ROMA CAPITALE OTTIENE LA CERTIFICAZIONE DELLA PARITÀ DI GENERE. LUCARELLI: “UNA RIVOLUZIONE GENTILE CHE ACCELERA IL CAMBIAMENTO. GUALTIERI: “LE DONNE DANNO UN CONTRIBUTO SOSTANZIALE ALLA QUALITÀ DEL LAVORO”
Roma, 11 febbraio 2025 – Un risultato storico per Roma Capitale, che diventa la più grande amministrazione locale italiana a ottenere la Certificazione della Parità di Genere. Un traguardo che non è solo un riconoscimento formale, ma l’inizio di un percorso concreto per trasformare l’organizzazione del lavoro in chiave più equa e inclusiva.
“La certificazione è il risultato di un lungo lavoro ed è per noi non un punto di arrivo ma un ulteriore punto di partenza per costruire insieme una città più giusta e con uguali opportunità di crescita e realizzazione. Le donne danno un contributo sostanziale alla qualità del lavoro e nella pubblica amministrazione la parità di genere è fondamentale non solo per garantire i diritti delle lavoratrici ma anche per aumentare il livello dei servizi. Da questo punto di vista l’attestazione che ci arriva è un ulteriore stimolo a fare di Roma un modello nazionale ed europeo di equità e sostenibilità sociale”. Lo afferma il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
“Abbiamo costruito un modello strutturato, basato su dati e azioni concrete, per fare della parità di genere un elemento cardine della gestione del personale e delle politiche pubbliche. Questa certificazione è un acceleratore di cambiamento, una rivoluzione gentile che incide profondamente sulla qualità del lavoro e sulla governance della nostra città”, ha dichiarato Monica Lucarelli, Assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale.
Un percorso che ha coinvolto tutta l’amministrazione. L’ottenimento della certificazione è il risultato di sette fasi di lavoro, avviate con la Memoria di Giunta n. 68 del 2022 e concluse con l’audit finale del 31 gennaio 2025. Un processo che ha visto il coinvolgimento di tutti i principali dipartimenti, con più di 25 incontri e una Survey che ha raccolto oltre 5.600 contributi dai dipendenti.
I dati parlano chiaro:
• Il 34% delle dirigenti sono donne, a fronte di un 72% di presenza femminile tra i dipendenti.
• Il 66% delle richieste di part-time proviene da donne, segnale della necessità di politiche più efficaci per la conciliazione vita-lavoro.
• Nessun divario retributivo di genere, ma una sotto-rappresentazione delle donne nei ruoli apicali.
“Se vogliamo superare il glass ceiling che impedisce alle donne di raggiungere i vertici, dobbiamo partire da questi numeri. La certificazione non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza per costruire una leadership più inclusiva e garantire a tutte le lavoratrici pari opportunità di crescita”, ha aggiunto Lucarelli.
Dalla certificazione alla trasformazione della città
Roma Capitale ha già avviato una serie di azioni concrete per garantire che la certificazione non resti solo un simbolo:
• Riforma dei bandi di concorso per garantire selezioni e assunzioni più inclusive.
• Formazione specifica su leadership femminile e contrasto agli stereotipi di genere per tutti i dipendenti.
• Potenziamento dello smart working e misure di welfare aziendale per facilitare il bilanciamento tra vita privata e professionale.
• Monitoraggio costante delle opportunità di carriera e retribuzione per garantire una crescita equa.
Roma Capitale come modello per il Paese
“L’innovazione non riguarda solo la tecnologia, ma anche il modo in cui costruiamo le nostre organizzazioni”, conclude Lucarelli. “Abbiamo avviato un percorso strutturato che va oltre la nostra amministrazione e si propone come modello per le imprese e per altre istituzioni. Roma può essere un esempio concreto di come la parità di genere sia una leva per la competitività e lo sviluppo del nostro territorio”.
Con questa certificazione Roma Capitale si candida a guidare un cambiamento culturale profondo, dimostrando che sviluppo economico e inclusione possono crescere insieme.