L’Alto Commissario Grandi esorta la comunità internazionale a sostenere la Repubblica Democratica del Congo
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha esortato oggi la comunità internazionale a intensificare sostegno e solidarietà nei confronti della Repubblica Democratica del Congo (RDC), Paese impegnato nella risposta alle esigenze di una delle popolazioni di sfollati interni più estese di tutta l’Africa e che accoglie generosamente mezzo milione di rifugiati in fuga da conflitti in corso in altre aree della regione.
Nel corso di una missione di tre giorni in questo Paese dell’Africa centrale, l’Alto Commissario si è recato nella regione settentrionale della RDC confinante con la Repubblica Centrafricana (RCA) dove, secondo le autorità locali, 92.000 rifugiati sono arrivati nell’arco degli ultimi quattro mesi, in seguito alle violenze postelettorali esplose nella RCA. In occasione degli incontri tenuti con i rifugiati in quest’area remota, Grandi ha ascoltato testimonianze di brutali violenze e perdita dei propri cari.
L’Alto Commissario, inoltre, ha elogiato il ruolo fondamentale svolto dalle comunità congolesi al confine, le quali hanno accolto le persone in fuga dai gruppi armati attivi nella RCA. “In quest’area isolata, in cui le condizioni precarie delle strade ostacolano enormemente la possibilità di consegnare aiuti umanitari, gli abitanti locali hanno garantito assistenza salvavita condividendo coi rifugiati le proprie modeste abitazioni e le scarse quantità di cibo di cui dispongono”, ha detto Grandi.
“È necessario assicurare sostegno e solidarietà maggiori a questo Paese e alle comunità locali che continuano ad accogliere i rifugiati a braccia aperte nelle proprie case, malgrado le risorse estremamente limitate di cui dispongono”, ha aggiunto.
Dal momento che la situazione sul piano della sicurezza resta instabile, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, è impegnata a trasferire i rifugiati lontano dal confine presso aree più sicure.
Grandi ha elogiato le comunità locali delle nuove aree che hanno offerto terreni ai rifugiati neoarrivati e accolto i loro figli nelle proprie scuole. “I rifugiati hanno la possibilità di coltivare i propri terreni insieme alla comunità di accoglienza, divenire autosufficienti, accedere ai servizi sanitari e alle scuole locali. Questa è vera inclusione”.
L’Alto Commissario e il Presidente Felix Tshisekedi, che lo ha ricevuto nel proprio ufficio, si sono confrontati in merito alle sfide legate alle migrazioni forzate cui è chiamata a far fronte la RDC: i 5,2 milioni di sfollati interni, i rifugiati accolti nel Paese provenienti dalla regione e i congolesi che hanno cercato asilo oltre confine.
Entrambi hanno concordato in merito alla necessità di rafforzare le misure di protezione dei civili presenti nelle aree della RDC colpite da conflitti, specialmente nelle province orientali, e di definire in modo più strategico gli interventi per lo sviluppo. Questi punti sono stati discussi anche insieme al Primo Ministro e ad altri ministri del governo.
L’Alto Commissario si recherà venerdì a Goma, nella provincia del Nord Kivu, per incontrare le persone costrette a fuggire dalle incessanti violenze in corso nel nordest del Paese.
La risposta umanitaria nella RDC è stata condizionata dalla grave carenza di fondi. L’appello da 204,8 milioni di dollari lanciato dall’UNHCR per il 2021, attualmente è finanziato solo al 16 per cento.