Ricostruzione post sisma. Altri 4 milioni di euro sulla rivitalizzazione dei centri storici per rispondere alle domande inevase dell’ultimo bando. E più tempo per le imprese rallentate dall’emergenza sanitaria e dalle misure restrittive: prorogati i termini per concludere i lavori e per presentare la rendicontazione necessaria all’erogazione del contributo
Due nuove ordinanze del presidente della Regione e Commissario, Bonaccini. Il sottosegretario Baruffi: “Vogliamo consentire il completamento di tutte le opere e sostenere aziende anche in questa difficile fase della pandemia”
Bologna – Più tempo alle imprese per la fine dei lavori e la rendicontazione conclusiva degli interventi nell’ambito della ricostruzione post sisma 2012. Aziende che hanno dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria e le misure restrittive e che, di conseguenza, non hanno potuto completare gli interventi entro le scadenze previste.
Per questo sono stati fissati nuovi termini di consegna, anche della documentazione a consuntivo necessaria ai fini dell’erogazione del contributo a saldo, contenuti in due ordinanze (la 9 e la 10 del 29 marzo 2021) firmate dal presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario delegato per la Ricostruzione, Stefano Bonaccini.
“Vogliamo consentire a coloro che sono impegnati nelle fasi finali della ricostruzione il completamento di tutti i lavori, cercando di sostenerli in questa fase fortemente segnata dalla pandemia- afferma il sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi-. Questo in generale. In particolare, poi, sul fronte degli edifici agricoli abbiamo potuto concedere un termine più ampio e utilizzare tutti i margini a nostra disposizione anche grazie alle misure approvate dal Governo con il decreto Milleproroghe”.
E la Regione stanzia anche altri 4 milioni di euro che consentiranno di recuperare quasi tutte le domande rimaste inevase con l’ultimo, recente bando per la rivitalizzazione dei centri storici.
Si tratta della quarta finestra, aperta lo scorso 4 marzo, e riguardava commercianti, artigiani, botteghe, imprese e professionisti con attività in uno dei comuni appartenenti al cratere.
Le nuove scadenze
Per quanto riguarda gli interventi gestiti tramite piattaforma informatica Mude, questi i termini aggiornati: 31 marzo 2022 per gli interventi che alla data di entrata in vigore dell’ordinanza abbiano già visto la presentazione del penultimo stato di avanzamento lavori, ovvero quello che precede il solo deposito del saldo finale; 31 agosto 2022 per gli interventi per i quali, sempre alla data di entrata in vigore dell’ordinanza, non sia stato presentato nessuno stato di avanzamento lavori, oppure che sia stato presentato uno stato di avanzamento lavori antecedente a quelli ricadenti nell’altra fattispecie.
Per quanto riguarda gli interventi gestiti tramite piattaforma informatica Sfinge, si stabilisce che al 31 ottobre 2021 è fissato il termine di conclusione degli interventi e di presentazione della documentazione di rendicontazione del saldo finale per le imprese e le persone fisiche di tutti i settori, a eccezione delle imprese agricole attive nei settori della produzione primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti (Allegato I del Tfue) e delle persone fisiche dell’area agricoltura e agroindustria, a prescindere dalla data di concessione del contributo.
Invece per le imprese agricole attive nei settori della produzione primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti e per le persone fisiche dell’area agricoltura e agroindustria, che abbiano presentato almeno uno Stato avanzamento lavori (Sal), il termine di conclusione degli interventi e di presentazione della documentazione di rendicontazione del saldo finale è fissato al 31 marzo 2022.
Infine, per le imprese agricole attive nei settori della produzione primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti e per le persone fisiche dell’area agricoltura e agroindustria, che non abbiano presentato almeno uno stato avanzamento lavori, il medesimo termine è fissato al 31 agosto 2022.
Modificate anche le disposizioni relative alle cosiddette “proroghe ad hoc” che il Commissario può concedere al singolo beneficiario in casi particolari. Le nuove disposizioni prevedono che tale proroga possa essere concessa esclusivamente in caso di interventi già avviati e in via di realizzazione e a presentazione di richiesta motivata, sulla base di una relazione dettagliata con relativo cronoprogramma, che descriva e motivi, per ogni fase, le cause del ritardo nella realizzazione degli interventi fermo restando per le imprese agricole attive nei settori della produzione primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti per la conclusione dell’erogazione del saldo.