Petrolchimica. Chiusura dell’impianto Eni Versalis di Porto Marghera, la Regione chiede alla società un incontro in tempi rapidi. L’assessore Colla: “Atto unilaterale, in discussione anche il futuro dei sistemi di Ferrara e Ravenna nonché di molte filiere produttive dell’Emilia-Romagna”
La società Eni-Versalis ha ribadito che dal 9 maggio inizieranno le operazioni per la fermata degli impianti cracking e aromatici. Viale Aldo Moro solleciterà anche il Ministero dello Sviluppo economico a convocare, come già richiesto, un incontro tra Versalis e Basell su investimenti e prospettive del polo industriale ferrarese
Bologna – “Di fronte ad un atto unilaterale, privo di garanzie sul futuro del petrolchimico, e con riflessi significativi anche nella nostra regione, chiediamo un incontro urgente con i vertici Eni-Versalis”.
Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, a conclusione dell’incontro -richiesto dai sindacati confederali e di categoria regionali- sui riflessi anche in Emilia-Romagna della chiusura dell’impianto Eni Versalis di Porto Marghera.
L’assessore ha condiviso le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali per le sorti del petrolchimico di Ferrara e Ravenna, in conseguenza alla chiusura del cracking a Porto Marghera, che Eni-Versalis ha ribadito il 2 maggio annunciando che “dal 9 maggio inizieranno le operazioni per la fermata degli impianti cracking e aromatici, la cui durata stimata è di 6 giorni”.
A fronte di questa accelerazione, l’assessore Colla si è impegnato a sollecitare il Ministero dello Sviluppo economico affinché convochi, come peraltro già richiesto in precedenza, un incontro tra Versalis e Basell di verifica sugli investimenti e sulle prospettive del polo industriale ferrarese, in modo tale che si possano offrire garanzie di continuità produttiva e occupazionale a un sistema fondamentale anche per l’economia dell’Emilia-Romagna.
“Il futuro della chimica nel nostro Paese è una discussione che va fatta a livello nazionale- ha aggiunto Colla- e va affrontata con urgenza per gestire una transizione giusta verso il 2030”.
Gianni Boselli