrato la capacità di tradurre in pratica una scommessa ambiziosa”.