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Home»CULTURA E SPETTACOLO»Campidoglio, torna l’arte contemporanea a Villa Borghese
CULTURA E SPETTACOLO

Campidoglio, torna l’arte contemporanea a Villa Borghese

Marina PellitteriBy Marina Pellitteri12 Maggio 2021Nessun commento12 Mins Read
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Arte e Natura. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea al Museo Bilotti

In mostra nel parco, a ingresso gratuito, nuove opere per la seconda edizione di Back to Nature, nel cui ambito al Museo Bilotti viene proposto un percorso ulteriore sul tema del rapporto tra arte e natura

Roma, 11 maggio 2021 – Dal 12 maggio al 25 luglio 2021 il parco di Villa Borghese, uno dei parchi storici più famosi e amati di Roma, ospita la seconda edizione di Back to Nature. Arte Contemporanea a Villa Borghese, a cura di Costantino D’Orazio.

A seguito del successo riscosso nell’autunno 2020, torna con nuove opere questo progetto espositivo che riflette sul futuro del mondo e sulla necessità di costruire un nuovo rapporto con la natura.

In mostra, ad ingresso gratuito, una serie di installazioni pensate per essere esposte all’aperto e apprezzate da tutti coloro che frequenteranno il parco, appositamente progettate per l’occasione da artisti di rilievo internazionale come Loris Cecchini, Leandro Erlich, Giuseppe Gallo, Marzia Migliora, Michelangelo Pistoletto, Pietro Ruffo, Tomás Saraceno, Marinella Senatore e dal collettivo Accademia di Aracne.

Le opere dialogheranno con il parco, con le sue piante, gli specchi d’acqua e i viali, legate da un suggestivo movimento verso l’alto, prodotto dalla loro leggerezza, dalla trasparenza e dall’andamento delle loro forme. Passeggiare nel parco permetterà ai visitatori di sperimentare in modo del tutto inedito e innovativo la corrispondenza tra il segno contemporaneo, le architetture del parco e le piante che lo abitano.

Back to Nature 2021. Arte Contemporanea a Villa Borghese è promossa e prodotta da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Radio partner Dimensione Suono Soft.

Il progetto si avvale della collaborazione con il Conservatorio di Musica Santa Cecilia, promotore del programma di performance musicali che animeranno il festival durante il periodo di apertura, attraverso appuntamenti nel fine settimana.

L’esposizione coinvolge prevalentemente il Parco dei Daini e l’area di Piazza di Siena con un percorso di opere che invitano i visitatori a riscoprire gli spazi del giardino in chiave contemporanea. Dalla spettacolare installazione di Leandro Erlich, che gioca sul sottile confine tra possibile e impossibile, agli elementi di Loris Cecchini che abbracciano e moltiplicano i rami di un albero, le installazioni puntano a conferire allo spazio verde un’identità rinnovata. Marinella Senatore offre al pubblico una pedana su cui esibirsi, dopo aver accolto il suo invito alla riflessione, mentre Marzia Migliora suggerisce l’idea del volo e della libertà grazie a un’opera concepita in collaborazione con le detenute del carcere femminile di Rebibbia. Il tema della libertà, della speranza e della emersione è legato anche alla scultura di Pietro Ruffo, quasi un disegno tracciato nell’aria, così come si muovono le sedie di Giuseppe Gallo, elaborate sulla forma dei rami d’albero. Dalla prima edizione di Back to Nature giungono i quattro alberi avvolti dal lavoro a maglia dell’Accademia di Aracne, mentre dal Capodanno di Roma torna rinnovato il progetto digitale di Tomás Saraceno, un affascinante concerto elaborato attraverso la campionatura dei suoni dell’universo.

A metà giugno, piazza di Siena si animerà con il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto: 100 panchine prodotte grazie al coinvolgimento di altrettanti donatori saranno disposte sul prato della piazza a formare il simbolo concepito dall’artista come segno di una nuova dimensione sociale, in cui il rapporto tra gli uomini, le donne e la natura tornerà all’armonia necessaria per costruire un futuro possibile.

La manifestazione è concepita come un festival nel quale, intorno alle grandi installazioni artistiche nel verde, in dialogo armonioso con la natura, si svolgeranno performance musicali e interventi artistici volti al coinvolgimento del pubblico. I visitatori della mostra potranno interagire con le opere elaborate dagli artisti e diventare protagonisti attraverso l’interazione con alcune delle opere.

Del percorso di Back to Nature 2021 fa parte anche il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese che riapre al pubblico per l’occasione con la mostra Arte e Natura. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea, a cura di Antonia Arconti, Ileana Pansino e Daniela Vasta. La mostra, dal 12 maggio al 19 settembre 2021, propone una selezione che abbraccia un ampio arco temporale dai primi decenni del XX secolo fino ai nostri giorni.

Il tema del rapporto tra arte e natura è affrontato in mostra accostando tra di loro opere che dialogano per rimandi formali e tematici, piuttosto che temporali, con l’intento di fornire un’ulteriore occasione di valorizzare e far conoscere dipinti, fotografie, video, sculture e soprattutto installazioni che non godono di uno spazio espositivo museale permanente ma vengono scelte a rotazione. Le opere selezionate infatti provengono tutte dalle collezioni capitoline, compresi i prestiti di UniCredit S.p.A, regolati da un comodato di lunga scadenza.

La selezione degli artisti contemporanei – tra gli altri Gianfranco Baruchello, Claudio Palmieri, Giancarlo Limoni, Marilù Eustachio, Giosetta Fioroni, Alfredo Jaar, Oscar Turco, Daniela Perego, Felice Levini, Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Lorenzo Durantini, Guendalina Salini, Giulia Napoleone, Alberto Vannetti – permette di analizzare una serie di differenti visioni sul tema proposto, con tecniche e mezzi diversi.

Essi sono messi in relazione anche con autori attivi nella prima metà del Novecento, quali Benedetta Cappa Marinetti, Fausto Pirandello, Umberto Prencipe, Enrico Coleman, Onorato Carlandi, a testimonianza della continuità di ricerca su questo soggetto.

Il percorso contempla opere a parete – tra le quali un paesaggio orientale di Isabella Ducrot, la rappresentazione dell’infinito di Maria Lai, le visioni cosmiche di Giulio Turcato e Alberto Di Fabio, la veduta del Parco dei Daini a Villa Borghese di Alessandra Giovannoni – alternate ad opere tridimensionali, come le installazioni degli artisti Ana Rewakowicz, Renato Mambor, Piero Fogliati, Ines Fontenla. Una piccola sezione di video d’artista, individuati in collaborazione con il CRDAV (Centro Ricerche Documentazione Arti Visive della Sovrintendenza) e comprendente opere di Elisa Sighicelli, Goldiechiari e Silvia Stucky, è dedicata in particolar modo all’acqua, considerata tema fondamentale per le sorti del pianeta.

Volutamente l’elemento antropico non è mai dominante e poche volte risulta esplicitamente visibile. Diverso il caso del bellissimo volto di donna di Ettore Tito, allegoria dedicata al vento nella delicata sezione delle Prospettive aeree. Anche la componente animale abita solo occasionalmente la mostra, e in tal senso spiccano due significative opere, i Nidi di Sissi e i Cani di Velasco Vitali.

Si segnala la collaborazione dell’Istituto Polacco di Roma per l’installazione dell’opera “Ponte Rotto” di Ana Rewakowicz, operazione particolare e delicata per la preparazione della composizione di acqua e zucchero con precise percentuali, dettate dall’artista, necessarie ad ottenere l’effetto ad arco della luce laser in essa proiettata.

L’ingresso alla manifestazione è gratuito.

Per le visite al Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese di sabato, domenica e festivi è obbligatoria la prenotazione allo 060608 entro il giorno prima. Per gli altri giorni è fortemente consigliata. Informazioni sul sito www.mostrabacktonature.it e sui canali Facebook e Instagram #mostrabacktonature.

BIOGRAFIE ARTISTI OSPITATI AL PARCO DEI DAINI E A PIAZZA DI SIENA

LORIS CECCHINI

Arborexence, 2021

Loris Cecchini lavora sulla consistenza e sul peso della materia, sovvertendone i canoni naturali. Le sue installazioni spesso costruiscono spazi e forme che sembrano germinare da alberi o architetture in un movimento inaspettato che provoca il coinvolgimento dello spettatore. A Villa Borghese la sua attenzione si è concentrata su uno degli alberi, che accoglie una nuova affascinante ramificazione, costituita da circa 350 elementi in acciaio. Innestati l’uno nell’altro, conferiscono all’albero una nuova morfologia. Semplicemente appoggiati alla pianta, in modo da esaltare il suo movimento verso l’alto in una proliferazione continua, producono una forma in continuo e costante movimento. Grazie all’arte, industria e natura convivono in un poetico scambio di gesti, che invitano a elevare lo sguardo e l’anima dal suolo, in una nuova dimensione.

LEANDRO ERLICH

Window & Ladder – Città Eterna, 2021

Artista argentino di fama internazionale, Leandro Erlich ha partecipato a più edizioni della Biennale di Venezia e ha esposto in spazi pubblici di tutto il mondo le sue installazioni, che manipolano la percezione dello spettatore, collocandolo spesso in situazioni stranianti. I suoi progetti investigano i contesti in cui le persone si trovano ogni giorno, dove lo spettatore è invitato a usare tutti i propri sensi e a cambiare la propria interazione con lo spazio. Per Villa Borghese l’artista ha realizzato un’opera ispirata a una finestra reale che affaccia su piazza della Rotonda, nei pressi del Pantheon. Estrapolata dall’edificio, la finestra diventa un diaframma immaginario tra interno ed esterno, raggiungibile idealmente attraverso una scala sospesa nel vuoto, che suggerisce un movimento potenziale confondendo il sottile confine tra il possibile e l’impossibile, prodotto dalla finzione.

GIUSEPPE GALLO

Eroi, 2006

Emerso sulla scena internazionale grazie al gruppo della Scuola di San Lorenzo, Giuseppe Gallo conduce una ricerca personale tra la pittura e la scultura, che si muove tra la natura, la matematica e quell’idea classica di forma senza tempo. A Villa Borghese l’artista propone dodici sculture che hanno l’aspetto di sedie, ma non posso sostenere alcun peso, perché fragili e altissime. Le loro gambe salgono dal terreno come esili tronchi d’albero, in un dialogo silenzioso e pieno di mistero con gli spazi del parco storico. Evocano gli eroi del nostro tempo, fragili e caparbi, come la natura che ci circonda.

MARZIA MIGLIORA

Staccando l’ombra da terra #1 e #2, 2021

Staccando l’ombra da terra trae ispirazione dalle suggestioni emerse da un ciclo di incontri e corrispondenze, ancora in atto, tra l’artista e un gruppo di donne in carcere a Rebibbia. L’installazione è uno strumento sonoro che sarà attivato dalle persone, suggerendo la condizione di volo e libertà: l’opera oscilla tra una doppia fila di canne da organo, disposte alla stessa distanza delle sbarre di una cella. Il moto oscillatorio dell’elemento centrale dell’installazione produce attraverso un sistema meccanico e elettronico l’immissione d’aria nelle canne da organo che, come corde vocali, emettono un suono, quasi a suggerire un respiro, una voce. In contemporanea, una seconda versione dell’opera è presente all’interno della sezione femminile del carcere di Rebibbia, invisibile al pubblico, così come alle persone detenute è invisibile l’opera a Villa Borghese. Staccando l’ombra da terra è un invito a riconsiderare lo spazio d’ascolto che manca verso chi vive in reclusione, interrogando la libertà e la sua privazione.

Opera realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz, Torino e Casa Circondariale Femminile, Rebibbia, Roma.

PIETRO RUFFO

Migrante, 2021

Uno dei temi più cari al lavoro di Ruffo è la riflessione sui fenomeni della geopolitica, con un occhio sempre attento al destino delle persone e al loro contributo nella costruzione della storia dell’umanità. Le sue opere spaziano dalla pittura su tela al disegno su carta, per investigare la dimensione della scultura e dell’installazione, in una continua riflessione sull’identità dell’individuo e delle comunità, tra storia e presente. Le migrazioni costituiscono un terreno su cui ha lavorato in tempi più recenti, dedicandosi al racconto della nascita delle culture e delle civiltà contemporanee, che sono il frutto del dialogo e della fusione di tanti contributi e tradizioni. Ma soprattutto sono il risultato dell’incontro di tante storie personali, come quella del Migrante di Villa Borghese. Leggero come un disegno tracciato nell’aria, emerge dallo specchio d’acqua della Fontana del Sileno per raggiungere idealmente la terra dove iniziare una nuova vita: un monumento alla speranza, una provocazione per le coscienze.

MARINELLA SENATORE

Assembly, 2021

Di fronte a un’opera della Senatore, veniamo sempre chiamati alla partecipazione. Il lavoro spazia dal video all’installazione, fino alla performance, grazie a uno sguardo che mira costantemente a investigare le potenzialità del corpo, il suo rapporto con la mente e l’interazione con lo spazio. L’artista predilige il contesto pubblico, in cui è possibile confrontarsi con le emergenze dell’architettura, dell’ambiente e con la quotidianità dei contesti. Per Villa Borghese ha concepito un invito liberatorio (Dance first, think later/Danza prima, poi pensa, citazione da Samuel Beckett “Dance first think later. It’s the natural order”), che giunge da una scritta accesa su una parete rivestita in foglia d’oro, ispirata ai disegni delle luminarie, rielaborazione dei rosoni e dei portali barocchi. L’installazione si sviluppa grazie a una pedana che potrà accogliere performance e azioni del pubblico e realizzate per il pubblico. Sollecitando il nostro movimento di mente e corpo, la Senatore ci coinvolge in un rinnovato e stimolante rapporto con la natura, oltre gli schemi del quotidiano.

ACCADEMIA DI ARACNE

Yarn bombing, 2020

L’Accademia Aracne conduce una ricerca legata alla natura attraverso interventi nei quali si serve di tessuti lavorati a maglia per trasformare gli alberi in sculture variopinte dal forte impatto visivo.

DIGITAL PROJECT

TOMÁS SARACENO

How to hear the universe in a spider/web: A live concert for/by invertebrate rights, 2020

Saraceno esplora le connessioni della Terra con l’Universo e dell’Uomo con la Natura e il Cosmo, grazie a un lavoro digitale che si sviluppa su tre livelli di partecipazione attiva del pubblico: un livello sonoro, uno legato alla percezione delle vibrazioni e uno visivo. Chi trova e fotografa un ragno all’interno di Villa Borghese, può inviarlo all’artista attraverso la App Arachnomancy: in questo modo avrà accesso al concerto in modalità binaurale, arricchito da speciali vibrazioni, elaborato attraverso la campionatura dei suoi dell’universo, messi a dialogo con le strutture architettoniche delle ragnatele.

Per ascoltare/vedere/percepire il concerto, scarica la App Arachnomancy su Apple Store o Google Play e segui le istruzioni.

PIAZZA DI SIENA / da metà giugno 2021

MICHELANGELO PISTOLETTO

Terzo Paradiso – 100 panchine per Roma, 2021

Dall’inserimento di un terzo cerchio nel segno d’infinito nasce il simbolo del Terzo Paradiso, progetto concepito da Pistoletto tra la dimensione artistica e l’impegno civile. Questa sarà la forma che comporranno 100 panchine all’interno di Piazza di Siena, a partire da metà giugno: ogni panchina, adottata da un donatore, attiverà un processo di sensibilizzazione sulla relazione tra bene pubblico e comunità, contribuendo alla costruzione del Terzo Paradiso, in cui ogni individualità diviene parte attiva di un processo collettivo.

Alla fine della manifestazione le panchine saranno distribuite tra piazze, biblioteche e parchi di periferia, così da contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini.

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Marina Pellitteri

Marina Pellitteri direttore responsabile ed editore Aletheia Online

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