I vaccini della Cina sono relativamente poco efficaci e Pechino valuta l’ipotesi di un mix con vaccini a mRNA, realizzati con la tecnologia che caratterizza i farmaci di Pfizer o Moderna. Lo ha detto Gao Fu, numero 1 del Centro nazionale di prevenzione e controllo delle malattie, come riferisce il South China Morning Post. In una conferenza a Chengdu, Gao Fu ha ammesso che il paese sta esaminando due opzioni “per risolvere il problema” legato “all’efficacia non elevata dei suoi attuali vaccini”.
0:17 / 2:00
Vaccini, nel Lazio più del 57% degli…
Un’ipotesi prevede una modifica dell’intervallo di somministrazione tra la prima e la seconda dose o l’aumento del numero di dosi. L’altro piano che viene preso in considerazione prevede invece l’utilizzo di vaccini realizzati con tecnologie differenti. Formalmente, la Cina non raccomanda al momento l’impiego di diversi vaccini per l’immunizzazione di un soggetto.
“I livelli di anticorpi generati dai nostri vaccini sono inferiori a quelli dei vaccini a mRNA e anche i dati relativi all’efficacia sono più bassi. La conclusione naturale è che i nostri vaccini basati su virus inattivati o che usano un vettore virale adenovirus siano meno efficaci dei vaccini a mRNA”, ha detto Tao Lina, scienziato di Shanghai. Secondo l’esperto, alle due dosi di vaccino cinese potrebbe essere aggiunta una terza dose di un farmaco diverso.
“In ogni caso, la vaccinazione dovrebbe essere portata avanti a tutta velocità. Non dovremmo aspettare che arrivi un vaccino perfetto”, ha aggiunto. La Cina potrebbe sviluppare un vaccino mRNA entro l’anno. I vaccini Pfizer e Moderna raggiungono un’efficacia attorno al 95%, risultati fuori dalla portata dei vaccini cinesi, almeno secondo i dati disponibili: si passa dal 50,4% relativo ad uno studio in Brasile all’83’5% di trials eseguiti in Turchia.