E’ tutta italiana la sensazionale scoperta per la diagnosi e terapia della Sindrome da occhio secco.
L’inibitore dell’ Attivatore del Plasminogeno Tipo 2 (PAI-2) è presente nella congiuntiva umana ed avrebbe un ruolo di fondamentale importanza nella diagnosi e cura dell’occhio secco ( un disturbo dovuto a scarsa produzione di lacrime (ipolacrimia): le ghiandole, per un’atrofia parziale o totale o per alterazioni spesso su base ormonale, non producono più a sufficienza liquido lacrimale e l’occhio diventa, quindi, più o meno secco), ad affermarlo la dottoressa Mina Massaro-Giordano del Department of Ophthalmology, University of Pennsylvania School of Medicine, Philadelphia, Pennsylvania, che ha portato avanti gli studi anche in collaborazione con ricercatori dell’Università di Siena.
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“PAI-2 – sostiene la ricercatrice è uno degli inibitori delle proteasi seriniche ed appartiene alla famiglia delle ovoalbumine. E’ stato identificato per la prima volta nella placenta e nei macrofagi.
E’ presente anche nelle cellule endoteliali, fibroblasti, cheratinociti dell’ epidermide della cornea ed anche nella congiuntiva dell’occhio umano”. ” I risultati dell’ interessante ricerca – prosegue Mina Massaro – mettono in evidenza che il PA ( plasminogeno attivatore ) e’ implicato in molti processi sia fisiologici che patologici quali :ovulazione, infiammazione, angiogenesi, riparazione di ferite.
L’importante scoperta ha permesso in particolar modo di valutare soprattutto l’espressione di PAI-2 nella congiuntiva umana ” .
Ma come si è arrivati ad identificare il ruolo di PAI-2 a livello della congiuntiva umana? Quali metodiche sono state utilizzate? “Si è trattato di un lavoro lungo e laborioso- prosegue la ricercatrice napoletana – in collaborazione con la mia équipe abbiamo usato due approcci complementari:il Western blotting per caratterizzare alcune proprieta’ biochimiche di PAI-2 e l’immunoistochimica per localizzare PAI-2 nel tessuto . Da una attenta analisi si può sostenere che PAI-2 e’ costituzionalmente espresso nella congiuntiva umana, in vivo. Va anche puntualizzato che PAI-2 nell’ estratto di congiuntiva mostra una banda principale a 45kd. Questa forma è attiva in quanto capace di formare complessi con una proteina bersaglio, uPA”. “La differenza nella distribuzione cellulare puo’ indicare – secondo Mina Massaro – un ruolo specifico e/o addizionale di PAI-2 nella congiuntiva, diverso da quello che PAI-2 esplica nella cornea o nell’ epidermide. E’ certo comunque, che PAI-2 ha un ruolo fondamentale nel differenziamento delle cellule, nella protezione della morte cellulare, nella protezione dello stroma dalla degradazione, nella regolazione della proliferazione, nell’inibizione di proteasi microbiche e un nuovo ruolo nel nucleo”. “I sintomi più comuni dovuti alla sindrome da occhio secco – prosegue la ricercatrice – sono bruciore, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, fotofobia, difficoltà nell’apertura della palpebra al risveglio e, nei casi più gravi, dolore e annebbiamento visivo. Tutti questi disturbi aumentano in ambienti secchi, ventosi o dove sono in funzione impianti di riscaldamento o di condizionamento.
Talvolta, i pazienti affetti da ipolacrimia lacrimano copiosamente (soprattutto in presenza di cheratite, danno alla superficie corneale): il liquido lacrimale è però molto acquoso, contiene poche componenti mucose ed evapora velocemente lasciando la cornea esposta all’azione di agenti esterni. Molte persone affette da sindrome degli occhi secchi soffre anche di disturbi alla gola e al seno paranasale: congestione nasale o sinusite, tosse cronica, raffreddori frequenti, allergie stagionali, congestione al centro dell’orecchio, mal di testa”.
Saranno necessari ulteriori studi – conclude Mina Massaro – riguardanti PAI-2 nella congiuntiva e negli altri epiteli oculari, per scoprire le somiglianze e le differenze tra la congiuntiva e la cornea e i diversi ruoli di PAI-2 nel mantenere l’omeostasi oculare”.
Pierpaolo Basso – Marina Pellitteri
www.aletheiaonline.it.
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